martedì 4 marzo 2014




PAOLO BARNARD AMA LE DONNE, MA AMA ANCHE LA VERITA’

AVVISO: questo articolo non è l’abominevole abiura all’articolo 
 http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=783 che Gianluigi Paragone mi ha chiesto per farmi lavorare a La Gabbia di La7.

A 19 anni stavo soccombendo a traumi gravissimi della vita passata. Un arresto già sulle spalle, follia, disperazione, uno psichiatra… maschio… che mi definì irrecuperabile. Poi incontrai Carla Muzzioli, 50 anni, psicoterapeuta di Bologna. Quella DONNA ripescò in me il Paolo dei prossimi 30 anni di lotte sociali, di libri, di giornalismo al servizio della giustizia a costo della mia vita, e mi fece vedere chi ero. Il profumo della DONNA eccezionale mi si stampò nel fronte dell’anima allora.


La mia vita esplose nel mondo, Africa, America, Inghilterra, Medioriente, e poi Italia, col nome di Paolo Barnard. Nei miei nove anni di assistenza a chi moriva, conobbi solo un immenso medico umano MASCHIO, Vittorio Vannini, ma l’anima fatta personalmente dal più bell’angelo di Dio e calata fra i morenti era DONNA, la dottoressa Danila Valenti. Mi asciuga sempre le lacrime del cuore storpiato che ho.

Nelle mie immersioni profonde nel mondo del popolo cosiddetto anonimo, ho incontrato tre campioni di vita, che amo con una commozione inesauribile, tre DONNE nate nell’abiezione più totale ma uscite intoccate dallo sterco degli esseri umani, tre combattenti che potrebbero sconfiggere armate, una non c’è più. Tre commoventi luci sempre accese nelle tasche del mio corpo che vaga fra studi televisivi e notti di solitudine disperata. A tutte ho donato cose che voi non potete immaginare, umane e materiali. Non sto a  raccontare, tanto nessuno ci crederebbe. Ma loro, DONNE, meritavano anche molto di più.

Il mio secondo precipizio nel buio della malattia dell’anima ha trovato le parole salvifiche di un’altra DONNA, terapeuta, Patrizia Rigosi. Le scelgo sempre donne, e so perché.
Poi l’amore. Questo è privato, non posso divulgarlo a migliaia. Ma uno Spirito, e non può altro che essere uno Spirito, mi ha destinato DONNE che possono essere amate solo se si è disposti a donar loro occhi, cuore, fibra, muscolo, corpo e dosi di estasi sofferenza capaci di stroncare un gigante omerico. L’ho fatto, e oggi mentre scrivo queste poche righe io vi posso dire che non esiste culto divino nella storia dell’essere che si possa pallidamente avvicinare alla DONNA.

Ora, cari e care, accorgetevi che ho scritto sempre DONNE, non donne. Così come avrei scritto UOMO per Steve Biko, o Ken Saro Wiwa, o Vittorio Arrigoni, o Noam Chomsky, o quegli UOMINI che ho incontrato nell’eroismo sconosciuto degli sconosciuti campioni di vita. Ma per gli altri scrivo uomini.
Le DONNE sono pochissime, le altre sono donne come uomini. Spregevoli spesso, insignificanti animaletti ancora più spesso, carogne disumane troppe volte. E io che sono un uomo giusto, apostrofo come puttane nell’anima le donne, come chiamo sterco ambulante gli uomini. E vi ricordo cosa avevo scritto:

“… Se si scrive che gli uomini sono al 99% dei porci disumani o troppo stupidi per esistere, nessuno dice nulla. Se lo dici delle donne… Uhhhhhhhhh!”.

Capitemi voi 0,2%. Nella modernità sono sopravvissuti due tabù che costano la vita sociale e professionale a chiunque li sfidi: il nazismo israeliano in Palestina, e il vero volto infame del 90% delle donne, la loro violenza sui bambini e sugli uomini, quanto sono becere o semplicemente insulse. Come gli uomini.
Io li ho violati tutti e due. La prima volta persi lavoro e reddito, e sanguinai e urlai. La seconda volta ho perso ancora una cosa fondamentale per me. Ancora dolore. Ma io vivo per la libertà del mio pensiero, che alle elementari mi costava schiaffi e umiliazioni (da una donna), e non cedo.
So che a questo punto le DONNE sanno chi sono e quanto le amo e rispetto. Le altre possono prendere la strada del pollaio, come ogni sera.



paolobarnard.info/nuovo.htm

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