CURCUMA- AGISCE SU otto tumori: colon, bocca ,reni, mammelle, polmoni, fegato, pelle, reni...
Proprietà Farmacologiche
Botanicamente il Turmerico, appartiene alla famiglia delle
Zingiberacee, cui fanno parte anche lo zenzero e il cardamomo. La droga,
che è di un bel colore dorato, si ricava dal rizoma (parte del fusto
sotterraneo della pianta Curcuma longa che viene schiacciato e
polverizzato). Contiene centinaia di componenti, cui sono state
attribuite oltre 300 attività biologiche diverse.
Per esempio, almeno 20 componenti possiedono una provata azione
antibatterica. Tuttavia, i ricercatori si sono concentrati soprattutto
su uno di questi, la curcumina. La Curcumina è il principale componente
biologicamente attivo del Turmerico. La Curcumina viene estratta e
concentrata e con essa vengono effettuati studi e trial clinici per le
sue proprietà mediche come trattamento naturale per un gran numero di
malattie.
La formula chimica della Curcumina è C21H20O6, è conosciuta anche
come diferuloilmetano. L’estratto standardizzato contiene almeno il 95%
di curcuminoidi, Curcumina, Demetossicurcumina e Bisdemetossicurcumina,
la gamma completa di antiossidanti estratti dalla Curcuma. E’ la
percentuale esatta utilizzata in numerosi studi clinici.
A differenza di molti altri antiossidanti, i curcuminoidi sono in
grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi, sia di
neutralizzare i radicali liberi già esistenti, e sono considerati
efficaci bioprotettori a causa di questa duplice attività .
La curcumina ha inoltre mostrato di possedere altre attività di
estremo interesse, tra cui quelle anticoagulanti, antitrombotiche,
antipertensive, antinfiammatorie, antidiabetogene, ,
ipocolesterolemizzanti , antiossidanti, antivirali ed epatoprotettive.
La proprietà antiossidante è 300 volte superiore a quella della vitamina
E.
Oltre al suo componente isolato, curcumina, anche la curcuma nella
sua interezza si è dimostrata capace in alcune ricerche di inibire in
vitro le cellule tumorali.
In India, è utilizzata almeno da 6000 anni, come medicina, cosmetico,
spezia e colorante (per 2000 anni le tuniche dei monaci buddisti sono
state tinte con questa radice). Per gli indiani è un simbolo di
prosperità e un mezzo di purificazione per tutto il corpo. La medicina
ayurvedica le attribuisce numerose proprietà (antibatteriche,
antinfiammatorie, antiallergiche, antispastiche, ecc.), molte delle
quali confermate dalla scienza moderna.
La Curcuma è stata usata come condimento in grandi
quandità per centinaia di anni senza particolari reazioni avverse.
Diversi studi hanno dimostrato che la Curcumina non è tossica per gli
esseri umani, fino a 8000 mg/die (16 capsule al giorno).
L’americana FDA (Food and Drug Administration) classifica la Curcuma (contiene il 2 per cento di Curcumina) sostanza GRAS (General
Recognition And Safety), ovvero “Generalmente Riconosciuta Sicura”.
Donne in gravidanza, persone con disturbi emorragici, o calcoli biliari,
dovrebbero consultarsi col proprio medico curante.
Il primo studio su questa sostanza risale agli anni ’70, quando un
gruppo di ricercatori indiani dimostrò il suo effetto
ipocolesterolemizzante sui ratti. Il grosso delle ricerche però prese il
via circa 20 anni dopo, ad opera soprattutto del Prof Bharat Aggarwal.
Questi, negli anni ’80, fu il primo a purificare il TNF alfa e beta
(Fattore di Necrosi Tumorale), un potente fattore antitumorale prodotta
dal nostro organismo. Questa molecola, infatti, è in grado di
distruggere i tumori, ma solo se rilasciata localmente.
Se invece circola liberamente nel sangue, ha un effetto opposto, cioè
può facilitarne la crescita: il TNF stimola una importante proteina la
kappa B (NF kappa B) che a sua volta attiva una serie di geni coinvolti
nell’infiammazione e nella proliferazione cellulare. Questa associazione
tra infiammazione e proliferazione cellulare fece tornare Aggarwal
indietro con la memoria alle sue radici indiane. Gli venne in mente che
la medicina ayurvedica utilizza la curcuma come un valido rimedio
antinfiammatorio.
