lunedì 4 novembre 2013

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Sono Dolores Foglietta l’autrice di questo blog. 
Con l’inaspettato successo di questo spazio virtuale sono in molti a chiedermi di apparire in modo più diretto e visibile. Per quanto schiva rispetto ad ogni tipo di palcoscenico, mi sono lasciata trasportare da questo invito  docilmente,  perché esserci , specialmente quando le azioni sono le nostre, è un dovere per chi ha avuto il privilegio di essere  “chiamato alla vita “, è un’ assunzione di responsabilità a cui  una esistenza ,  minimamente onorevole, ci obbliga,  è quel minimo di coraggio che ci fa scegliere di morire una sola volta e non ogni giorno della nostra esistenza. 


 E più che mai, oggi abbiamo bisogno  di morire soltanto quell’unica volta perché, più che mai, oggi il mondo è pieno di maleodoranti ed insopportabili  orrori che devono assolutamente essere sfidati e contrastati  da ciascuno che abbia anche solo vaga memoria di appartenere alla Famiglia Umana... 

Il mio blog non è stato pensato per essere il luogo delle vanità, della piacevole bigiotteria intellettuale a buon mercato,  delle curiosità mostrate durante l’ora del tè in poltrona 
I colori leggeri e delicati, la varietà degli argomenti scelti, la loro rapida alternanza e talvolta anche  la loro sobrietà , potrebbero farlo pensare, ma solo ad una mente “consumistica” . 

Il mio blog è, invece,  il luogo,  dove poter almeno  bisbigliare che è l’ora della sveglia per tutti, che è il momento di difendere apertamente e sinceramente  la vita degli altri se vogliamo rivendicare il diritto alla nostra ugualmente in pericolo. E’ il luogo dove poter  gridare che c’è veramente il divino dentro di noi,  che nel nucleo della nostra anima ci sono veramente  polveri di stelle e le leggi eterne di questo universo.

Una nobiltà di rango che non può farci accettare, pavidi o indifferenti,  il dominio assoluto di una piccola parte degli abitanti di questo pianeta che si diletta ad ordire  stermini di massa. Questo blog è un accorato invito a prendere seriamente  cura  di quella parte profonda, potente  e bella di noi stessi. E in quel recesso profondo ritrovarci tutti, riscoprire e riassaporare il gusto dell’unione e  la comunanza di intenti. E da questo sentimento, da  questa ritrovata unione costruire le nostre risposte per la riconquista di quei territori, fisici, mentali e spirituali che ci sono stati tolti. 

Tutto questo cerco di farlo come posso, talvolta anche imparando in fretta e da sola l’uso  in forma semplice di  mezzi  complessi  come quelli che si incontrano sul web, come questo blog.  Sono stata allenata e mi sono allenata durante la vita  ad altri percorsi, ad altre conoscenze e abilità. Mossa da un richiamo irresistibile, da sempre ho cercato la verità sulle mie origini in ogni singolo movimento della materia,  nei piani nascosti  della realtà e in ogni sua frazione.  Non ero ciò che appariva di me a me stessa, né quello che mi dicevano di essere. 

 Lo sentivo, in qualche modo lo sapevo con assoluta certezza che quello che vedevo di me e intorno a me non era tutto ma avevo bisogno di persone sapienti e sagge che mi spiegassero meglio, che mettessero   interamente in chiaro la mia vera identità  e il senso e il destino di tutte le cose.  In tanti anni, ho avuto il privilegio di incontrare la parte migliore dell’umanità contemporanea, anime e menti meravigliose,  che continuano a vivere dentro di me  attraverso l’applicazione dei loro insegnamenti. 

Questi uomini non sono leggendari, esistono realmente fra di noi e fanno in modo che il mondo e i suoi abitanti non si perdano per sempre. Non si notano facilmente perché sono semplici, umili , parlano piano e ritengono che servire il proprio simile sia l’adempimento del dovere più nobile.   La conseguenza naturale e “inevitabile” è stata quella che io diventassi insegnante di alcune discipline formative del corpo e dello spirito. 

 Ma le cose che mi sono state insegnate  e quelle che sono riuscita a comprendere con le mie sole forze hanno trasformato il mio ruolo, quelle pratiche e quel diverso approccio alla conoscenza in   strumenti di straordinarie esperienze di incontro fra esseri umani che finalmente si riconoscono e che sanno che la vita vera è quella da vivere su un piano diverso.  

