venerdì 27 febbraio 2015

 Golden Milk : ecco la ricetta del latte d’oro che combatte il Cancro. Incredibile!

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Il Latte d’Oro, meglio conosciuto come Golden Milk, è un tonico, unico nel suo genere, che utilizza le fantastiche proprietà di una speciale radice chiamata Curcuma, definita come la radice della guarigione del corpo. Viene dalla radice di una pianta coltivata principalmente in India, ma è stata usata in molti paesi per migliaia di anni come un “alimento guaritore”. È nota per essere utile agli organi interni, la colonna vertebrale e le articolazioni. Purifica il sangue e favorisce una generale buona salute. Ha anche proprietà curative esterne e può essere utilizzata per maschere e bagni per la pelle. La curcuma è stata utilizzata per migliaia di anni come sostanza detergente per il corpo. Quando viene utilizzata internamente, deve essere cotta, in modo che il corpo possa essere facilitato a sintetizzare i suoi poteri di guarigione.
Si tratta di un nutriente essenziale per le donne di età superiore ai 28 anni. 
Il latte dorato è particolarmente utile per rigidità articolari e fornisce una fonte di lubrificazione per l’intero sistema. Esso comprende sia gli oli essenziali che la curcuma, i due ingredienti essenziali per aiutare le donne a mantenere la loro flessibilità e vitalità. Ha proprietà antibiotiche naturali e può prevenire malattie e infezioni. E’ un ottimo rimedio per combattere le tossine ambientali e i microorganismi nocivi.
La ricetta del latte descritta qui sotto è stata condivisa da milioni di persone, poiché ha potenti proprietà curative.

FAME NERVOSA (EATING EMOZIONALE)

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La "fame nervosa" è un termine comune per definire quello che gli studiosi del comportamento alimentare definiscono EATING EMOZIONALE, ovvero "la situazione vissuta da quei soggetti che mescolano le emozioni con l'assunzione di cibo e usano il cibo per far fronte alle emozioni che ogni giorno incontrano". Anche chi non ha particolari problemi di peso raramente mangia solo per soddisfare la fame biologica e per nutrirsi. 

Alcuni studiosi ipotizzano che l'instaurarsi di comportamenti alimentari anomali si sviluppi nella prima infanzia. Essenziale è che la mamma capisca quando il bambino ha realmente bisogno di mangiare e quindi soddisfi la fame porgendogli il seno o il biberon: bisogna evitare di offrirgli il cibo quando il pianto infantile non è realmente causato dalla fame. Se questa giusta interpretazione materna non avviene, probabilmente il figlio crescerà senza essere capace di elaborare il vero riconoscimento della fame e non saprà distinguere tra questa ed altre sensazioni. In età adulta interpreterà l'ansia, la tensione, la collera nel modo sbagliato e mangerà in eccesso.