Il 21 dicembre 2012 nell’Evoluzione di Coscienza
Catastrofismo:
circa un miliardo di persone rimarrà sull’attuale pianeta di 3
dimensione (Terra B), che continuerà a peggiorare, sino a diventare un
vero e proprio inferno; dal 29 al 38% degli abitanti della Terra
vivranno in un pianeta di 5 dimensione, una sorta di Paradiso,
nell’Unità (Terra A); le restanti persone vivranno in uno stato
intermedio di scelta (Terra A/B).
Queste sono le intuizioni di
Georgi Stankov, lo scienziato bulgaro, nato nel 1951, che porta avanti
da anni una visione molto particolareggiata dell’ascensione,
che dovrebbe avvenire il 21 dicembre 2012 (cito Stankov per l’onestà
intellettuale di non dedurre le sue teorie dalla presunta fine del mondo
del Calendario Maya). Credo che Stankov abbia in un certo senso visto
giusto, ma attraverso il filtro del materialismo.
I tre
stadi di cui parla, le tre dimensioni (fisiche) – che corrispondono
nella sua teoria all’età animica delle persone – sono i possibili
allineamenti, oggi completamente a disposizione dell’umanità, con i tre
ultimi livelli di Coscienza decodificati dal Calendario Maya profetico: il 7° (Planetary Underworld), ovvero il materialismo; l’8° (Galactic Underworld), ovvero l’olismo; il 9° (Universal Underworld), ovvero l’Unità
(Coscienza Creativa, Co-creazione consapevole). La visione
catastrofistica si sposa con quella materialistica, che è un filtro,
ancora lontano dalla 9 Onda – che invece è quanto di più vicino
all’Autocoscienza (la Coscienza, in ultima istanza, si manifesta nei
suoi stadi evolutivi per ciò che non è).
Il mio punto di vista, secondo il Calendario Maya profetico e i cicli a base 360 giorni diEvoluzione,
differisce quindi, nella tripartizione dei “mondi”, da quello di
Stankov, per la consapevolezza dei cicli evolutivi e per la visione
unitaria (non materialistica) del tempo. Che poi i cambiamenti di Coscienza si riflettano sul piano materiale,
è l’assunto fondamentale della “prospettiva Maya”. Per raggiungere
quindi uno stato di Coscienza basato sull’Unità interiore non vi può
essere alcun reset, né aiuto esterno: in sostanza, nessun
paradiso artificiale o artefatto – solo un costante allineamento della
propria personalità (fittizia, ma ancora presente) al proprio Sé (la
natura individuale).
Tale vero e proprio lavoro interiore va fatto a sua volta in allineamento alle energie cosmiche derivanti dalla Fonte Universale, nel rapporto con i suoi cambiamenti di polarità (Co-scienza).
Ecco il senso del Calendario Maya. Questa è anche la motivazione
profonda della nascita del sito www.coscienzacreativa.com. Il resto
(“fine del mondo”), dal punto di vista del Calendario Maya, è
speculazione o – purtroppo – voluta manipolazione. La situazione di
depravazione ed esaurimento dell’energia materialistica (la cosiddetta
“Terra B” di Stankov), che porta avanti su tutti i canali la falsa interpretazione del Calendario Maya,
è giunta alle sue estreme propaggini: ad esempio, molte persone credono
che l’Italia sia uno “Stato”, mentre è una società privata registrata
presso la Securities And Exchange Commission (SEC) di Washington D.C. Il
popolo italiano non è considerato l’azionista di tale società, ma ne
costituisce il collaterale (il controvalore, pura merce). Materialismo
oscuro al suo completamento.
Quello che chiamiamo “male” non esiste tuttavia di per sé, ma è lo squilibrio derivato dai livelli inferiori di Coscienza,
che in quanto attivi in passato (con i filtri che portavano nella
visione del mondo) senza che i livelli superiori fossero ancora
attivati, hanno creato la concezione i cui effetti problematici vediamo
ancora oggi. Raggiunta l’attivazione di tutti e nove i livelli del Tun,
cioè raggiunto l’equilibrio ed il bilanciamento attraverso l’attivazione
della 9 Onda, le conseguenze dello squilibrio inizieranno (invero il
processo è già iniziato il 28 ottobre 2011) ad esaurirsi.
