Strani segnali dalla caldera di Yellowstone. L’antico vulcano vuole tornare in attività?
Qualcosa
di strano sta accadendo a Yellowstone! Oppure, qualcosa di strano sta
accadendo agli strumenti che monitorano l’attività sismica del vulcano
più pericoloso di tutto il pianeta. Osservando i dati forniti
dell’osservatorio di Norris Junction emerge qualcosa di veramente molto
strano.
A partire dalle ore 18:00 del 28 novembre 2012, le registrazioni sismiche sembrano come impazzite e completamente fuori scala.
Attualmente
(2 dicembre 2012), le letture non sono ancora tornate alla normalità,
ma segnano un’attività sismica particolarmente intensa. Cosa sta
succedendo alla Caldera di Yellowstone? Il vulcano vuole tornare a
svegliarsi? Oppure si tratta di un semplice malfunzionamento degli
strumenti? Di seguito, è possibile osservare l’immagine dell’attività
sismica del 28 novembre 2012, che fino alle 18:00 sembrava nella norma,
finchè non sono cominciate queste letture “pazze”.
Nel
momento in cui scrivo questo post, la situazione non sembra ancora
cambiata. Nei giorni successivi, 29 novembre, 30 novembre e 1 dicembre, i
dati sono ancora fuori scala. Di seguito la lettura dell’1 dicembre.
Cosa
sta succedendo a Yellowstone? Cercando nella rete, non sembra esserci
ancora nessuna spiegazione ufficiale alle anomalie registrate nei dati
sismici della caldera. La prima ipotesi che potrebbe quietare i nostri
cuori è che si tratti di un malfunzionamento dei sismografi. La seconda
ipotesi, molto più inquietante, è che il vulcano, dopo una lunga pausa
di 74 mila anni, abbia deciso di riprendere la sua attività.
Il
vulcano presente sotto il Parco Nazionale di Yellowstone misura circa
70 km di lunghezza, 30 km di larghezza ed è posto a 8 km di profondità
sotto la crosta terrestre, potenzialmente uno dei vulcani più grandi del
mondo. Dal 2004 il livello del magma è salito a un ritmo record di sei
centimetri l’anno e gli esperti temono la possibilità di un’eruzione, la
terza negli ultimi 2,1 milioni di anni.
Tra
il 2007 e il 2010, il vulcano sembra essere rimasto in stallo, ma da
complessivamente il terreno intorno al vulcano si è sollevato di circa
25 centimetri. “Questa è una osservazione straordinaria, soprattutto in
un’area così vasta”, ha dichiarato Bob Smith, professore di geologia
presso l’Università dello Utah.
La mancanza di dati affidabili
impedisce di stabilire se e quale sia un periodo di rischio certo: sta
di fatto che nel caso di un’eruzione esplosiva questa sarebbe mille
volte più potente di quella del monte St Helens e potenzialmente in
grado di rendere inabitabili due terzi degli Stati Uniti. Milioni di
persone rimarrebbero senza casa, i fumi tossici inquinerebbero le
colture e fonti d’acqua.
a cura di Aldo Landolfi
Video
registrazione della Webcam di Monitoraggio a Yellowstone – 16 novembre
2012. Aumento dell’attività sismica e dei geyser a Yellowstone mai
rilevata prima.
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