lunedì 21 luglio 2014

I BRICS contro il dominio USA, Roccaforte del Male


Summit 2014 dei Paesi BRICS a Fortaleza in Brasile

I BRICS contro il dominio del dollaro e gli USA, roccaforte del Male

Nil Nicandrov, 18 luglio 2014

L'assalto sanguinoso della globalizzazione diventa lentamente un ricordo del passato mentre il risveglio va progressivamente intensificandosi.

La guerra lampo degli Stati Uniti volta al dominio globale di Washington con lo slogan della "democrazia unipolare" è considerata un fallimento dal resto del mondo.

Ma l'amministrazione Obama non è pronta ad ammettere la sconfitta e continua a cercare pretesti per iniziare guerre con provocazioni e propaganda nera creandosi nemici immaginari.

Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, i Paesi che compongono il gruppo dei BRICS, cambiano drasticamente il mondo contemporaneo. Una delle tendenze è abbandonare il sistema finanziario emerso dalla seconda guerra mondiale.

I BRICS vogliono mettere fine al predominio del dollaro o all'uso del verdone per comprare tutto ciò che abbia valore materiale, accompagnato dal continuo barare degli Stati Uniti.

Intervenendo al VI vertice dei BRICS a Brasilia (15-16 luglio), il Presidente Vladimir Putin ha detto che è matura da tempo la riforma di un sistema finanziario-monetario internazionale che svantaggia il gruppo e ostacola il progresso delle nuove economie mondiali.

"Nel caso dei BRICS abbiamo una serie di coincidenti interessi strategici. Prima di tutto, la comune intenzione di riformare il sistema monetario e finanziario internazionale. Nella versione attuale è ingiusto verso i Paesi BRICS e le nuove economie in generale.

Dovremmo avere un ruolo più attivo nel sistema decisionale del FMI e della Banca Mondiale. Il sistema monetario internazionale dipende molto dal dollaro o, per essere precisi, dalla politica monetaria e finanziaria delle autorità statunitensi. I Paesi BRICS vogliono cambiarlo."

Vi è l'urgente bisogno d'includere i BRICS come partner paritari nel processo decisionale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

A Fortaleza i BRICS hanno firmato la dichiarazione e il piano d'azione comuni. La ratifica riflette la visione unitaria della situazione politica ed economica nel mondo contemporaneo e delinea i progetti di un'ulteriore cooperazione. Il piano definisce le missioni da effettuare entro il prossimo vertice che si terrà in Russia nel 2015.




Tutti i media globali indicano l'attivazione della Nuova Banca di Sviluppo (NDB) a Shanghai e della Disposizione delle riserve per imprevisti (CRA) da 100 miliardi di dollari dei BRICS, che saranno tolti dalle riserve delle banche centrali dei Paesi membri, mentre il capitale per la banca di sviluppo del gruppo proverrà dai bilanci nazionali.

Secondo il Presidente Putin, "La Banca BRICS sarà una delle principali istituzioni multilaterali finanziarie di sviluppo di questo mondo. In termini di crescente concorrenza internazionale, il compito di attivare la cooperazione commerciale e gli investimenti tra gli Stati membri dei BRICS diventa importante" ha detto il leader russo.

Avvicinare le economie emergenti è di vitale importanza nel momento in cui il Pianeta è colpito dalla crisi finanziaria e i Paesi BRICS non possono rimanere estranei ai problemi internazionali, ha asserito la presidentessa del Brasile Dilma Rousseff, che ha ammonito il mondo a non vedere la proposta dei BRICS come desiderio di dominio.

"Vogliamo giustizia e parità di diritti. L'FMI dovrebbe urgentemente rivedere la distribuzione dei diritti di voto riflettendo l'importanza delle economie emergenti globali", ha detto la Rousseff. Secondo la presidentessa brasiliana, il gruppo deve in gran parte attenuare l'impatto negativo della crisi globale sulle finanze mondiali e la crescita economica.

La creazione della nuova Banca di sviluppo e la Disposizione delle riserve per imprevisti (CRA) dei BRICS mostrano che, indipendentemente da differenze culturali, etniche e linguistiche, essi sono pronti a creare un'alleanza strategica positiva per contrastare l'instabilità internazionale.

Dilma Rousseff sottolinea che l'aggregazione è emersa non per contrastare qualcuno, ma per seguire i propri interessi. Crede che i BRICS faciliteranno la prosperità del pianeta.

I cinque Paesi rappresentano quasi 3 miliardi di persone con un PIL nominale complessivo di 16.039 miliardi di dollari, di cui 4 miliardi circa, di riserve in valuta estera combinate. Dal 2014, le nazioni BRICS rappresentano il 21 per cento dell'economia mondiale.

I Paesi BRICS rappresentano oggi l'11% degli investimenti globali di capitale, e il fatturato commerciale è quasi raddoppiato negli ultimi 5 anni, ed è solo l'inizio. Gli esperti russi hanno preparato la strategia dei BRICS per la cooperazione economica. L'attuazione permetterà al gruppo di occupare le prime posizioni nell'economia mondiale.

