I risultati della recente ricerca
indicano che i costruttori antichi o preistorici delle strutture
monumentali scoperte in luoghi diversi come l’Irlanda, Malta, Italia,
Turchia meridionale, Egitto, Messico e Perù hanno tutti una
caratteristica peculiare comune – potrebbero essere stati progettati
appositamente per condurre e manipolare il suono al fine di produrre
determinati effetti sensoriali.
Nel 2008 è iniziato uno studio tuttora in corso sull’imponente
complesso in pietra risalente a 6000 anni fa noto come l’Ipogeo di Hal
Saflieni sull’isola di Malta, che sta dando risultati rivelatori. Come
le connesse strutture preistoriche a forma di tempio a Malta, la
struttura evidenzia corridoi centrali e camere dalla struttura arcuata.
Ma l’unicità di questo complesso deriva dal fatto che è sotterraneo,
creato mediante la rimozione di circa duemila tonnellate di pietra
scavate con martelli in pietra e picconi. Flebili suoni all’interno
delle sue mura sono in grado di creare strani effetti eco e riverberi, e
un suono emesso o parole pronunciate in specifici punti possono essere
sentiti chiaramente in tutti i suoi tre livelli. Adesso gli scienziati
suggeriscono che certe frequenze di vibrazioni sonore create da suoni
emessi all’interno delle sue mura, siano in grado di alterare
effettivamente le funzioni del cervello umano di chi si trova a portata
d’orecchio.
“L’attività cerebrale regionale di un certo numero di volontari sani
esposti a diverse frequenze di vibrazione del suono è stata monitorata
tramite EEG”, riferisce Linda Eneix della Fondazione Studi Templi
Antichi, esperta di templi a Malta. “I risultati hanno indicato che a
110 Hz i modelli di attività sulla corteccia prefrontale si spostano
bruscamente, sfociando in una correlata disattivazione del centro del
linguaggio e un temporaneo spostamento del lato dominante dall’emisfero
sinistro a quello destro relativamente ai processi emotivi e creativi.
Spostamento che non si è verificato a 90 Hz o a 130 Hz ……
Oltre a stimolare i lati più creativi, si rileva che in un’atmosfera del suono in risonanza con la frequenza di 110 o 111 Hz, si è ‘accesa’ un’area del cervello che gli scienziati bio-comportamentali ritengono connessa allo stato d’animo, all’empatia e alla socializzazione. Consapevolmente o meno, le persone che hanno trascorso del tempo in un tale tipo di ambiente in presenza di un uomo dotato di voce maschile bassa – mentre eseguiva un canto rituale o più semplicemente parlava – si stavano esponendo a vibrazioni che potrebbero avere effettivamente impattato sul loro pensiero”. [1]
Oltre a stimolare i lati più creativi, si rileva che in un’atmosfera del suono in risonanza con la frequenza di 110 o 111 Hz, si è ‘accesa’ un’area del cervello che gli scienziati bio-comportamentali ritengono connessa allo stato d’animo, all’empatia e alla socializzazione. Consapevolmente o meno, le persone che hanno trascorso del tempo in un tale tipo di ambiente in presenza di un uomo dotato di voce maschile bassa – mentre eseguiva un canto rituale o più semplicemente parlava – si stavano esponendo a vibrazioni che potrebbero avere effettivamente impattato sul loro pensiero”. [1]
I ricercatori dell’Università di Malta stanno confermando le scoperte con uno studio in corso.
Ma l’Ipogeo non è il solo a produrre particolari effetti sonori. In
uno studio condotto nel 1994, un team della Princeton University aveva
scoperto che il comportamento acustico nelle camere antiche nei siti
megalitici comeNewgrange in Irlanda e Wayland’s Smithy in
Inghilterra era caratterizzato da una risonanza fortemente sostenuta, o
“onda stazionaria”, in un intervallo di frequenza compreso tra 90 Hz e
120 Hz. “Quando questo accade”, dice la Eneix, “ciò che sentiamo diventa
distorto, misterioso. Il picco esatto di questo comportamento varia a
seconda delle dimensioni della stanza e della qualità della pietra”.
Andando ancora più indietro nel tempo, la Eneix indica l’antico sito di
Göbekli Tepe del 10.000 a.C. nella Turchia meridionale.
