Prima di spiegare cos’è il digiuno e perché è importante, è necessario comprendere cos’è la malattia. A tal proposito e per completezza, vi invito a leggere l’articolo “La malattia: amica o nemica?” del dottor Sebastiano Magnano. In estrema sintesi, dal punto di vista igienistico, il “sintomo”
(ufficialmente chiamato “malattia”) è il tentativo ultimo della Natura,
cioè dell’organismo, di eliminare tutte le tossine (alimentari,
metaboliche, emozionali, ecc.) che hanno inquinato il corpo.
Il costante avvelenamento
Le tossine entrano nella circolazione sanguigna principalmente attraverso:
1) Tossiemia esogena, cioè esterna, provocata da alimenti nocivi
(combinazioni errate, fermentazioni, putrefazioni intestinali) o
sostanze estranee all’organismo (microbi, batteri, ecc.)
2) Tossiemia endogena, cioè interna, di origine cellulare per la
ritenzione di metaboliti. In ogni momento i tessuti (cellule, ecc.)
vengono distrutti nel processo chiamato “catabolismo”. Questi sono
rifiuti tossici che devono essere espulsi quanto prima dal corpo.
L’avvelenamento, sia per opera di cibi tossici e/o combinazioni
errate, sia nel caso dei tessuti distrutti, in un organismo sano, forte e
in buona salute, viene ridotto ed eliminato dal sangue rapidamente.
Quando invece l’energia nervosa non è sufficiente, il sistema di
eliminazione non funziona correttamente provocando la ritenzione delle
tossine e la costante intossicazione del sangue e dei tessuti. Nel
momento in cui tale intossicazione supera una soglia di tolleranza,
scatta immediatamente la malattia.
L’energia nervosa
Il troppo freddo o caldo, le preoccupazioni, i traumi, la digestione
appesantita, gli sforzi mentali e fisici, la paura, gli eccessi
emozionali, la rabbia, il non riposo, ecc. sono tutte condizioni che a
lungo andare snervano l’essere umano e disperdono l’energia corporea.
Quando l’energia individuale si abbassa e raggiunge un certo livello
(unico ed individuale per ogni persona), viene ritardata l’eliminazione
delle tossine, dei rifiuti tossici, con conseguente deposito di scorie e
tossine che causano autoavvelenamento.
La zona o l’organo dove avviene il maggior deposito di scorie dipende da
persona a persona, dipende dalla costituzione, da eventuali
predisposizioni (non certo genetiche, ma epigenetiche, quindi
ambientali), dalla zona a “minor resistenza”, ecc.
Qualcuno potrà vedere interessate le articolazioni (artrosi, reumatismi,
gotta, ecc.), qualcun altro un organo specifico (fegato –> cirrosi,
polmoni –> polmonite, reni –> nefrite, stomaco –> gastrite,
arterie –> ipertensione), ecc.
Malattia e sintomo
Nonostante queste differenze di locazione il concetto di malattia non
cambia: si tratta sempre di una “eliminazione vicariante” operata dal
corpo per espellere le tossine e diminuire la pericolosa saturazione
tossica.
Sembrerà strano, ma tutti i fattori esterni a noi (freddo, caldo,
microbi, virus, batteri, alimenti, ecc.) non possono causare di per sé
la malattia, a meno che non provochino snervamento e indebolimento
dell’energia vitale, la cui conseguenza è il ritardo nella espulsione
delle tossine.
Se e solo se, il sangue si satura di tossine, interviene “l’eliminazione vicariante” detta malattia (o sintomo)!
Quindi in quest’ottica, la malattia altro non è che la Natura stessa che
interviene di prepotenza, per liberare il carico tossico dal corpo, e
segnalarci che siamo usciti dai binari di una vita sana e naturale.
Il nostro stile di vita globale (alimentazione, mondo dei sentimenti,
mondo dei pensieri, le cose che diciamo e come le diciamo, ecc.) viene
messo in discussione. Sta a noi comprenderlo e accettarlo, oppure
possiamo sempre girare la testa dall’altra parte e prendere la medicina,
il prodotto naturale, il farmaco omeopatico, ecc.
Tutte cose che nel bene (medicine naturali) e nel male (farmaci tossici)
interferiscono con il meccanismo messo in atto dalla Natura.
STRESS AMBIENTALE – ABITUDINI QUOTIDIANE ERRATE
TRAUMI (FISICI-MENTALI-EMOZIONALI)
INDEBOLIMENTO
ELIMINAZIONE INSUFFICIENTE E RITENZIONE DI TOSSINE
TOSSIEMIA
MALATTIA
Irritazione > Infiammazione > Indurimento > Ulcerazione > Fungosità (cancro)
Qui sopra, dal diagramma codificato dal dottor J.H. Tilden
(1851-1940) che esemplifica l’andamento della malattia, si può evincere
che la malattia viene sempre dopo una tossiemia generalizzata, e la
tossiemia viene sempre dopo un indebolimento energetico causato dallo
stile di vita errato (alimenti tossici come le proteine animali, le
combinazioni errate, una vita sregolata, poco riposo, ecc.)