Allora, la mise a contatto con le colture cellulari e, con sua grande
sorpresa, l’attività del TNF e del NF kappa B fu prontamente bloccata.
In seguito, fu in grado di dimostrare che è soprattutto la curcumina a
possedere la capacità di inibire questi fattori ed impedire la
replicazione e la diffusione delle cellule tumorali.
Da allora sono stati condotti centinaia di studi. Secondo i
ricercatori, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori:
polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e
leucemia.
Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per l’attività
antitumorale della Curcumina. Inibizione della proliferazione delle
cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte
cellulare), inibizione della trasformazione delle cellule da normali a
tumorali, inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore
(effetto anti-angiogenetico), inibizione dell’invasività e delle
metastasi e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con
l’attività antitumorale della Curcumina.
L’inibizione di COX-2 e 5-LOX, le molecole di adesione, le citochine
infiammatorie, i recettori del fattore di crescita, il fattore di
crescita endoteliale vascolare (VEGF), ed i fattori di trascrizione
della Curcumina sono strettamente legati alla sua attività antitumorale.
La Curcumina risulta inoltre ridurre l’induzione dell’attività
dell’Ornitina Decarbossilase; riduce la sintesi della Poliammina, e
blocca il danno ossidativo dovuto ai Radicali Liberi e dall-acido
Arachidonico, tutti questi meccanismi sono proinfiammatori, promuovono
la formazione di tumori, ed hanno effetto inibitorio sul sistema
immunitario.
L’azione difensiva della Curcuma si è evidenziata in tutte le forme
tumorali conosciute, e si è scoperto che esiste una azione contemporanea
anche sui PPAR gamma, sostanze importantissime nella regolazione del
consumo energetico e della insulinoresistenza nell’uomo. Inoltre la
Curcuma in associazione alle terapie oncologiche classiche va a
potenziare l’azione dei chemioterapici normalmente utilizzati.
La curcumina, una volta unito con il farmaco Cisplatino migliora la
soppressione e la crescita delle cellule neoplastiche del tumore della
testa e del collo. Si lega all’enzima IKK, un inibitore della chinasi
kappa B, ed inibisce la attivazione di un fattore di trascrizione
chiamato fattore nucleare kappa B (NFκB), che promuove la crescita del
tumore. La azione soppressiva del Cisplatino porta ad un percorso
diverso attraverso la attivazione delle proteine oncosoppressori p16 e
p53, due proteine che ancora una volta inibiscono l’attività del
promotore NFκB sulla crescita del cancro.
La curcumina ha indotto il successivo arresto della fase M, nella G
(1) / S e G (2), seguita da apoptosi nelle cellule HOS. La fase di
arresto della G (1)/ S e G (2)/ S si è manifestata unitamente alla
down-regulation [*NDT regolazione verso il basso, una diminuzione del
numero di recettori sulla superficie delle cellule bersaglio]
rispettivamente della ciclina D1, CDC2 e ciclina B1.
L’apoptosi è stata indotta dalla attivazione della capspase-3 e dalla
scissione della poli (ADP-ribosile) polimerasi (PARP). CONCLUSIONE: I
nostri risultati hanno dimostrato che la curcumina ha causato la morte
delle cellule HOS bloccando le cellule e in successione la fase M della G
(1) / S e G (2) /S, e l’attivazione del percorso della caspasi-3.
Il Turmeric è uno dei più potenti antiossidanti conosciuti, esso è
molto più efficace della vitamina C, protegge il DNA dalla
perossidazione lipidica con una percentuale dell’85%, rispetto al Beta
Carotene 50%, e la vitamina E 57%.
Segue adesso una sintesi sulle evidenze scientifiche delle proprietà antitumorali della curcumina e della curcuma.
Leucemia infantile – gli studi epidemiologici
mostrano che in Asia l’incidenza di questo tumore è molto inferiore
rispetto all’Europa e secondo i ricercatori della Loyola University di
Chicago questo sarebbe dovuti in parte all’effetto protettivo della
curcuma, molto utilizzata nella cucina asiatica. L’azione antiossidante
di questa spezia protegge il DNA dai danni provocati da sostanze
chimiche ambientali o da quelle che si trovano nei processati.
Per altro, negli esperimenti di laboratorio, la curcumina è stata in
grado di inibire le crescita delle cellule leucemiche. I bambini possono
trarre benefico dalla curcuma fin da lattanti. Infatti, i principi
terapeutici di questa spezia passano dalla madre al bimbo tramite il
latte materno.