Quanto tempo
ci vorrà, quanto tali effetti illusori continueranno ad essere ancora
creduti “veri”, dipenderà dal ritmo di allineamento delle persone alla 9 Onda del Calendario Maya, cioè alla scelta consapevole di vivere e non di sopravvivere. L’unica cosa che possiamo dire con certezza è che il ritmo più veloce, la 9 Onda, è stato raggiunto: il processo è irreversibile. Il periodo 2012-2015 (sette quadrature Urano-Plutone) è un periodo di trasmutazione dell’uomo,
dopo il completamento della fase di attivazione dei nove livelli di
Coscienza il 28 ottobre 2011 (trasformazione), con tutte le resistenze
derivanti dal crollo progressivo delle certezze acquisite nella lunga
gestazione dell’Evoluzione. È quindi particolarmente importante partecipare attivamente al processotramite un impegno di maturazione individuale (dalla Coscienza materialistica, in cui siamo nati, a quella d’Unità).
La data del 21 dicembre 2012, corretta dal punto di vista archeologico, lascia parecchie perplessità per la sua mancanza di universalità,
che andrebbe invece riconosciuta ad una data di termine di un ciclo che
riguarda l’intero Universo (il primo livello del Calendario Maya, il
livello Cellulare, iniziò 16,4 miliardi di anni fa, ovvero molti
miliardi di anni prima che si formassero i pianeti stessi del nostro
sistema solare). Tale connotazione di universalità è invece contenuta
nella data del 28 ottobre 2011 (altrettanto corretta
dal punto di vista archeologico, ma più adeguata dal punto di vista
energetico).
I Maya hanno parlato invero di data d’inizio, non di fine
del Lungo Computo, che corrisponderebbe al Grande Ciclo,
il Ciclo Nazionale di 5125 anni, ovvero la 6 Onda del Calendario Maya
profetico, in cui la loro civiltà si sviluppò, secondo i relativi
cambiamenti di polarità (Giorni e Notti della durata di 394,3 anni o
144.000 giorni, chiamati Baktun, ovvero 20X20 Tun).
Non è fuori luogo
qui ricordare che il sistema calendrico Maya, pur arrivando ad una
precisione impressionante dal punto di vista astronomico, si basa su cicli (combinazioni di frequenze a base 260 e 360 giorni) di Evoluzione di Coscienza,
prima e al di là dei cicli di rivoluzione planetaria. Riguarda infatti
le oscillazioni dell’Albero Cosmico della Vita e la corrispondente
Evoluzione nel tempo; la comprensione universale dei cicli cosmici,
assoluti, sacri, di Creazione.
La data di inizio tradizionale – 0.0.0.0.0 4 Ahau 8 Cumku – del Lungo Computo (quello che erroneamente, scambiando la parte per il tutto, viene chiamato “il Calendario Maya”), secondo la correlazione GMT (Goodman, Martinez e Thompson) con il calendario gregoriano, corrisponde all’11 agosto 3114 a.C.
Una minoranza di studiosi ritiene che la data d’inizio sia invece il 13
agosto, in quanto i Maya del periodo classico consideravano il giorno
che cadeva dopo 52 giorni dal solstizio d’estate, il 13 agosto, appunto,
come il giorno della Creazione; da qui la data alternativa del 23
dicembre 2012 come fine del Lungo Computo.
Probabilmente i Maya che
elaborarono il Lungo Computo nel periodo pre-classico (32 a.C.) fecero
un leggero errore (2 giorni), andando però indietro di più di 3000 anni!
Comunque il Lungo Computo, nella datazione tradizionale, con molta
probabilità inizialmente elaborato ad Izapa (costa pacifica del
Messico), è quello che ha inizio nella data del nostro calendario l’11
agosto 3114 a.C. e termine il 21 dicembre 2012.
