giovedì 30 maggio 2013


I VESUVIANI IN MISSIONE SULLA TERRA

 

29/05/2013

Esistono dunque due versioni riguardo al pianeta Venere completamente incompatibili: l’una, della scienza terrestre, con le sue sonde spaziali e le difficoltà che gli vengono attribuite generalmente; l’altra con il rapporto quasi sconosciuto che sostiene l’esistenza di una civiltà venusiana e dei contatti segreti.

Di fronte ad un tale paradosso, la reazione abituale è di aver fiducia nella scienza e dimenticare molto in fretta un resoconto così sfasato della realtà spaziale. In tal modo possiamo continuare a dormire tranquilli! Ma il nostro obbiettivo non è di proseguire a sonnecchiare sugli allori. È di conoscere la verità!



E se la compagine scientifica, nella quale riponiamo una fiducia senza limiti, ci avesse mentito? Non sarebbe la più grande menzogna di tutti i tempi quella di averci nascosto il fatto di non essere soli nel nostro sistema solare?

La possibilità di vita su Venere condurrebbe ad una vera rivoluzione di pensiero, perché siamo in parecchi a credere che il sistema solare sia un deserto con una sola oasi, la Terra.

Allora come accettare l’idea che nostri Fratelli dello spazio siano là, a due passi sul pianeta vicino e ci tendano la mano aspettando pazientemente che la luce verde si accenda nelle nostre coscienze?

La civiltà venusiana, come è descritta nella relazione, sembra aver risolto tutti i problemi sociali particolarmente negativi che noi conosciamo sulla Terra come le guerre, la criminalità e le aggressioni di ogni genere.

Non mettendo queste devianze fuorilegge per forza, ma sviluppando collettivamente valori pacifici basati sul rispetto, la comprensione e l’Amore.

Attraverso reiterati contatti con personalità terrestri, dei Venusiani sono venuti a proporci un’assistenza per aiutarci a risolvere le problematiche sempre più critiche della collettività e dell’ambiente.

La condizione posta per questo sostegno umanitario e tecnologico è stata quella di abbandonare le nostre armi di distruzione di massa e di compiere una scelta deliberata, come la loro, impegnandoci in una via pacifica.

Queste premesse sono state purtroppo giudicate irricevibili dai grandi leader del nostro mondo. È urgente, ora, sollevarci tutti insieme contro le loro menzogne per far trionfare la verità.

Ecco dunque l’essenziale di ciò che necessita rammentare di questo rapporto.

Agli inizi dei primi anni ’50 il governo canadese istituì il Progetto Magnete(Magnet Project) per gli studi degli UFO. La sua gestione fu affidata all’ingegnereWilburt B. Smith.

Il suo campo di ricerca era la propagazione delle onde radio, che lo avevano portato a studiare le aurore boreali, la radiazione cosmica, la radioattività atmosferica, il geomagnetismo, ed infine gli UFO.

Il Progetto Magnete poté attuarsi grazie ad una équipe di scienziati canadesi che avevano continuato ad operare sulle invenzioni di Nikola Tesla, uno dei più grandi geni del XX secolo.
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Wilburt Smith, Nikola Tesla e Arthur Matthews

Egli, inventore della corrente elettrica alternata, coinventore del radar e di numerose tecnologie militari, fu l’autore di altre centinaia di scoperte altrettanto sorprendenti, di cui la maggior parte fu brevettata; è considerato “il padre dell’energia libera”.

Durante la sua vita affermò di aver inventato un sistema di comunicazioni interplanetarie grazie ad alcune idee che gli erano state trasmesse dai Venusiani.

I responsabili del Progetto Magnete presero molto sul serio Tesla. Uno dei loro rapporti segnala un sito sperimentale ultra-segreto costruito dal governo canadese eprogettato per gli atterraggi degli UFO.

L’ex ministro della Difesa canadese, Paul Hellyear, ammise poi pubblicamente che tale progetto era effettivamente esistito. Tuttavia, egli non menzionò ciò che Smith aveva riferito: il programma aveva infatti permesso di rilevare un vero UFO e di entrare in contatto con i suoi piloti che sostenevano di provenire da Venere.

Arthur Matthews, un collaboratore di Wilburt Smith che era stato un tempo l’assistente scientifico più vicino a Tesla, fu coinvolto in questo contatto.