Un vertice BRICS-UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane) ha avuto luogo. La propaganda anti-BRICS aveva previsto la partecipazione solo dei "leader populisti", il presidente venezuelano Nicolas Maduro, il leader ecuadoriano Rafael Correa, il presidente della Bolivia Evo Morales e, forse, l’"eccentrico" presidente dell'Uruguay José Mujica.


Vertice BRICS-UNASUR  

Invece, tutti i leader sudamericani sono andati in Brasile a vedere di persona i capi degli Stati BRICS e ad informarsi in prima persona sulle loro attività. Commercio ed economia erano in cima all'agenda. Il Sud America vuole ottenere il massimo dai suoi contatti con i "Big Five" (I grandi cinque; ndr).

Il Presidente Maduro ha detto che il vertice era volto a proteggere il mondo multipolare. In Venezuela il concetto si riflette nella politica dello Stato deciso nel Secondo Piano nazionale del Venezuela socialista 2013-2019, o Piano Patria.

L'obbiettivo è garantire l'afflusso di petrodollari necessari allo sviluppo socio-economico del Paese senza compromettere il massimo recupero petrolifero a lungo termine. Il documento è stato approvato dall'Assemblea Nazionale.

Il leader venezuelano crede che il suo Paese abbia bisogno di un nuovo ordine economico creato dai latino-americani sul loro continente. Ha detto che l'incontro è stato d’importanza storica, facendo riunire i sudamericani che scelgono la propria via allo sviluppo e le cinque Nazioni dal più rapido sviluppo mondiale.

Vi sono stati incontri bilaterali tra le controparti sudamericane. Vladimir Putin ha avuto colloqui fruttuosi con i presidenti di Bolivia, Uruguay e Venezuela.

Washington ha utilizzato il tema dell'Ucraina per intensificare la propaganda contro la Russia sullo sfondo del vertice BRICS-UNASUR. In precedenza, il 15 luglio, Obama aveva esortato gli inviati europei ad imporre misure più severe contro la Russia.

Nel caso in cui i capi europei si fossero rifiutati d'adottare nuove sanzioni, la Casa Bianca avrebbe agito unilateralmente. Gli ambasciatori dell'Unione europea sono stati invitati alla Casa Bianca.

Gli USA hanno esercitato pressioni dure per spingere i Paesi europei ad adottare misure drastiche contro la Russia, per "punirne l’aggressione". Le nuove sanzioni, le prime cosiddette "sanzioni settoriali" degli Stati Uniti contro la Russia, hanno colpito un certo numero di banche come, ad esempio:

OAO Gazprombank e VEB, ed alcune aziende energetiche russe, come OAO Novatek, Rosneft, e Kalashnikov limitandone l'accesso ai mercati dei capitali degli Stati Uniti. Alcuni alti funzionari sono sulla lista.

Il 15 luglio, prima dell'annuncio delle sanzioni, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha commentato rivolto ai giornalisti: "È triste che il presidente di una grande potenza si avvicini a tali questioni da quella posizione".


Sergej Lavrov - Ministro degli Esteri Russo

"Vorrei ricordare pure che tutti i leader dei BRICS hanno sottolineato che condannando le azioni unilaterali nella politica globale non cercano lo scontro, ma sostengono sforzi congiunti con la partecipazione di tutte le grandi potenze, cercando d'individuare una soluzione reciprocamente accettabile ai vari problemi" - ha aggiunto il diplomatico russo.

A questo proposito Sergej Lavrov faceva riferimento alle parole del Presidente Vladimir Putin che parlava dell'esperienza positiva nella cooperazione sulla questione siriana, durante l'incontro con i leader BRICS del 14 luglio.

"Ecco perché dobbiamo, probabilmente, avere un approccio filosofico ad ogni problema, ma ci opponiamo ad azioni unilaterali ed emotive con ragione e pragmatismo", ha detto il ministro. I BRICS e la maggioranza dei membri UNASUR criticano le sanzioni degli Stati Uniti.

Stampa e blogger dicono che Washington persegue un solo obiettivo, aggravare la situazione al confine tra Russia e Ucraina e versare benzina sul fuoco del conflitto, con l'aiuto del governo di Poroshenko controllato dagli statunitensi.

Obama sottolinea che gli Stati Uniti hanno un ruolo speciale nella ricerca delle soluzioni a tali conflitti. Quale problema è stato risolto dagli Stati Uniti durante, ad esempio, gli ultimi 25 anni?

Paesi devastati, migliaia di morti, centinaia di capi politici e militari assassinati perché non soddisfacevano lo stile democratico degli USA, unico autentico secondo loro, non è un egregio esempio d'irresponsabilità?

Le persone normali non sono spaventate dal forte desiderio degli Stati Uniti di creare la Pax Americana sulle rovine di altre più antiche e più perfette civiltà? Cosa rifiutata anche dai più stretti alleati dell'impero.

Leader ragionevoli guardano con preoccupazione gli Stati Uniti trasformarsi inesorabilmente in un centro planetario del male.



Traduzione: Alessandro Lattanzio

Fonte d'origine: Strategic-Culture.org

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