La conoscenza: il perfezionamento di sé e il destino in anticipo
Tratto da: http://www.riflessioni.it
di Tiziano Bellucci
Riflessioni sull'Antroposofia - La Scienza dello Spirito
Apprendere,
acquisire conoscenza significa divenire sempre più consapevoli e più
partecipi dello stato delle cose riguardo il senso della vita e la
missione dell’uomo sulla terra.
Qui per
“conoscenza“ non si intendono le nozioni scientifiche, ma le rivelazioni
provenienti da indagini chiaroveggenti di individui predisposti.
Più
conosco e più mi si “svela” il mondo, i suoi esseri e i suoi propositi.
Più apprendo è più vengo a sapere cosa devo fare e cosa non devo fare:
che cosa si attende da me il cosmo. Mi si rivela il mio ruolo
nell’economia universale come essere umano.
Al
contempo tramite il conoscere mi vengono messe a disposizione soluzioni,
giuste indicazioni per come operare in modo retto, sano e fecondo nel
mondo.
Se
eseguo in modo corretto quelle indicazioni (che spesso implicano una
“modificazione” morale di me stesso) allora opero nel mondo e
contribuisco al divenire: tutto sarebbe in armonia.
Ma cosa
accade se pur conoscendo cosa non mi è utile, cosa “non è bene che io
faccia” io faccio il contrario? Pur sapendo che la linea generale è
“smettere di far quel che mi pare” per adempiere invece ai propositi che
sono scritti nel mio destino, cosa accade se io mi abbandono ai miei
utilitarismi, rinnegando i qualche modo la conoscenza e la mia
coscienza?
Accade un fatto sconveniente.
Di
solito un iniziato, sa che “per ogni passo verso la conoscenza deve fare
tre passi verso i perfezionamento di se stesso” : conoscere significa
“moralizzarsi”, ossia diventare individui eticamente responsabili di
tutto.
Un
iniziato è un individuo che precorre nel tempo l’intera umanità: compie
in una vita ciò che la globalità degli uomini realizzerà in millenni.
Acquisisce doti e facoltà interiori, poteri spirituali che sono
conseguibili solo a mezzo di una severa disciplina occulta.
Questo
comporta che, anticipando il suo futuro e quello dell’umanità debba
trovarsi davanti anche quegli eventi, quegli incontri del destino che si
sarebbero svolti solo in un lontano futuro, in vite future. In altri
termini egli si trova in una sola vita a far fronte a “risolvere” legami
di destino che forse avrebbe potuto o dovuto adempiere solo in tante
vite. “Molti colpi di destino “ gli arrivano: viene investito da molti
effetti karmici che come attratti da una calamita si precipitano verso
lui. Solitamente tali “effetti karmici” si presentano come eventi
dolorosi. Solitamente l’iniziato è dotato di potenti forze per far
fronte a ciò: in altre parole, la sua iniziazione è connessa con il suo karma.
Egli si dedica al propri perfezionamento, affinchè in lui si generino
forze capaci di affrontare il destino in modo adeguato e di risolverlo.
Solo se “diventa un essere perfetto, morale e giusto”, risolvendo,
perdonando e amando può conseguire le sue doti e al contempo “liberarsi
dal suo destino”.
Cosa
accade invece se un uomo comune, non sottoposto a discipline, non dotato
di enormi forze di compassione e di perdono, e quindi per nulla
motivato ad essere “saggio ed elevato”, cosa succede se si dedica allo
studio, al conoscere tanto da “riempirsi” di infinite rivelazioni
spirituali?
Ciò che
avrebbe dovuto conoscere per via naturale in tante vite lo viene a
conoscere in una vita: il suo livello di consapevolezza cresce e pur
conoscendo nulla, non fa nulla per migliorarsi.
Accade
che come all’iniziato il crescere di conoscenza e consapevolezza,
accresce il carico del suo destino, che gli viene incontro,
travolgendolo. Incidenti, scontri, malattie, liti e discussioni di tante
vite, arrivano in una sola vita e reclamano di essere risolti in modo
impellente, ora. L’individuo incapace di gestire tale impeto, privo di
forze e protezioni è destinato a soccombere.
Questo è il pericolo del tempo odierno.
Siamo
circondati da libri, individui che in poco tempo e parole semplici senza
richiedere all’uditori il minimo sforzo (spesso viene chiesto denaro)
donano la conoscenza occulta: essa viene diffusa. Si ricevono
“iniziazioni in un week end” o per corrispondenza.
All’individuo
vengo rivelati dati fatti occulti, che lo destano e lo potenziano,
senza affiancare al sapere una appropriata disciplina interiore
compensatrice.
Ovunque
veniamo bombardati da nozioni occulte: ogni “saggezza” acquisita senza
sforzo, senza metterla in pratica reale comporta “attirare” destino
futuro in questa vita. Senza esserne consapevoli, accrescendo la nostra
conoscenza ci assumiamo la responsabilità di impegnarci a far fonte giù
da ora a grosse preoccupazioni di destino.
Conoscere significa attivare un anticipazione di destino.
Qui, non
si vuole dire che occorre"smettere di conoscere": ma piuttosto avvisare
dell'effetto che "ingenue" nozioni o "leggeri" insegnamenti possono
fare sul carico di vita umano.
Vi sono cose che agiscono ed esistono anche se non vi crediamo.
Conoscendo, ci si responsabilizza senza saperlo.
Se
decidiamo di conoscere, cerchiamo dunque di farlo armandoci delle
qualità morali adeguate al contrappeso che ci verrà richiesto.
astronavepegasus.it
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