Il livello di malvagità e di follia omicida, di bramosia di potere e di disprezzo per la semplice vita altrui, i complotti contro l’umanità pianificati  con assurda pazienza decine e  decine di anni prima della loro attuazione, gli stermini di masse di popolazioni inermi e innocenti ancora non ci suggeriscono l’idea che siamo schiavi sciocchi? Che siamo talvolta il trastullo talaltra un impaccio per qualcuno che pensa di essere un dio? Riprendiamoci le nostre vite, le nostre anime, la libertà, i nostri figli, il nostro futuro.  

Ritorniamo ad essere sensibili all’orrore, decidiamo che l’ingiustizia e la malvagità, almeno quelle che ci capiteranno davanti ai nostri occhi non avranno vita facile quando ci saremo noi. Le Armi? L’attenzione, la volontà, la condivisione dell’idea di una incessante azione comune e      continua, ripetuta all’infinito come un mantra che gonfia un’onda  di coscienze piene di sentimenti umani che gridano un gigantesco Basta! L’apprendista dio rimarrebbe annichilito. 

E’  evidente  che questo mio blog è solo un gesto, un piccolo movimento che scorre addirittura piacevole, a volte addirittura delicato e poetico, sotto lo sguardo del lettore, ma se i suoi contenuti sono riflettuti bene, ripresi e poi ripetuti con forza tranquilla vedremo insieme l’inizio di quell’onda che alla fine di tutto ci depositerà sulle sponde vergini di un’antica terra che un tempo era già nostra.
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Gli orbitanti    
   
di Dolores Foglietta
Abbiamo il dovere di vivere e crearci con le nostre mani il destino sia individuale che collettivo modificando la nostra orbita che la Vita ha assegnato a noi e ad ogni altra cosa di questo universo. L’orbita è una sorta di destino apparentemente invincibile e inalterabile. In realtà può essere, invece,  cambiata. E’ così che si diventa uomini liberi, cambiando il corso delle nostre stelle, spostando la nostra orbita su di un piano superiore.
Siamo “Orbitanti”, come qualsiasi altra cosa esistente nell’universo, apparentemente schiavi di una eterna circolarità, di uno schema di movimento della vita che sembra imprigionare. Ma così non è. L’orbita può essere cambiata, anzi, deve essere cambiata. 

E il suo vero cambiamento è possibile, paradossalmente, attraverso la sua stabilizzazione. Bisogna prima diventare esperti padroni del proprio piano esistenziale per poter ottenere il cambiamento e portare l’esistenza su livelli superiori. Alla fine  il piano cambierà pur rimanendo il tracciato circolare uguale a se stesso. Le due cose possono coesistere, anzi devono coesistere.
Il nostro pianeta deve mantenere la sua orbita, pena la fine della vita così come la conosciamo. Ma nessuno si accorge che la Terra assolve anch’essa al suo dovere di cambiamento. Da una parte si mantiene stabile e fedele alla sua orbita intorno al sole, assicurandoci così l’esistenza, e dall’altra ad ogni istante si sposta a velocità incredibile, insieme al sistema solare, su altri piani  cosmici.  Il cambiamento coesiste sempre con il non cambiamento, esattamente come l’infinito coesiste con il particolare o come l’assoluto  con il          relativo.    
Il cambiamento che ci sposta nel territorio della libertà a cui specialmente gli uomini sono chiamati, avviene ripetendo e imparando bene le tante piccole grandi quotidianità. Ripercorrere tante volte la solita pista della nostra orbita, e quindi  imparare sempre più ad   essere brave  madri  o bravi figli o bravi medici o insegnanti, bravi ascoltatori, bravi giudici e bravi in tutto ciò che ci capita di incontrare nella vita, significa spostarsi, senza neanche accorgersene, verso le migliori qualità intrinseche di noi stessi che corrisponderanno sempre più al piano divino del nostro essere.  Ma per apprendere occorre innanzitutto saper vedere e riconoscere la realtà circostante per quella che è. Ed ecco emergere il secondo significato un po’ più  nascosto della parola scelta per denominare questo spazio: “tanti-orbi”, l’altra  lettura di “orbitanti”. Il mondo và dove sta andando perché non vediamo o per  impreparazione o perché abbiamo deciso di non vedere. Il problema è tutto qui. 



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