Il Progetto Magnete riferisce per di più che quando Matthews stava per ultimare alcune invenzioni di Tesla non terminate, i Venusiani lo aiutarono a completare i lavori. Il rapporto cita anche altre invenzioni trasmesse da loro al Dottor Matthews.Queste furono testate e funzionanti tutte alla perfezione.

All’epoca, i Venusiani si sentivano davvero preoccupati per il degrado ambientale e per i pericoli derivanti dall’utilizzo di energie fossili e dai test nucleari. Essi allertarono a più riprese il governo americano per tentare di convincerlo a porre fine a queste pratiche.

Offrirono dei sistemi di energia alternativa non inquinante e praticamente gratuita(energia libera) che i consiglieri del governo, tutti arricchiti grazie ai miliardi di dollari provenienti dal petrolio, dal gas, dal carbone e dalle industrie di guerra,rigettarono per “ragioni economiche”.

Un giorno, un vascello interplanetario proveniente da Venere si materializzò e venne a posizionarsi al di sopra del laboratorio scientifico diretto da Arthur Matthews. Un allarme di rilevamento Tesla si attivò e l’atterraggio ebbe luogo poco dopo il tramonto.

Matthews uscì allora dal suo ambiente di lavoro e scorse questo incredibile veicolo spaziale. Lo vide davanti a sé, a qualche metro, fluttuante tra i 50 e gli 80 centimetri dal suolo, un disco dai 15 ai 25 metri di diametro, sormontato da un rigonfiamento centrale a forma di cupola.

Dalla base alla sommità, il mezzo poteva ben misurare intorno ai 9 metri di altezza.Questo disco irradiava, per pulsazioni lente, un bagliore di colore bianco-argenteo-bluette che rischiarava nettamente la facciata del laboratorio.

L’irradiazione sembrava scaturire “dall’anima stessa dello strano metallo” di cui era costituito tale veicolo straordinario, di una bellezza affascinante. Emanava da esso un potere difficilmente concepibile per chi non avesse mai avuto l’occasione di contemplare un simile oggetto con i propri occhi.

Il “metallo” di questo disco sembrava, nel contempo, sia materiale che immateriale o quanto meno avente una struttura interna in costante movimento… come se fosse vivo! Era sconvolgente, inquietante e bellissimo nello stesso tempo. (Per approfondire, leggere anche “Le astronavi sono viventi” QUI; ndt).

Due Esseri ne uscirono e si diressero verso lo scienziato. Egli notò che avevano un’altezza di circa un metro e ottanta. Poteva distinguere i loro capelli dorati e i loro luminosi occhi blu alla luce delle prime stelle.

Il loro volto era bellissimo e molto fine. Il loro sguardo era di una chiarezza, di una sincerità e di una dolcezza che egli non aveva mai visto sino ad allora in alcun terrestre.

Emanava da essi una sensazione generale di grande forza; le loro figure erano “scolpite” come degli atleti ma nello stesso tempo un aura di dolcezza e di salute perfetta rischiarava il loro viso. Egli poteva percepire in essi una vibrazione irresistibile di bontà.

Gli uomini dello spazio spiegarono allora in inglese a Matthews che erano venuti per dare un’occhiata all’apparecchiatura a raggi cosmici di Tesla di cui egli stava proseguendo lo sviluppo. Dopo un dialogo di natura scientifica, lo studioso accettò di visitare il loro veicolo spaziale.

L’astronave era circondata da un anello metallico distante circa 6 metri dal corpo centrale e non era collegato ad essa da nessun dispositivo ma solo dal magnetismo.Non esisteva alcun sistema visibile di controllo nella sala dei comandi.

Al centro si trovava un a grande piattaforma circolare con un’area dotata di posti a sedere. Quattro Venusiani vi erano seduti dando le spalle al centro e con i volti orientati rispettivamente a nord, sud, est ed ovest.

Questi piloti erano stati scelti specialmente per la loro potenza di penetrazione spirituale sulla materia perché facevano funzionare il vascello per trasmissione telepatica, proiettando le onde dal loro cervello in un computer che ritrasmetteva i loro comandi.

La complessità e l’estrema precisione della tecnologia venusiana consente ai piloti delle astronavi, una volta impratichiti, di dirigere i loro dischi con la potenza pensativa.

Nell’identico modo in cui noi siamo capaci di registrare le reazioni del cerebro umano attraverso l’elettroencefalogramma, i Venusiani hanno adeguato ai comandi elettromagnetici delle loro navi dei sistemi che permettono il pilotaggio per mezzo del pensiero.

