Verona: misteriosa “grandine” caduta a Colognola
04/11/2012
In un articolo pubblicato su larena.it,
un cittadino di Colognola ai Colli, certo Nicola Pugliese, aveva
segnalato sulla propria pagina di Facebook uno strano fenomeno: chicchi
di grandine dallo strano contenuto, apparentemente semi. Subito sui siti
meteo si è scatenata la gara per cercare di capirne l’origine.
Di fatto quegli strani «chicchi», simili alla grandine e molto duri, cadono dal cielo a ogni approssimarsi di una pioggia e ciò si è ripetuto anche per le ultime precipitazioni. La foto (link) scattate con una macchina fotografica professionale rendono bene l’idea del fenomeno. Ma non ne spiegano l’origine.
Di fatto quegli strani «chicchi», simili alla grandine e molto duri, cadono dal cielo a ogni approssimarsi di una pioggia e ciò si è ripetuto anche per le ultime precipitazioni. La foto (link) scattate con una macchina fotografica professionale rendono bene l’idea del fenomeno. Ma non ne spiegano l’origine.
Cosi scrive il sito tankerenemy.com circa la notizia dei misteriosi chicchi di grandine:
Corrado Penna ha di recente riferito la
notizia circa una strana “grandine” caduta a Colognola, in provincia di
Verona.
Un lettore di “Meteoweb” si è, infatti, rivolto agli “esperti” del sito per segnalare che “ogni qual volta si avvicina una perturbazione, cadono strani chicchi, simili alla grandine ma durissimi. Ciò avviene sempre, trenta o quaranta minuti, prima che cominci a piovere”.
Un lettore di “Meteoweb” si è, infatti, rivolto agli “esperti” del sito per segnalare che “ogni qual volta si avvicina una perturbazione, cadono strani chicchi, simili alla grandine ma durissimi. Ciò avviene sempre, trenta o quaranta minuti, prima che cominci a piovere”.
Gli
“specialisti” di “Meteoweb” glissano più o meno elegantemente,
strabuzzano gli occhi, fingendo di non sapere, di non capire. Ora, non
conosciamo la composizione di questi corpuscoli, ma è evidente che il
fenomeno è di natura artificiale.
E’ sufficiente collegare i puntini.
L’avvicinamento di un fronte imbrifero, i dardi chimici che trafiggono i
corpi nuvolosi, le diaboliche tecnologie atte a controllare il tempo ed
il clima… sono tutti fattori di una manipolazione militare che può
spiegare questa ed altre anomalie atmosferiche.
E’ ovvio che è necessario un’analisi per pronunciarsi con sicurezza a
proposito della “grandine” caduta a Colognola. Pertanto invitiamo
eventuali lettori a comunicarci i risultati di esami ad hoc.
Qualcuno ha ventilato l’ipotesi che quei “chicchi durissimi”
potrebbero essere legati alla dispersione di Corexit, il solvente
prodotto dalla “Nalco” ed usato nel Golfo del Messico per degradare il
petrolio riversatosi nell’oceano in seguito all’”incidente” occorso alla
torre di trivellazione, “Deepwater horizon”.
La “Nalco” non ha mai
voluto rivelare tutti i composti del solvente, trincerandosi dietro il
segreto commerciale, mentre l’E.P.A. (l’agenzia per la protezione
dell’ambiente) si è pronunciata, concludendo che il Corexit è nocivo per
alcune specie marine. Inoltre, sempre secondo l’E.P.A., nessun composto
del solvente è privo di tossicità, mentre non si conoscono gli effetti
sull’ambiente della mescolanza tra l’oro nero ed il Corexit.
Sia come sia, la grandinata innaturale di Colognola si aggiunge ad
altre aberranti e “fortiane” precipitazioni: qui ricordiamo, ad esempio,
le piogge rosse cadute nello stato del Kerala (India) e quelle
polimeriche di Oakville (stato di Washington, U.S.A.).
Redazione Segnidalcielo
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