Le Astronavi sono Viventi !
Olivier de Rouvroy, 3 maggio 2012
I Vascelli sono viventi!
Le astronavi della nostra Famiglia
galattica sono fatte di Luce vivente. Sono in se stesse degli esseri
coscienti e non hanno bisogno di essere “fabbricate” per risultare
operative e per spostarsi.
Gli equipaggi viaggiano in simbiosi
telepatica con i loro vascelli. Essi formano insieme un ente collettivo
dotato di una coscienza unitaria, capace di prefiggersi un obbiettivo
comune e di conformarvisi.
È questo essere vivente nella sua
globalità che opta per la scelta di muoversi attraverso tale o tal altra
regione di ciò che noi chiamiamo “l’iperspazio” e che decide di
“sparire” da un luogo per “riapparire in quello dove egli sceglie di
proiettarsi.....
Le navi dei Galattici non hanno
solamente dei nomi, come ne possiedono i nostri navigli, i nostri aerei e
i nostri missili. Hanno anche delle personalità, come noi, e
un’intelligenza, come noi.
Esse forniscono una risposta adeguata
ogni volta che un’esigenza collettiva richiede la loro presenza o il
loro intervento all’interno della banda di frequenza che a loro
corrisponde.
Ogni vascello sta al suo equipaggio
come la conchiglia sta alla lumaca: la conchiglia è una proiezione della
lumaca, ma nello stesso tempo, essa fa parte della lumaca.
Dunque, quando i contattati ci dicono
che i nostri Fratelli e Sorelle di Luce sono sul punto di manifestarsi
in massa e di venire a visitarci a bordo delle loro belle astronavi dai
colori dell’arcobaleno, questo rappresenta un impegno di gruppo,
inclusa una partecipazione cosciente
dei vascelli, dei loro equipaggi e dell’umanità terrestre stessa, perché
insieme formano un’unità vivente.
Coloro che, tra noi, saranno capaci
di unire le loro energie a quella delle navi e dei loro occupanti
potranno sentire l’irraggiamento di questa unione. Avranno la
possibilità senza alcun problema di integrarsi al gruppo che corrisponde
loro vibratoriamente e raggiungere il LORO (proprio) vascello.
Pensateci un istante: Voi non avete
probabilmente mai esaminato le cose da questa angolatura. Avete supposto
che, arrivato il tempo, quello del nostro spostamento nella quarta
dimensione, forse essi (i nostri Fratelli galattici; ndt) avrebbero
utilizzato una sorta di raggio o di tecnologia iper-sofisticata per
imbarcarci sulle loro astronavi.
No, se noi dovessimo salire a bordo, non sarebbero loro a decidere di “aspirarci” all’interno. Saremmo noi stessi a farlo!
Sarebbe l’energia della gioia che
inonderebbe il nostro cuore, la sensazione di partecipare alla magia di
questi ritrovamenti cosmici, che ci aprirebbe grandi porte; poi,
graviteremmo naturalmente o, più esattamente, “leviteremmo” verso questa
sensazione di felicità e di pace che noi condivideremmo tutti insieme e
che colmerebbe il vuoto del nostro cuore.
I vascelli non sono solamente dei
mezzi di trasporto. Essi permettono a tutte le forme di vita presenti a
bordo di fiorire. Le maestose astronavi-madre non sono dei piccoli
dischi né dei piccoli cilindri ma delle immense entità sferiche o
talvolta cubiche.
Le navi come la “Città di Shan” sono
delle capsule giganti della grandezza di un pianeta. Sono viventi
esattamente come lo è la Terra e viaggiano attraverso la vastità dello
spazio nello stesso modo in cui Gaia si muove intorno al Sole e
nell’Universo.
Le grandi imbarcazioni portano il
nome di “vascelli-madre”, perché sono delle nutrici per i loro
equipaggi, come la Terra è una madre per ciascun essere incarnato sul
suo suolo. Proiettandoci nella terza dimensione materiale, noi abbiamo
già dato vita al Pianeta.