Se tutto parte da un indebolimento generale e generalizzato, è logico
che il riposo (mentale, fisico, emozionale) è basilare, e infatti in
quest’ottica il digiuno è uno degli strumenti chiave.
Virus e batteri
Che ruolo hanno in tutto questo i batteri e virus? Sono esseri così tremendi da dover combattere con ogni strumento?
In questa visione, non sono certo da demonizzare, visto che il nostro
corpo è praticamente colonizzato da miliardi di microrganismi, per non
parlare dei virus (informazione ricoperta da una proteina) che sono
all’ordine del giorno.
Nonostante quello che viene insegnato nelle scuole di medicina, i
pericoli non arrivano dall’esterno se il corpo è sano e forte. Un
qualsiasi organismo in perfetta salute “resiste” a qualsiasi “entità
estranea”, mentre un corpo malato, indebolito da pratiche debilitanti
(stress, traumi, alimentazione, ecc.) soccombe a qualsiasi cosa.
I microbi sono dei saprofiti, vale a dire che si nutrono delle materie
organiche morte o morenti. In questa maniera se i tessuti si trovano in
uno stato tossiemico tale da necessitare una pulizia, allora agiscono
positivamente in favore della salute.
Se i tessuti sono sani, ossigenati e nutriti correttamente, il corpo ha
numerosi sistemi (pelle, mucose, secrezioni battericide, globuli
bianchi, proteine, fegato, milza, linfociti, ecc.) per distruggere i
microrganismi che accidentalmente arrivano dall’esterno (cibo, acqua,
respirazione, ferite, ecc.).
I microrganismi interni, quindi, vengono “attivati” e/o “disattivati”
dal nostro terreno biologico e fungono da veri e propri “spazzini” che
aiutano a “pulire” il corpo in determinate situazioni patologiche. Gli
antibiotici (“anti-bios” = contro la vita, contro la Natura) per
esempio, distruggono tutte le forme di vita, impedendo ai microbi di
lavorare e alla Guarigione di manifestarsi.
Cos’è il digiuno?
Diciamo subito che il digiuno non è una cura e nemmeno una terapia: è “semplicemente” il riposo fisiologico dell’organismo!
Parlare di “digiuno-terapia”, in termini odierni, non sarebbe molto
corretto, a meno ché non s’intenda per terapia il complesso processo di
autoguarigione (che però vedremo tra poco).
L’economica della Natura
La Natura si sa, non spreca nulla.
L’organismo umano normale è fornito di una scorta di materiali nutritivi
messi da parte sotto forma di grasso, midollo osseo, glicogeno,
estratti muscolari, latte, minerali, vitamine, ecc.
Sembrerà impossibile, ma un corpo in buona salute possiede immagazzinata
una scorta nutritiva appropriata e sufficiente per superare giorni,
settimane e anche alcuni mesi senza cibo.
Se non ci si alimenta, il corpo si avvale di queste riserve per nutrire i
tessuti, e quando queste si esauriscono sopravviene il vero e proprio
dimagrimento.
Nel sangue, linfa, ossa, specialmente nel midollo osseo, nel grasso, nel
fegato e nelle altre ghiandole, persino nelle cellule vi sono riserve
di proteine, grassi, zuccheri, minerali e vitamine da utilizzare nei
momenti di scarsezza.
Quindi l’organismo a digiuno non verrà danneggiato dall’astinenza se e
solo se le riserve saranno sufficienti a soddisfare i bisogni nutritivi
dei tessuti e/o organi primari (cervello, polmoni, cuore, sistema
nervoso, ecc.).
Per esempio, il glicogeno (amido animale), immagazzinato nel fegato, a
bisogno viene trasformato in zucchero e distribuito ai tessuti a
seconda le necessità.
Migliaia di esperimenti su persone hanno stabilito che durante il
digiuno i tessuti si consumano in ordine inverso alla loro importanza:
il grasso è il primo tessuto a scomparire (scompare il grasso dai
muscoli, ma il muscolo mantiene la sua integrità ed una forza
sorprendente).
Certamente l’organismo a digiuno cala di peso, ma tale perdita, anche se
per un periodo prolungato, coinvolge le riserve e non i tessuti
organici.
Infine, la perdita di peso varia a seconda del carattere e della qualità
dei tessuti, dell’attività fisica ed emotiva svolta, della temperatura
esterna, ecc.