Minuscoli elettrodi sono posizionati sul cuoio capelluto dei piloti che devono soltanto visualizzare con la mente gli spostamenti che desiderano far compiere ai velivoli spaziali.

Gli ordini-pensiero passano dal computer centrale del vascello che li trasforma in impulsi elettromagnetici. Tali segnali vengono in seguito amplificati e consentono di far fluttuare il disco attraverso la fascia spazio-temporale da percorrere o da esplorare.

Contrariamente a ciò che continuano a credere i nostri studiosi, non esistono la terza, la quarta e la quinta dimensione. In realtà, ci sono innumerevoli piani e sottopiani la cui gamma si estende all’infinito, di grado in grado.

Per passare dall’uno all’altro livello dimensionale, le navi venusiane producono un cambiamento di polarità magnetica che modifica il ritmo vibratorio della struttura atomica della materia di cui sono costituite permettendo loro di effettuare viaggi intersiderali ad una velocità quasi istantanea.

Per un osservatore situato all’esterno e in prossimità di un’astronave operante una traslazione dimensionale, l’effetto è sorprendente.

Può vedere il disco vibrare e cambiare colore (nota), talvolta sembra deformarsi e diventare una sfera di energia intensa che scompare sul posto in modo pressoché immediato.
Il risultato della trasformazione del disco lenticolare in un globo rosso-arancio è quasi insostenibile. Questo è dovuto alla formazione sferica di un rivestimento ionizzato di cui si circonda il veicolo durante l’apporto di energia magnetica che utilizza poi al momento del suo passaggio da un piano ad un altro.

Due piloti della nave erano donne. Matthews fece così la conoscenza di una Venusiana di una bellezza straordinaria.

Ella sembrava senza età, aveva dei lunghi capelli dorati, una perfetta pelle abbronzata, un viso meraviglioso emanante una gioia ed una pace interiore indescrivibili.

Dai suoi occhi blu zaffiro sembrava scaturire un Amore cosmico. Gli trasmise numerose informazioni riguardanti la vita su Venere.

La descrizione del vascello venusiano e del suo equipaggio, da parte dello studioso,non fu mai messa in discussione da nessuno perché era unanimemente considerato e apprezzato per la sua dirittura e il suo rigore scientifico. Questi non era né un bevitore né un assuntore di stupefacenti, ma nemmeno un fanatico o un emissario di una setta.

Fu uno dei più grandi scienziati che il ventesimo secolo abbia mai conosciuto. Si devono a lui le molteplici invenzioni accreditate da numerosi brevetti. Fu estremamente rispettato e apprezzato, tenuto in considerazione tanto come Tesla o Einstein.

Matthews fece in seguito un viaggio sul Pianeta Venere. Si ritrovò sul bordo di un lago, in piedi, accanto a quelli che sembravano essere grandi pilastri di basalto perfettamente levigato. Un’immensa cascata precipitava da una rupe nera come l’ebano da molte centinaia di metri d’altezza.

Le rive erano lambite da un’acqua spumeggiante ma limpida, mentre il lago dava l’impressione di una massa perfettamente liscia dai colori che ricordavano quelli creati dalla scomposizione della luce bianca attraverso un enorme prisma di cristallo.

Non era dell’acqua come noi la conosciamo, perché i suoi raggi di luce iridavano la superficie di tutti i colori immaginabili. Questi si mescolavano in luccichìi rossi, gialli, verdi, rosa e violetti, trasformando il lago in un magnifico arcobaleno.

Un tale maestoso scenario conduceva ad una vasta distesa d’erba verde smeraldo, punteggiata qua e là da mirabili palme dalle foglie intrise di gocce d’acqua splendenti come diamanti.

Nel cielo venusiano, al di sopra della cascata, appariva un’enorme sfera di cristallo trasparente. Sembrava una grandissima bolla di sapone dai riflessi iridescenti.

Intorno alla parte centrale del vascello, c’era una fascia di metallo aureo e ai poli, delle proiezioni d’oro. Delle finestre erano disposte lungo questa banda dorata.

La campagna che si estendeva nei dintorni aveva l’apparenza di un vasto e suggestivo parco. Una montagna innevata si stagliava in lontananza ed un grande fiume scorreva sullo sfondo. Gruppi di Venusiani si trovavano graziosamente sulle scogliere a strapiombo sul fiume.

Più tardi, Matthews entrò in una città venusiana. Gli edifici avevano tetti ellissoidali composti da prismi di cristallo; erano sostenuti da pilastri circolari di marmo a forma di colonnati.

