mercoledì 15 ottobre 2014

CAMBIA IL VENTO PER EQUITALIA

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Davide batte Golia: Equitalia viene pignorata

La vittoria di un giovane avvocato di Reggio Calabria: l’ente di riscossione perde una causa ma non vuole pagare. E arriva così l’ufficiale giudiziario

Come ci sia riuscita non si sa. Ma c’è riuscita. Una giovane avvocato di Reggio Calabria ha vinto la causa impossibile, quella contro Equitalia.

È riuscita addirittura a pignorare i suoi beni a dimostrazione che talvolta anche Davide riesce a mettere al tappeto Golia.
La storia risale al 2011 quando una cittadina reggina riceve a casa la più classica delle cartelle di Equitalia. Quattro o cinque contravvenzioni della polizia municipale di Reggio non pagate che sono lievitate a oltre 500 euro. La signora, disperata, si rivolge a un avvocato, Samantha Farcomeni, che prende in carico il caso e, dopo aver studiato la pratica, avanza vizi nella cartella esattoriale: l’inesistenza giuridica della notifica della cartella; la decadenza dal diritto di procedere a riscossione; ma, soprattutto, l’ingiustificata maggiorazione della sanzione per ritardato pagamento.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che il legale cita in giudizio sia il Comune di Reggio sia l’ente di riscossione, chiedendo l’annullamento della cartella illegittima. Con i tempi soliti della giustizia italiana, la sentenza arriva nel dicembre del 2013. Il giudice di pace annulla la cartella e condanna in solido sia il Comune di Reggio Calabria sia Equitalia al pagamento delle spese legali quantificate in 450 euro.

Questa struttura in bamboo fa qualcosa di incredibile. E’ stata soprannominata “L’albero della vita”


In Etiopia, donne e bambini devono percorrere quotidianamente molti chilometri per raccogliere un po’ d’acqua, molte delle volte nemmeno pulita o potabile. Così Arturo Vittori e Andrea Vogler dell’ Architecture and Vision hanno realizzato questa struttura in bamboo che, attraverso un processo di condensazione, raccoglie l’umidità dall’aria trasformandola in acqua potabile. Un progetto tutto italiano per aiutare le persone in Etiopia.
I materiali utilizzati sono bamboo, fil di ferro come connettore e del tessuto in polyethylene. La struttura può essere eretta da 4 persone, ha la possibilità di essere aggiustata senza grane difficoltà ed incorpora un pannello solare collegato ad una luce per l’illuminazione notturna. Questa struttura, chiamata The Warka Water è pratica ed economica. Produce fino a 100 litri di acqua potabile al giorno. Per questo motivo è stata soprannominata “L’albero della vita”.

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