Cancro alla mammella – in alcuni studi sui topi la
curcumina ha ridotto di molto la diffusione metastatica del tumore della
mammella. Si crede che la curcumina e la curcuma possano essere molto
utili nella prevenzione di questo tumore attraverso tre meccanismi:
- riduzione dell’effetto simil-estrogenico di molte sostanze chimiche (pesticidi, materiali plastici, ecc.) che legandosi ai recettori estrogenici causano proliferazione cellulare e poi tumore;
- “down regulation” dei recettori ormonali. Cioè, curcuma e curcumina smorzerebbero i recettori, rendendoli meno sensibili agli stimoli;
- inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell’iniziazione e diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti negativi: stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al tumore, facilita la diffusione delle metastasi.
La curcuma protegge le donne in menopausa e sottoposte alla terapia
ormonale sostitutiva dal tumore al seno: lo affermano i ricercatori
americani dell’Università del Missouri in uno studio apparso su
Menopause, la rivista della North American Menopause Society.
I test sono stati condotti su cavie e hanno effettivamente dimostrato
che la popolare spezia indiana ha il potere di ritardare l’eventuale
insorgenza del cancro al seno, ne diminuisce l’incidenza e previene il
rischio di anormalità morfologiche alle ghiandole mammarie: la curcuma
infatti blocca la produzione di una molecola chiamata Vegf, che gioca un
ruolo decisivo nello sviluppo dei tumori.
“La curcuma e altri composti anti-angiogenici, che arrestano cioè la
formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti –
spiega Salman Hyder, coordinatore dello studio – dovranno essere ancora
testati come agenti dietetici chemiopreventivi nelle donne sotto terapia
ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progestinici, nel tentativo
di diminuire o ritardare l’insorgenza del tumore al seno in questa
categoria di pazienti”.
Cancro alla bocca – uno studio è stato condotto a
Srikakulam, nel distretto dell’Andhra Pradesh, su donne che praticano il
“reverse smoking” (fumare tenendo in bocca la parte accesa della
sigaretta), che provoca un’ alta percentuale di tumore della bocca. La
spennellatura di curcuma nelle guance si è dimostrata un’ efficace
prevenzione del tumore.
Cancro del colon – l’effetto positivo della
curcumina su questo tumore è stato dimostrato da studi di laboratorio.
Recentemente si è visto che la curcumina ha un’azione specifica sulla
neurotensina, ormone gastrointestinale strettamente legato alla
produzione di una proteina infiammatoria coinvolta nella genesi e nella
metastatizzazione del carcinoma del colon. Circa un terzo dei tumori
del colon hanno recettori per questo ormone. Secondo i ricercatori, la
curcumina potrebbe essere un valida ausilio nella prevenzione e nella
cura di questa forma tumorale.
Il cancro al colon è il tipo di tumore su cui la curcumina sembra
essere più efficace. L’ipotesi si basa sull’osservazione che questa
sostanza riduce i livelli di un enzima chiamato cicloossigenasi-2
(COX-2), responsabile della produzione di molecole che provocano
l’infiammazione (l’aspirina e i celebri antinfiammatori Celebrex e Vioxx
sono degli inibitori di questo enzima).
Questa proprietà potrebbe avere un effetto benefico sul cancro al
colon, infatti studi realizzati finora indicano che questi
antinfiammatori potrebbero ridurne la frequenza. A questo proposito, un
recente studio sugli effetti della somministrazione per via orale della
curcumina mostra una riduzione notevole delle molecole infiammatorie
liberate dalla COX-2 nel sangue dei soggetti osservati.
Questo effetto è estremamente interessante, soprattutto alla luce dei
recenti risultati che mostrano come gli antinfiammatori sistetici
svolgano effetti secondari che potrebbero limitare il loro utilizzo
futuro ai fini della prevenzione del cancro al colon.
Per esempio, prendendo come modello i topi transgenici che sviluppano
spontaneamente dei polipi a livello del tratto gastrointestinale, un
fattore di rischio importante per il cancro al colon, la
somministrazione di curcumina è stata in grado di bloccare in modo
significativo (40%) lo sviluppo di questi polipi, impedendo che
degenerino in tumori veri e propri.
Sembra quindi che l’integrazione della curcumina delle dieta di
persone già colpite da questi polipi possa contribuire a evitare che
degenerino in forme tumorali.
Cancro del pancreas – sulla base degli studi
condotti in laboratorio, i ricercatori sono convinti che la curcumina
potrebbe essere d’aiuto nella prevenzione e forse anche nella cura di
questo temibile tumore, verso il quale la medicina è totalmente
disarmata.
