martedì 25 settembre 2012

Durakhapalam, la “macchina” indiana per smaterializzare e rimaterializzare il corpo

24/09/2012


Durakhapalam, la “macchina” indiana per smaterializzare e rimaterializzare il corpo

Lo studioso di fenomeni ufologici Ivan Sanderson, nei suoi libri “Uninvited visitors” (New York, 1967 – traduzione italiana: “Ufo: visitatori dal cosmo”, Roma, 1974), “Things” (New York, 1967) e “Invisibile residents” (New York, 1970), ha sostenuto l’ipotesi che, se gli “oggetti volanti non identificati” appaiono e scompaiono in maniera subitanea, come talvolta è stato osservato, potremmo trovarci in presenza di creature invisibili, la cui esistenza si collocherebbe su una scala temporale radicalmente diversa dalla nostra.
Un caso ben noto agli specialisti è quello di un graduato dell’esercito cileno, il caporalmaggiore Armando Valdés Garrido che, il 25 aprile 1977, ala testa della sua pattuglia di sette uomini, fu testimone oculare dell’atterraggio di un “disco volante”. Spintosi in avanscoperta, scomparve alla vista dei suoi soldati in una specie di nebbia violacea, per riapparire 15 minuti dopo, in stato confusionale, “con la barba lunga di cinque giorni e con le lancette dell’orologio bloccate sulla data del 30 aprile”.

Viaggio nella grotta dei cristalli