Gli stress emotivi, l’attività fisica, il freddo e i tessuti scadenti accelerano il processo del calo di peso.
La regola importante è “in salute o in malattia, mai forzare del cibo nello stomaco”
Nelle malattie acute
Nelle malattie acute (infiammazioni, dolori, febbre, ecc.) la fame non
si presenta perché le energie devono essere indirizzate verso altre
direzioni piuttosto che “sprecate” per la digestione.
L’energia viene deviata dagli organi digestivi verso il lavoro più
urgente, e anche il sangue fa la stessa cosa: viene dirottato verso
quelle zone che ne richiedono in quantità.
Vi è assenza di succhi gastrici e le pareti del sistema digestivo
secernono muco in quantità; i movimenti muscolari dello stomaco vengono
sospesi e viene quindi meno la capacità di digerire il cibo.
Non si deve mangiare durante una crisi acuta, sia perché non si
digerirebbe correttamente provocando fermentazioni e/o putrefazioni, ma
anche perché il digiuno allevia il dolore e alleggerisce il carico di
organi come reni e cuore.
Negli stati febbrili, i medici napoletani di 150 anni fa, facevano
digiunare! Oggi? Il medico prescrive tachipirina, novalgina, aspirina, e
altri veleni tossici per l’organismo.
Saltare qualche pasto, quando si presentano i primi sintomi, spesso è sufficiente a prevenire lo sviluppo di malattie più serie.
Nelle malattie croniche
Nelle malattie croniche una persona tende a credere di aver fame, ma le
sue sensazioni sono solo irritazioni del tratto digestivo. Questi
sintomi scompaiono quando si digiuna.
Durante il digiuno si accelerano i processi escretori che liberano
velocemente il corpo dalle scorie e tossine che sono causa del disturbo
Nell’anemia e nel diabete, non si può intraprendere il digiuno da soli, ma serve la guida di un esperto igienista
Quattro buone ragioni per digiunare
1- Dimagrimento. Il digiuno è la strada più veloce, sicura ed efficiente per dimagrire.
2- Compensazione fisiologica. Quando si deve
digerire un cibo una grande quantità di sangue deve affluire agli organi
digestivi e l’organismo conseguentemente tende ad essere pigro, ad
addormentarsi. Se si svolge un lavoro pesante, il processo digestivo è
praticamente sospeso. Digiunare, conservando le energie digestive,
permette di deviarle verso altri canali e quindi di svolgere altri
lavori.
3- Riposo fisiologico. Il digiuno permette il riposo
del sistema digestivo, ghiandolare, circolatorio, respiratorio,
nervoso. Più cibo viene ingerito, maggiore è il lavoro che deve essere
svolto dagli organi che formano tali sistemi; in presenza di un digiuno
questi organi si riposano. Le ghiandole della bocca e dello stomaco, il
tubo digestivo, il fegato e il pancreas non devono lavorare. Il cuore,
le arterie si alleggeriscono e riposano. Le ghiandole, all’infuori di
quelle che scernono succhi digestivi, riducono la loro attività
secretrice. La respirazione rallenta e il sistema nervoso lavora di
meno.
4- Eliminazione. Il dottor J. H. Tilden: “Dopo 55
anni trascorsi nel selvaggio mondo delle terapie mediche, sono costretto
a dichiarare, senza paura di essere smentito, che il digiuno
rappresenta l’unico evacuatore terapeutico sicuro per l’uomo”
Il dottor Felix L. Oswald: “Il digiuno rappresenta il
migliore sistema rinnovatore. Tre giorni di digiuno all’anno purificano
il sangue ed eliminano i veleni più efficacemente di cento bottiglie di
soluzioni purgative“.
Non esiste niente altro che al pari del digiuno che sia in grado di
aumentare l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dal sangue e dai
tessuti.
Le secrezioni represse o i rifiuti trattenuti vengono espulsi
dall’organismo ed il sistema risulta purificato. Servono pochi giorni
per liberare il sangue e la linfa dalle tossine, ma il digiuno prosegue
nella sua azione e provoca l’espulsione delle tossine che da molto tempo
erano depositate nei tessuti meno importanti (grasso, organi, ecc.)
Il digiuno costringe il corpo a consumare (autolisi) tutti i tessuti
superflui e le scorte nutritive utilizzandole per sostenere i tessuti
principali. In questo senso le tossine immesse in circolazione potranno
essere espulse dagli organi escretori.