Le case di cristallo erano sovrastate da vascelli trasparenti dai riflessi multicolori.Un paradiso di vegetazione lussureggiante circondava le costruzioni.

Un duomo anch’esso di cristallo fungeva da assemblea e da luogo di riunioni ai Venusiani. Un ampio viale fiancheggiato da palme maestose conduceva ad un grande vestibolo dove si trovava un immenso anfiteatro circondato da gradini e da sedili di marmo.

Un piccolo lago circolare dai riflessi iridati era come sospeso nell’aria, in modo che si potesse camminarvi sotto!

In codesto ”Palazzo della Verità” - questo è il nome che i Venusiani hanno dato a tale grandioso edificio – hanno spiegato come avevano trasformato il loro pianeta in un paradiso bucolico in cui regna l’abbondanza, dove il clima è controllato e le catastrofi naturali escluse, in maniera che essi conducano una vita fraterna di pace e di prosperità.

L’interno delle astronavi era suddiviso in livelli diversi. L’inferiore conteneva 24 vascelli da ricognizione, veicoli di superficie e attrezzature.

Il superiore racchiudeva giardini, sale di soggiorno, aree dedicate allo studio e alla ricreazione così come un salone per le riunioni. Il pavimento era rivestito da un tipo di sostanza flessibile come la plastica, ma molto più morbida.

I Venusiani sono tutti vegetariani. Fanno crescere frutta e legumi freschi all’interno stesso delle loro navi e dei loro habitat utilizzando l’energia solare. Le pareti trasparenti permettono ai rispettivi occupanti di avere una visione dello spazio a 360°.

Il tele-pensiero è il modo di comunicare usuale dei Venusiani. Utilizzano un cristallo chiamato ”Telolith” per trasmettere dei messaggi a certi umani. Il Telolith ha consentito a dozzine di persone di avere contatti telepatici ed anche fisici con gli equipaggi delle navi!

Il sergente Willard Wannall, che ha prestato servizio nei servizi segreti dell’esercito a Oahu negli anni ’50 quando studiava gli UFO, ha riferito che la città di Retz - la capitale di Venere secondo Omnec Onec - (e QUI la stessa venusiana descrive la storia dell’umanità; ndt) non era una leggenda ma esisteva davvero.

Egli ha dichiarato di esser stato preso lui stesso a bordo di un’astronave venusianaper ricevere una serie di ammaestramenti.

Ha riferito che era atterrato in un centro dove viene convertita l’energia solare. Si tratta di una struttura circolare composta da numerosi locali, anch’essi rotondi in cui viene immagazzinata l’energia stessa.

Questa edificazione è la parte centrale di un’immensa metropoli formata interamente da costruzioni a forma di cupola e disposte secondo un sistema anulare.

La loro struttura sembra essere in costante movimento, benché risultino solide al tatto. Si possono abbattere soltanto modificandone la frequenza vibratoria.

La loro energia ritorna allora a fondersi con la matrice cosmica universale. La maggior parte degli oggetti su Venere è realizzata sul piano della manifestazione con questo procedimento. Wannal descrive dettagliatamente le loro sfumature e la loro luminosità straordinaria.

Durante la sua permanenza su Venere, ha osservato una profusione di fiori magnifici dai profumi delicati e ha ascoltato delle musiche di una dolcezza e delicatezza sconosciute sulla Terra.

I Venusiani che vivevano là indossavano lunghe ed ampie vesti che si addicevano loro, non sembravano molto diversi dagli umani della Terra salvo che essi apparivano in armonia gli uni con gli altri.

Il californiano Michael Barton ha riportato un’informazione proveniente da una nave venusiana con la quale anch’egli ebbe un contatto negli anni ’50 sulle colline sovrastanti Santa Barbara.

Delinea un pilota molto alto dal viso straordinariamente intelligente, raggiante che indossava un’uniforme composta da un pezzo unico.

Egli afferma che da lui emanava una grande forza mascolina e un’aria decisa, pur esprimendo un alto livello spirituale in un insieme di pace interiore, di benevolenza e di compassione.

Il Venusiano aveva lunghi capelli dorati, occhi azzurri che brillavano come diamanti e l’epidermide gradevolmente abbronzata.