Esso era all’inizio il nostro bambino
ed è diventato nostra madre. Nella stessa maniera, le navi sono i
bambini dei nostri fratelli galattici, ma si sono rese loro portatrici o
si potrebbe dire loro “madri trasportatrici”! Ed essi formano insieme
un’unità.
Per il momento, noi viviamo ancora
rinchiusi come delle matriosche russe e confinati all’interno di uno
spazio artificialmente ristretto, quello della terza dimensione.
Supponiamo, per esempio, di abitare
in una piccola casa situata in un villaggio che si trova in un comune e
questo, in una provincia. Quest’ultima, a sua volta, si trova in una
regione che fa parte di una Nazione che appartiene ad un continente ed
infine ad un Pianeta.
Esso è relativo ad un sistema solare o
ad una costellazione che dipende da una galassia. Questa rappresenta la
cellula di un universo locale, così come Nébadon, il nostro, che fa
parte lui stesso di un super-universo (Orvonton per ciò che ci
concerne)!
Così, viviamo tutti immersi
nell’Universalità, vale a dire nell’Unità divina che esiste da tutta
l’eternità al di là delle illusorie divisioni del tempo, dello spazio e
delle dimensioni.
Dal momento in cui accettiamo la
prospettiva di un cambiamento imminente di dimensione e di un accesso
rapido alla multidimensionalità, vuol dire che, in una certa maniera,
stiamo già per imbarcarci sui vascelli e che ci prepariamo ormai al
nostro grande ritorno a Casa e alla riunione con la nostra Famiglia
spirituale.
La Transizione attuale è un punto
focale, un punto di adunata per tutti coloro che sono destinati a
conoscere l’Età dell’Oro. Ed essi vi sono destinati semplicemente perché
l’hanno scelto.
Siamo sempre più numerosi ad essere
staccati dai valori che ci hanno trattenuti in questa vita che abbiamo
sperimentato fino ad oggi, deambulando come delle formiche per dedicarci
ad occupazioni che consideriamo ormai assurde.
E pertanto, noi continuiamo ad
applicarci tutti i giorni al nostro lavoro e a consacrare molto tempo a
compiti che abbiamo sempre più difficoltà ad accettare e ad assumere. Ci
capita anche qualche volta di sentirci talmente incompresi tanto da
arrivare a considerare degli atti di disperazione.
È che noi abbiamo già superato un
punto che gli altri non sono ancora riusciti ad attraversare. Abbiamo
già coscienza che la grande Famiglia di Luce è la nostra Vera Famiglia.
Sentiamo intuitivamente che siamo
lontani dall’essere alla nostra prima ed unica incarnazione su questo
Pianeta; che eravamo presenti dalle origini della nostra Umanità per
formare un’alleanza, a partire dalla quale, il mondo su cui noi
camminiamo oggi stava per essere creato.
Comprendiamo di intrattenere una
relazione speciale con la Terra perché essa è in realtà come un nostro
bambino. È nostra creazione e noi l’amiamo con tutto il nostro essere.
Ci da sofferenza vedere ciò che
alcuni le fanno subire, tentando di appropriarsi delle ultime gocce del
suo prezioso sangue, prima che tutto il sistema attuale non collassi e
che essa non rinasca nella Luce.
Parliamo sovente della Terra come se
ella fosse nostra madre. In una certa maniera, è vero; ma in realtà,
siamo noi che siamo i suoi genitori.
La Terra esiste solo perché abbiamo
avuto necessità di costituire uno spazio di terza dimensione reso adatto
alla sperimentazione che noi abbiamo scelto di intraprendere quando
abbiamo accettato di separarci dalla nostra Famiglia galattica
originale.
Abbiamo dunque una responsabilità
verso la nostra creazione; dobbiamo assisterla affinché essa nasca alla
sua prossima piattaforma di esistenza, sulla lunga spirale che risale
fino alla Sorgente.