Queste
due date (di inizio e fine), mantenute nella tradizione (è come se oggi
volessimo cambiare la data del Natale), come sostiene Carl Johan
Calleman, hanno dei punti deboli, che per quanto mi riguarda le rendono fuori fase rispetto all’intero processo di Creazione che data 16,4 miliardi di anni: il Lungo Computo non corrisponde precisamente al Grande Ciclo(la 6 Onda, il Ciclo Nazionale).
La scelta dell’11 agosto riguarda il fatto che questo era il giorno dello zenit solare a Izapa,
un giorno importante per iniziare a contare il tempo in una regione
tropicale: essendo Izapa uno dei siti Maya più antichi, la data dell’11
agosto venne considerata sacra. Ma la prospettiva di una singola città
non corrisponde necessariamente, se non per un caso fortuito, alla
prospettiva universale (risonante con l’Albero Cosmico, Universale e non
solo Galattico, della Vita, i cui cambiamenti di polarità modificano la
Coscienza).
Se il Calendario Maya rappresenta cicli di Creazione non materiali, ma di Coscienza (divini),
non c’è ragione di farlo iniziare secondo lo zenit solare di una
particolare città, qualunque essa sia. C’è poi non solo un indizio, ma
una prova, riguardo alla data di inizio e fine del Lungo Computo, per
cui quest’ultimo non corrisponde al Grande Ciclo.
Se poteva essere una
coincidenza il fatto che il Grande Ciclo iniziasse proprio il giorno
dello zenit solare di Izapa, esso, come qualsiasi altra Onda del
Calendario Maya, deve necessariamente essere in risonanza con lo Tzolkin, il Calendario Sacro a base 260 (13X20) giorni:
quest’ultimo, infatti, è un microcosmo rispetto al processo divino di
Creazione (ad esempio, la 7 Onda è formata da 13X20 Tun; la 6, il Grande
Ciclo, da 13X20 Katun, ecc.), che riflette le vibrazioni generate dall’Hunab-Ku,
e a cui tutti gli altri calendari Maya sono sincronizzati (esso tiene
il conto dei “giorni degli dei”). Bene, il Lungo Computo inizia e
finisce nel giorno (kin) 4 Ahau dello Tzolkin, mentre lo Tzolkin si completa nel kin 13 Ahau: il Lungo Computo (data finale 21 dicembre 2012) non è sincronizzato allo Tzolkin, la base di tutti i Calendari Maya.
Inoltre, nella storia della Creazione di Palenque,
elaborata quasi un millennio dopo l’ideazione del Lungo Computo, si
dice che il “Primo Padre”, che eresse l’Albero della Conoscenza (la 6
Onda), nacque, nella correlazione con il calendario gregoriano, il 16
giugno 3122 a.C. Il glifo inscritto per rappresentare cosa fece il Primo
Padre nella data d’inizio del Lungo Computo indica il settimo
compleanno di un re: il 16 giugno 3115 a.C. Il giorno dopo, il 17 giugno 3115 a.C., data 13 Ahau dello Tzolkin, può indicarsi quindi come l’inizio del Grande Ciclo, il che pone la data del completamento del Grande Ciclo stesso (e di tutti i livelli di Creazione) il 28 ottobre 2011.
I sacerdoti di Palenque probabilmente non vollero intaccare una
tradizione ormai millenaria, anche perché una differenza di 420 giorni
non doveva essere ritenuta importante allora, quando il ritmo di
cambiamento era ogni Baktun (394,3 anni). Come prove finali abbiamo
ancora due fatti importanti.
Il primo è laricostruzione
a posteriori della storia biologica e culturale, realizzata da
Calleman, che emerge essere correlata precisamente con la data del 28 ottobre 2011,
mentre risulta andare fuori tempo con la data del 21 dicembre 2012. In
ultimo, ma per me fondamentale, è ciò che viene associato alle due date:
al 28 ottobre 2011 un processo divino di Creazioneche risuona con il cambiamento interiore (Trasmutazione); al 21 dicembre 2012 un evento esterno, una tantum (in questo contesto non importa se negativo o positivo), che dovrebbe modificare la Coscienza (trasformazione).