Rifletteva una salute perfetta. Sembrava ricco d’Amore e la profondità del suo sguardo dava l’impressione che potesse visualizzare l’intero Universo. (Solo con le vibrazioni imperniate sull’Amore incondizionato potremo riconoscere se gli ET sono positivi, in un prossimo futuro! Ndt)

Una splendida donna Venusiana uscì in quel momento dall’astronave. Anche lei aveva dei lunghi capelli biondo-dorato, la pelle abbronzata e occhi violetti sfavillanti per le screziature d’oro.Semjase_schizzo

La sua figura era delicatamente proporzionata e portava una cintura dorata intorno alla vita. Le calzature erano fatturate con un materiale morbido, elastico e aurato.

Barton ha riferito che i Venusiani che aveva incontrato portavano tutti lo stesso simbolo sulle loro tute spaziali, un emblema (di riconoscimento; ndt) per le comunicazioni interplanetarie che essi usavano per provare a contattare gli Esseri dello spazio.

Decise allora di farsi imprimere questo stemma su una t-shirt utilizzando i cristalli Telolith e il tele-pensiero diretto per tentare di entrare in contatto con i Venusianinel momento in cui lo desiderava.

All’inizio era molto scettico. Ma ben presto ha cominciato a percepire degli UFO edè stato anche lui condotto più volte su Venere.

Secondo Michael Barton, la capitale venusiana è costruita come un atomo con tre strutture circolari di materia cristallina che corrispondono al nucleo, agli elettroni e allo spazio che li separa.

Estendendosi dal nucleo centrale come dei raggi emergenti dall’asse di una ruota,otto grandi strade conducono ad otto grandi città.

Ognuna di queste ha quattro vie che irradiano verso altri quattro agglomerati e ciascuno di questi ultimi ha una struttura geometrica di raggi concentrici portanti a due altri centri urbani.

Tra le città si trovano delle grandi foreste, dei fiumi e delle montagne. Le valli sono ricoperte da una rigogliosa vegetazione dai colori brillanti.

Qui e là, nel verde lussureggiante, si elevano delle abitazioni a forma di cupola fatte di un materiale trasparente che sembra cristallo.

Ci sono degli oceani come sulla Terra, ma le distese d’acqua di Venere sono più contenute, più profonde e i colori molto più vivi.

Ci sono anche dei tipi di autovetture che funzionano ad energia solare e possono raggiungere delle grandi velocità rimanendo completamente silenziose.

Le vetture solari sono circondate da un campo di forza elettromagnetica cheprotegge i passeggeri dalle collisioni qualunque sia la rapidità di movimento.

L’atmosfera venusiana è molto più carica di elettricità che quella della Terra. La luminosità è simile a quella delle nostre aurore boreali e produce in permanenza i colori dell’iride.

La criminalità non esiste su Venere; è del tutto inconcepibile per questi Esseri evoluti. Non esistono nemmeno ospedali perché i Venusiani sono in perfetta salute e vivono tanto tempo quanto lo desiderano.

Gli abitanti di Venere passano la gran parte del loro tempo all’esterno e si nutrono unicamente di frutti e legumi.

Barton ha chiesto un giorno ad uno dei Venusiani che aveva incontrato in California che cosa veniva a fare sul nostro Pianeta. Questi ha parlato di una visita recente sulle Montagne Rocciose nel corso della quale diceva di aver soggiornato nel “Tempio Bianco” della “Grande Fraternità Bianca Universale”.

Il Venusiano gli ha spiegato che è là che si trova il governo spirituale della nostra Terra, costituito da Maestri Cosmici. Questo direttivo è tenuto ad operare all’instaurazione della fratellanza tra gli uomini. (Interessante vedere anche QUI;ndt)

I Venusiani pensano che l’insieme delle popolazioni terrestri dovrebbe idealmente formare una sola nazione amministrata da una dirigenza al servizio dell’unità fraterna.

Ci domandano di edificare rapidamente, mentre c’è ancora tempo, gli ”Stati Uniti della Terra” e sono pronti ad aiutarci.

Dobbiamo riunirci intorno ad essi per mezzo dei nostri Maestri e dei nostri contattisti. Questi sono istruiti da loro per insegnarci cosa deve essere fatto per creare sul nostro Pianeta un universo di gioia, d’Amore e di felicità.

I precursori dei tempi futuri sono già presenti tra noi. Sono qui per aiutarci a far rinascere quello che tutte le nostre religioni nominano, senza mai avergli dato credito: ”Il Paradiso perduto”.

Adattamento di Olivier de Rouvroy

Estratti da un vecchio file Top Secret del Dipartimento canadese degli Affari Interplanetari, declassificato nel 1989.

Traduzione: Sebirblu.blogspot.it

Fonte: erenouvelle.fr

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