L’escrezione
L’escrezione è una delle funzioni fondamentali della vita ed è
essenziale per l’esistenza stessa. L’organismo per mantenersi in vita
deve: ASSIMILARE, CRESCERE, ESCRETARE
Abbiamo visto prima che vi è un continuo sforzo da parte dell’organismo
di espellere le tossine accumulate, i rifiuti organici e inorganici
(metabolismo: anabolismo e catabolismo).
Tutto quello che il corpo non può utilizzare come cibo deve essere espulso dal corpo.
Le energie dell’uomo sono divise sempre tra ASSIMILAZIONE ed ELIMINAZIONE.
Durante il digiuno (sospensione dell’alimentazione) l’eliminazione degli scarti, delle tossine raggiunge livelli unici.
Il riposo da solo aumenta l’eliminazione, anche se non agli stessi livelli.
Tutto ciò che diminuisce il lavoro dell’organismo aumenta quello dell’eliminazione
Forza ed energia durante il digiuno
Per quanto paradossale possa apparire, le persone deboli traggono i
maggiori benefici da periodi di astinenza dal cibo, anche perché, la
debolezza di solito, non è dovuta a mancanza di cibo ma ad una
condizione di intossicazione dell’organismo e da una cattiva
assimilazione.
Il digiuno può curare?
Il termine “cura” deriva dal latino che significava “attenzione”, “cautela”.
Oggi ovviamente ha un altro significato.
Il digiuno non “cura” nulla: è un periodo di riposo fisiologico, l’interruzione di ogni fatica.
Il riposo fornisce all’organismo l’opportunità di fare da solo quello che non riesce a fare in completa attività.
Solo quando le cause vengono eliminate e/o bloccate, il corpo, DA
SOLO, può iniziare a guarire. Rimuovere le cause NON significa guarire,
significa rendere possibile che i processi ristoratori, rigeneratori,
perfezionino il loro operato.
Questo operato si chiama AUTOGUARIGIONE
Guarire, a differenza di curare, è un processo biologico, NON è un’arte.
Un chirurgo può cucire una ferita ma non può guarirla, può mettere
insieme le estremità di un osso rotto ma non può unire o saldare le due
parti. SOLO l’organismo può fare questo.
Guarire è un processo naturale
Ogni GUARIGIONE è in realtà solo AUTOGUARIGIONE e per tanto il digiuno non è una cura.
In quanto riposo fisiologico, il digiuno permette all’organismo di
autoguarirsi, fornendo al corpo l’opportunità di lavorare con meno
sforzi.
Alcune cosa da sapere nel digiuno
1- Quando si inizia a digiunare quasi inevitabilmente si presentano
sviluppi fisici che non devono allarmare: lingua bianca, bocca e alito
cattivo, denti impastati, mal di testa, ecc.
Sono tutte condizioni che rappresentano il processo purificatore. Appena
il corpo scarica il suo fardello tossico, inizia il processo di
purificazione della lingua, prima la punta e poi sui lati e alla fine
bocca e lingua puliti.
2- L’urina può diventare scura, quasi nera, dall’odore forte, anche se
si beve solo acqua. Indice del lavoro renale di eliminazione.
3- La perdita di peso è dovuta all’utilizzazione delle riserve organiche
4- La debolezza è dovuta all’inattività funzionale. Si è molto
rilassati, il cuore e la respirazione rallenta, la circolazione si
calma. La debolezza iniziale è dovuta all’assenza della “solita
stimolazione”: caffè, ecc.
5- L’aspetto più noioso forse è rappresentato da nausee e vomito, che però sono importanti crisi purificatorie.
6- Il riposo (fisico e mentale) è fondamentale.
7- L’esercizio fisico all’aria aperta moderato è molto importante
8- Il raffreddamento inibisce l’eliminazione, per cui bisogna stare al caldo.
9- Bere acqua fresca pura, non fredda.
10- I bagni di sole sono un fattore nutritivo di grande aiuto nel digiuno, basta non abusarne.
11- Niente purganti durante il digiuno
L’interruzione del digiuno
Il momento ideale per interrompere il digiuno è quando si manifesta il ritorno della fame.
La lingua è pulita e l’alito è sano.
L’interruzione e la ripresa alimentare è fondamentale per non vanificare il tutto.
Si può riprendere mangiando cibi leggeri come frutta e verdure. Tre
pasti al giorno, semplici e non ricchi, formati da cibi freschi.
Laura Callegaro
Laura Callegaro
Bibliografia:
“Il digiuno può salvarvi la vita”, dottor Herbert Shelton, ed. Manca
“La Tossiemia causa primaria di malattia” dottor J.H. Tilden, ed. Manca
“Tossiemia e la disintossicazione” di Emanuele Dimauro, tratto da “Igiene Naturale e Salute”, nr.78-79-80, aprile 2009
di Marcello Pamio – 18 giugno 2009 – www.disinformazione.it
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