Costruito da
cacciatori-raccoglitori, secondo molti scienziati il sito è collocato
nel periodo di passaggio al primo sviluppo della produzione agricola e
dell’allevamento di bestiame addomesticato. Situato su una collina, è
composto da una ventina di strutture tonde in pietra che erano state
sotterrate. Le strutture che sono state scavate presentano enormi
pilastri di pietra calcarea eretti, a forma di T. “Nel centro di un
tempio circolare”, dice la Eneix, “un pilastro di calcare “canta” quando
colpito col palmo della mano. Ovviamente realizzato per rappresentare
un essere umano con una cintura decorata e le mani alla vita scolpite in
rilievo, porta simboli inspiegabili nella zona della gola”. [1]
E ora, le più recenti scoperte di uno studio archeoacustico indicano che
gli anziani del centro delle cerimonie delleAnde risalente a 3000 anni
fa a Chavín de Huántar, negli altipiani centrali del Perù, praticavano
una raffinata arte e scienza di manipolazione del suono in relazione
all’architettura per produrre i desiderati effetti sensoriali. Con
l’aiuto di forma architettonica e posizione, e suoni emessi da trombe a
forma di conchiglia marina,“l’oracolo” di Chavín de Huántar “parlava”
agli ascoltatori dell’antico centro. Miriam Kolar, Fellow Graduate della
Stanford interdisciplinary e Candidata al Dottorato di Ricerca presso
la Stanford University, che ha presieduto lo studio, dice: “A Chavín,
abbiamo rilevato le evidenze acustiche della trasmissione selettiva di
suoni tra il monolito Lanzon e la piazza circolare: un sistema
architettonico di filtro acustico che favorisce le frequenze sonore del
pututus di Chavín [tromba a forma di conchiglia marina] e della voce
umana”. [2]
Il Lanzon è una statua sacra o stele che raffigura la divinità
principale dell’antica cultura Chavín. Pensato per essere l’oracolo
principale di Chavin per i suoi abitanti, è situato in una stanza, parte
di una serie di cunicoli e passaggi sotterranei all’interno del Tempio
Antico del centro cerimoniale e religioso di Chavín de Huántar. E’ stato
costruito un condotto acustico per collegare l’area del monolito Lanzon
con quella della piazza circolare, uno spazio all’aperto dove si
svolgevano attività cerimoniali. Il condotto è stato specificamente
progettato per filtrare e amplificare o condurre una determinata gamma
di suono – cioè la speciale gamma emessa dallo strumento Chavín pututu.
Le ragioni specifiche per questa configurazione acustica non sono del
tutto comprese, ma studi che coinvolgono soggetti umani nell’antico
contesto architettonico del sito, indicano che gli effetti sonori che ne
derivano possono essere messi in relazione agli effetti uditivi
intenzionali percettivi del suono e dello spazio sugli esseri umani.
Quindi cosa significa tutto ciò? Cosa spiega questi reperti simili, seppur geograficamente e culturalmente diversi?
“E’ curioso che queste diverse strutture antiche, separate da così
tanto tempo e distanza, possano avere caratteristiche comuni che
implicano una conoscenza sofisticata”, osserva la Eneix. “Gli architetti
del tempo facevano e sviluppavano ognuno le proprie scoperte o avevano
ereditato un concetto da qualche antica scuola di apprendimento?
L’aggiunta del fattore tempo ad altri settori di confronto suggerisce un
“essere all’avanguardia” dell’essere umano di dimensioni grandiose”.
[1]
Un articolo dettagliato sulle qualità acustiche dell’antica
architettura preistorica è stato pubblicato sul numero di marzo 2012 di
Popular Archaeology, ed è attualmente in produzione una presentazione
illustrata live sulle implicazioni dell’acustica nella creazione di
strutture megalitiche. Maggiori informazioni sulla lecture “Sound and
the Onset of Building Monumentally” sono disponibili presso la OTS
Foundation.
traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Erica Dellago
Fonte: popular Archaeology
Fonte: popular Archaeology
NOTE
[1] Linda Eneix, The Ancient Architects of Sound, Popular Archaeology Magazine, Vol. 6, March 2012.
[2] Magic Sounds of Peru’s Ancient Chavín de Huántar, Popular Archaeology Magazine, Vol. 5, December 2011.
fonte:
Nessun commento:
Posta un commento