Dei codici di Luce sono stati
nascosti nei messaggi che ci sono stati trasmessi attraverso i relais
della nostra Famiglia galattica, da coloro che noi chiamiamo “i
contattati”. Noi utilizziamo a nostra insaputa la vibrazione delle loro
parole per elevare la nostra coscienza.
Quando leggiamo queste parole, i loro
codici di Luce passano nel nostro corpo e cercano i codici gemelli che
loro corrispondono all’interno della nostra struttura cellulare. Ciò
funziona come un diapason, un po’ alla maniera di un vascello dello
spazio che vibra sulla stessa lunghezza d’onda del suo equipaggio.
Se noi fossimo un diapason regolato
sulla nota LA, non passerebbe nulla fintanto che questa nota dovesse
risuonare e finché il suono LA dovesse viaggiare nella nostra direzione e
ci raggiungesse.
Entreremmo allora in risonanza con
questa nota; essa comincerebbe a suonare dentro di noi come una campana,
e poco a poco si metterebbe a risuonare come un gioioso carillon.
Questa potrebbe essere una musica piacevole e attraente, come un balenìo
di luce.
Ma in ogni caso, questa musica,
questa luce dirà “Sì”. “Sì, io conosco ciò”. “Sì questo mi è familiare”.
“Sì è per me”. “Questo mi corrisponde”.
Non è il prodotto di un pensiero
analitico. È una RISPOSTA, una risonanza e un’eco che risponde dal fondo
del nostro essere, la nostra propria risposta interiore alla domanda:
“È arrivato il momento?” Sì, il
momento è giunto, sì, i nostri Fratelli e Sorelle dello Spazio sono lì
ora. I membri della nostra Famiglia di Luce sono ormai costantemente
presenti ai nostri fianchi, pronti in ogni momento ad accoglierci nel
loro cerchio.
Cominciamo infine a comprendere che
facciamo parte della stessa Famiglia spirituale ed aspiriamo con tutta
la nostra essenza a ritrovarla. In fondo, il processo è semplice e
facile a capirsi. Non comporta nulla di misterioso né di soprannaturale.
Si può chiamare questa la tecnologia
dell’Amore o la metodologia della forza della vita. È sufficiente aprire
il nostro cuore come un fiore spiega i suoi petali per ricevere i raggi
del Sole. Poiché essi ci inondano in permanenza del loro Amore; tutto
ciò che dobbiamo fare è di aprirci per riceverlo.
La cosa più facile per noi è di non accordare un’attenzione smisurata alle immagini che ci pervengono dal resto del mondo.
Non si tratta di isolarsi
sistematicamente da coloro che soffrono né di ripiegarsi
nell’indifferenza, ma di osservare la progressione degli avvenimenti con
il distacco e la lontananza necessari.
Noi possiamo da sùbito fare
l’esperienza di maggiore pace e beatitudine, di un’accettazione più
serena di noi stessi e delle condizioni di questo palpitante viaggio con
destinazione: il Nuovo Mondo che ci aspetta.
Se ci identificassimo troppo con ciò
che osserviamo, la sofferenza apparente che aumenta, la follia che si
esprime intorno a noi, rischieremmo di obliarne il suono, la nota della
Famiglia di Luce, questa gioia, questa pace e questo Amore che noi
possiamo sentire ogni volta che ci connettiamo ad essi e alla loro
vibrazione.
Se noi ci sentissimo unicamente
coinvolti dalla tempesta, ci ritroveremmo inesorabilmente presi nella
tempesta, in queste lotte fratricide che si propagano dappertutto
attraverso il mondo e che stanno ancora per intensificarsi mano a mano
che la Transizione accelererà.
Ogni volta che ci ritroviamo immersi
nello sconforto di questa banda di frequenza, è sufficiente in modo
molto semplice svincolarsene.
Rileggere tale o tal altro messaggio
di un contattato, andare a fare una passeggiata nella natura al levar
del Sole basta per rendersi conto che la maggior parte degli eventi
sordidi di cui siamo testimoni non ci appartengono.