Melanoma – studi di laboratorio hanno dimostrato che
la curcumina provoca l’apoptosi (una sorta di suicidio cellulare) delle
cellule del melanoma.
Cancro del polmone – sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.
Cancro del fegato – sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.
Cancro della cervice – un ricercatore del
“Institute of Cytology and Preventive Oncology (ICPO)” indiano ha
recentemente scoperto che la curcumina protegge dai virus del papilloma
(HPV), che possono causare il tumore della cervice dell’utero. I virus
HPV necessitano di alcune proteine virali prodotte delle cellule del
corpo per potere agire rapidamente. La curcumina impedisce il legame di
queste proteine epiteliali con il virus. Alcuni studi clinici (sulle
donne) sono in corso.
Cancro della prostata – l’India è il Paese dove si
consuma (3-5 g per adulto al giorno) e si produce più curcuma al mondo
ed è anche quello con la più bassa incidenza di tumore alla prostata. In
un recente studio sui topi si è visto che l’associazione tra fenetil
isotiocianati (PEICT, un composto naturale che si trova nelle crucifere
(broccoli, cavolfiori, ecc.) e curcumina, ha una notevole azione
preventiva sul tumore della prostata.
Secondo quanto si legge sulla rivista “Cancer Research” in un
articolo firmato da un gruppo di ricercatori della Rutgers University,
che ha sede del New Jersey, la curcuma avrebbe un notevole importanza
nella prevenzione e nel trattamento dei tumori della prostata. L’effetto
protettivo sarebbe altresì evidente quando essa è associata al fenetil
isotiocianato (PEITC), una sostanza presente in alcune verdure come i
broccoli, il crescione, la barbarea, i cavoletti di Bruxelles, la rapa,
il cavolfiore, il cavolo comune e il cavolo rapa.
“Si tratta – ha spiegato Ah-Ng tony Kong, docente di farmaccologia
della Rutgers – di test effettuati sui topi, ma il risultato è comunque
interessante, non solo in termini preventivi ma anche per il trattamento
di tumori della prostata già diagnosticati.”
La portata di questo studio si può comprendere pienamente
considerando la prevalenza e l’incidenza che ha attualmente il carcinoma
della prostata nei paesi industrializzati, e soprattutto negli Stati
Uniti, dove si hanno circa 500.000 nuovi casi ogni anno. Nuovi farmaci
si rendono necessari anche tenendo conto che tale neoplasia risponde
poco agli agenti chemioterapici e alla radioterapia.
Cancro esofageo - La curcuma, avrebbe potere
anti-cangerogeni contro le cellule tumorali del cancro all’esofago.
Questo è quanto viene fuori da una ricerca di laboratorio condotta
presso il Cork Cancer Research Centre, a cura della prof. Sharon
McKenna e pubblicata sul British Journal of Cancer. Infatti le radici
polverizzate giallo-ocra della curcuma, l’ingrediente principale del
curry, possiedono proprietà antiossidanti e fluidificanti del sangue.
Inoltre la curcuma effettua una buona azione antinfiammatoria sul
tubo digerente oltre a svolgere la funzione di antispasmodico dei
muscoli dell’apparato gastrointestinale Gli scienziati hanno sottoposto
le cellule tumorali a trattamento con curcumina, componente chiave della
curcuma, in 24 ore le cellule cancerogene iniziavano la loro lenta
distruzione.
Già precedenti studi scientifici avevano suggerito che la curcumina
sia in grado di combattere i tumori e che le persone che mangiano molto
curry potrebbero essere meno soggette alla malattia, anche se la
sostanza perde velocemente le sue qualità quando viene ingerita.
Secondo Sharon McKenna, principale autrice dello studio, i dati
indicano che la curcumina potrebbe essere impiegata per sviluppare
farmaci terapeutici. Sono più di mezzo milione ogni anno le vittime del
cancro esofageo in tutto il mondo. Si tratta di un tipo di tumore con un
alto tasso di mortalità. La sopravvivenza a cinque anni si attesta tra
il 12 e il 31%.
Secondo i ricercatori, la ricerca apre ora la strada a nuove
interessanti terapie farmacologiche in grado di dare una speranza al
mezzo milione di persone che ogni anno sono vittime del cancro
all’esofago, uno dei più aggressivi e che lascia poche speranza di
sopravvivenza.