Pertanto
l’aspettativa per questa data, se parliamo di Calendario Maya, è fuori
luogo (anche materialmente: il Sole transita attraverso l’equatore
galattico dal solstizio d’inverno del 1980 a quello del 2016, con un
particolare allineamento nel 1998). Non solo: milioni
di persone spaventate dal 21 dicembre 2012 possono creare un’egregora
che riguarda la distruzione del pianeta; allo stesso tempo la
possibilità di istigare il caos per adempiere ai loro folli piani rende
questa data ideale come evento catastrofico per le forze oscure che
hanno detenuto sinora il potere. Cosa possiamo fare allora per
contribuire ad annullare questa eventualità? Certamente allinearci alla 9 Onda o Coscienza d’Unità e contemporaneamentefocalizzarci sulla capacità creativa di realizzare il nostro Progetto di Vita.
Questo momento costituisce sicuramente una chiamata al risveglio, una
prova se vogliamo, ovvero se rimanere nell’immaturità di attendere un
evento esterno che ci cambia oppure maturare come individui nella
libertà ed autonomia affettiva e relazionale, ed è esattamente questa la
valenza che personalmente attribuisco a tale data: la corretta fine del
Grande Ciclo è avvenuta il 28 ottobre 2011; il 21 dicembre 2012
rappresenta la scelta tra lasciarci ingabbiare o essere liberi.
Riguardo ai cambiamenti nella struttura fisica della realtà, essi costituiscono il punto di partenza della visione materialistica,
secondo cui sono i cambiamenti nella realtà esterna a generare il
cambiamento di Coscienza: questo processo si chiama “trasformazione” ed è
precisamente la “matrix”, o meglio, la prigione, in cui abbiamo vissuto
finora (ed è la trappola purtroppo di molto neospiritualismo).
In
verità è la trasmutazione il processo di liberazione, ovvero è il cambiamento di Coscienza che porta al modificarsi della realtà. Il Calendario Maya si basa sul concetto di risonanza olografica
di tutti i livelli materiali ed immateriali a seconda dei cambiamenti
di polarità del principio metafisico, la Croce della Vita, l’Albero
Cosmico, Hunab-Ku, l’unica sorgente dei limiti e della creazione,
Dio.
I cambiamenti di polarità costituiscono cambiamenti di Coscienza,
necessari alla sua Evoluzione verso la presenza al Divino. Ecco che in
questo senso, come la cassa armonica di una chitarra
serve per far risuonare le note che provengono dalle corde, così le
nostre cellule, il nostro pianeta, il nostro Sole, la nostra Galassia,
ecc., si stanno modificando (campo elettromagnetico, clima, densità,
luminosità, velocità di rotazione) – con un incremento di frequenza
proporzionale ai livelli di Coscienza descritti dal Calendario Maya
profetico – per permettere la risonanza con questi stessi livelli, compresa ora la Coscienza d’Unità, che costituisce lafrequenza più elevata di trasmutazione (a base 18=9+9 giorni), il ritmo divino di Creazione.
Dopo il 21 dicembre 2012,
quando le grandi profezie si riveleranno per quello che sono, visioni
del futuro in base alla 6 e 7 Onda del Calendario Maya profetico,
rimarrà la serietà nello studio di questo splendido sistema, mentre
milioni di persone, illuse dal calendario Maya interpretato in senso
materialistico, millenaristico o new age, penseranno che quest’ultimo
non abbia alcun valore in sé. In conseguenza del fallimento delle teorie
degli estensori della sua fine il 21 dicembre 2012, finalmente dal
giorno seguente mi auguro che il Calendario Maya possa essere compreso nella sua portata di strumento sacro di decodifica del e insieme di stimolo all’Evoluzione di Coscienza. Forse davvero sarà, paradossalmente, il Nuovo Inizio.
Marco Fardin
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