Lasciamo emergere la bellezza da
dietro il sudiciume compenetrarci. Essa è là. Apriamoci a lei.
Disimpegnamoci. Lasciamo cadere tutto ciò che non ci apporta né gioia,
né amore, né pace. Allentiamo la presa e lasciamo Dio occuparsi dei
dettagli!
Traduzione: Sebirblu.blogspot.com
Fonte: erenouvelle.fr
Post Scriptum
A conferma delle parole di Olivier de
Rouvroy aggiungo qui una testimonianza strabiliante su chi ha avuto
modo di constatare quanto siano vere le asserzioni sopra menzionate e,
anche se hanno dell’incredibile, necessita che cominciamo a farci una
ragione di quante cose d’ora in avanti scopriremo tanto da rimanerne
completamente sconcertati e interdetti!
David Adair
David Adair, consulente tcnologico,
ha lavorato presso il luogo S3 di Groom Lake, Nevada, Area 51 ed è uno
dei pochi testimoni che, durante un’intervista video, ha confermato i
suoi incontri con un’astronave aliena e ne ha visionato la struttura del
motore.
Lui stesso ammette che era un
giovanissimo ragazzo prodigio quando fu messo al servizio del generale
Curtis Lemay dell’Air Force nel 1971 a Groom Lake.
Ascoltando la sua testimonianza di
prima mano, per quanto concerne l’avanzata tecnologia aliena e i segreti
più gelosamente custoditi dai nostri militari, non possiamo fare a meno
di rimanerne sbalorditi.
Adair spiega come all’età di 17 anni
abbia costruito un sistema elettro-magnetico al plasma, un vero e
proprio motore innovativo e sia stato inviato successivamente a White
Sands per un lancio di prova sotto il controllo dell’Air Force.
Questo lo ha portato ad essere una
tessera importante del puzzle all’interno del team di scienziati che
opera presso il sito S3 dell’Area 51, dove lui stesso ha visto un motore
che era anni-luce al di là di qualsiasi cosa sulla Terra.
David dichiara che le astronavi
extraterrestri sono sofisticate, si comportano come bio-macchine…
reagendo ai pensieri e alle emozioni dei suoi piloti, muovendosi
all’apparenza proprio come apparati viventi.
Ha inoltre affermato che, secondo le
informazioni di cui è a conoscenza, ci sono moltissimi modelli e
tipologie di tali vascelli… e che essendo biologici hanno anche la
possibilità di mutare la loro forma e diventare invisibili.
David Adair:
“Sono un ex rapito dagli alieni e
sono stato preso a bordo di una nave ET (extraterrestre; ndr). Loro
stessi mi hanno detto che la nave era un organismo vivente e possedeva
un vero e proprio ciclo di vita. Questi mezzi spaziali hanno lo scopo
unico di effettuare viaggi interstellari.
Adair che afferma di aver avuto anche
numerosi incontri con il fisico premio Nobel Stephen Hawkings ha
deciso, dopo 25 anni, di rivelare queste “scomode” verità in un video
documentario.
Anche i nativi americani, attraverso
le loro leggende, dimostrano di avere una conoscenza approfondita di
queste navi-viventi che chiamano “manisolas”.
Queste sono dunque astronavi
bio-meccaniche che hanno varie facoltà tra cui quella di aprire varchi
interdimensionali e di attraversarli.
Secondo il libro Landig poi… le
manisolas sono state interpretate in vari modi dalle diverse culture
umane e potrebbero comparire come vortici di energia (eterea o meno)
onnicreante e onnipresente (non ricordano forse la descrizione di Dio o
degli antichi dei negli antichi testi sacri di tutte le tradizioni
religiose?).
Le manisolas potrebbero essere
costituite dall’inesauribile energia tanto cercata, invano, dai nazisti
che probabilmente sapevano molto di più di quanto ci si vuol far credere
su tale argomento, il “famoso” VRIL!
Traduzione e tramite: Sebirblu.blogspot.com
Fonte: startrekmaniab.m.libero.it
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