La dottoressa coordinatrice dello studio, Sharon McKenna, spiega come
si sono svolti gli studi. In pratica, si è osservato che la molecola
della curcumina inizia ad agire entro 24 ore dalla somministrazione
uccidendo le prime cellule cancerogene e dando avvio un processo di
apoptosi.
Leslye Walker, professore presso il Centro per la Ricerca sul Cancro
del Regno Unito, ha sottolineato che questo è “uno studio interessante
che apre la possibilità che gli elementi chimici naturali di curcuma,
possono essere utilizzati in nuovi trattamenti per il cancro esofageo.
Il consumo d’alcol ed i problemi di reflusso, sono una causa e la
possibilità di usare la curcuma per prevenire questa malattia è molto
importante” ha commentato Walker.
Proprietà Nutrizionali
Per un uso preventivo e salutistico si tratta semplicemente di
integrarla nella dieta: 1-2 cucchiaini al giorno. Si può aggiungere alla
fine della cottura di qualche pietanza, mettere nello yogurt, farne una
salsa, il curry, ecc. Si consiglia di assumerla sempre con un grasso
(olio extravergine, burro, ghee, ecc.) o con cibi grassi, che per altro
aiuta a digerire. Il grasso facilita l’assorbimento intestinale dei
componenti attivi. Anche una molecola contenuta nel pepe, la piperina,
aumenta più di mille volte l’assorbimento della curcumina ne facilità
l’assorbimento.
Conservatela in flaconi di vetro scuro a tenuta ermetica e tenetela
rigorosamente lontano dalla luce e dalla umidità. La curcumina è molto
sensibile alla luce.
Perché l’industria farmaceutica non ha brevettato la Curcumina?
Le società farmaceutiche multinazionali sono molto interessate a
possedere dei brevetti per la Curcumina a causa delle numerose prove
scientifiche a favore delle sue proprietà curative e la lunga storia
delle sue proprietà curative. Tuttavia, proprio l’evidenza e la storia
della Curcuma e della Curcumina usata come medicamento per secoli in
diverse culture è la ragione per cui la United States Patent and
Trademark Office ha respinto e revocato i diritti di brevetto (n. 5401504 )
per la Curcuma sulla base del fatto che le richieste non sono nuove: il
21 aprile 1998 “USPTO inequivocabilmente respinge tutte e sei le
richieste effettuate il 29 dicembre 1993 e sentenzia che le proprietà
medicinali della Curcuma proprietà non sono brevettabili”.
Come spiega il Dr Bharat B. Aggarwal dell’Anderson Cancer Center a
Houston: “nel caso della Curcumina, un composto naturale, nessuna
azienda può trarre vantaggio dalla Curcuma, qualora si mostrasse essere
un efficace farmaco anti-cancro”. “Questo è un peccato per i produttori
farmaceutici che propongono tariffe promozionali per i loro clienti, ma
una buona notizia, per un consumatore che non voglia pagare $ 20,00 per
ogni pillola.”
Come funziona la Curcumina contro l’artrite?
L’artrite è anche una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli
attuali farmaci approvati per l’artrite sono anti-infiammatori. La
terapia a base di Anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) è stata
recentemente approvata per questa malattia. E’ stato dimostrato che la
Curcumina è in grado sia di fermare la produzione di TNF che di bloccare
l’azione del TNF. La Curcumina, applicata topicamente, ha dimostrato di
avere attività contro l’artrite.
Come funziona la Curcumina contro il morbo di Crohn?
Il morbo di Crohn è una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli
attuali farmaci approvati per questa malattia hanno attività
anti-infiammatoria. La terapia anti-TNF è stato approvata per questa
malattia. E’ stato dimostrato che la Curcumina blocca sia la produzione
che l’azione del TNF. La Curcumina assunta per via orale ha dimostrato
di avere attività contro il morbo di Crohn.
Come funziona la Curcumina per accelerare la guarigione delle ferite?
Ci sono numerosi dati sperimentali che suggeriscono che la Curcumina
può accelerare la guarigione delle ferite. Ciò ha portato, per esempio,
la Johnson & Johnson a commercializzare (in India) dei cerotti Band
Aid contenenti Curcumina.
Come funziona la Curcumina contro la psoriasi?
La psoriasi è un altra malattia di natura infiammatoria. Rilevanti
elementi di prova, sia negli animali che nell’uomo, indicano che la
Curcumina è molto efficace contro la psoriasi quando viene applicato
topicamente sulla cute.
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