domenica 21 settembre 2014

๑๑๑ Mabon ( Equinozio d’Autunno) : Il grano dell’autunno è il seme della primavera ๑๑๑

 


“ Questo è il tempo del raccolto, del ringraziamento e della gioia, del congedo e del dolore.
Adesso il giorno e la notte hanno la stessa durata, in equilibrio perfetto, meditiamo sul corso delle nostre vite. Il Re del Sole è diventato il Signore delle Ombre che salpa verso Ovest : Lo seguiamo nell’oscurità. La vita decresce; la stagione della sterilità incombe, tuttavia ringraziamo per tutto ciò che abbiamo raccolto e messo insieme. Ci incontriamo per girare la Ruota, e per tessere i fili della vita che ci sosterranno nell’oscurità” *


Il tempo dell’equinozio segna il momento in cui il dio Mabon ( Dio celtico della giovinezza) discende negli inferi, nel mondo di sotto, muore alla vita per tornare ad esser seme nel grembo sempre fertile della dea Modron ( Madre),il mito di Mabon è l’esatta trasposizione maschile del mito di Demetra e Persefone, Persefone esattamente come Mabon viene rapita dal dio degli inferi e nell’esatto momento in cui essa scende sotto la terra la madre Demetra ( dea delle messi, del raccolto, dell’estate) fa scendere sul mondo il manto dell’inverno.
Entrambi i miti raccontano il ciclo Vita-Morte-Vita che fa girare la Ruota dell’anno, il ciclo che assicura il ritorno della Vita, senza autunno non vi sarebbe alcuna primavera, la discesa negli inferi del nostro sé fanciullo ( che nel caso di Persefone è anche un riferimento al menarca , primo distacco della fanciulla dalla madre, primo passo nel suo percorso di donna) è necessaria per la rinascita, per il risveglio e la crescita.
Mabon è uno dei sabba maggiori ( solstizi ed equinozi) esso introduce il tempo della bilancia, il giorno e la notte hanno la stessa durata, prima che il dio Sole scenda negli inferi c’è sulla terra un momento in cui tutto appare in perfetto equilibrio, questo avviene a Mabon, il Sole bacia per l’ultima volta la Luna ( Dea) sua sposa, prima che essa divenga Madre e Sepolcro.
L’autunno sostituisce il canto del Sole, il vento sferza con dolcezza i rami del nostro albero invitandoci a lasciare andare le foglie, nessun germoglio spunterà se non abbandoniamo i vecchi dogmi, le catene che ci tengono imprigionati al passato con il corpo e con la mente.
In questo periodo dell’anno si festeggia Michaelmas ( 29 settembre) giorno dedicato all’Arcangelo Michele, abbiamo visto come per i solstizi siano stati scelti una sorta di “Guardiani” ( Giovanni evangelista per il solstizio d’inverno e Giovanni battista per quello estivo) così avviene per gli equinozi, anch’essi considerati da sempre porte energetiche, l’Arcangelo Michele è colui che ci apre la porta dell’equinozio d’autunno, egli è l’Arcangelo a cui è affidata la nostra protezione, potente e pieno di luce, colui che sarà la nostra guida nel periodo che stiamo per vivere, il momento della discesa nel mondo sotterraneo.
Un tempo di guarigione che nasce dalla gratitudine, così apro il mio cerchio, così mi svuoto di tutto ciò che vorrei per lasciare spazio a quello di cui ho davvero bisogno.
Troppe richieste, troppe preghiere, ma sappiamo davvero qual è il nostro bene supremo?
E se i desideri invece che esser carburante di spinta per i nuovi germogli fungessero da leganti per le foglie morte che non vogliamo lasciar andare?
La parola magica dell’equinozio d’autunno è “ Abbandonati”, riempiti di Fiducia, il vento conosce il suo lavoro, la terra è pronta a custodire il tuo tesoro, tu sii grato che la gratitudine è la chiave che apre la porta della Vita nuova, appena dietro l’angolo, forse non la vedi, non ancora, ma è lì… e tutto l’universo conosce questo segreto, è tempo che anche tu lo ricordi : Il grano dell’autunno è il seme della primavera.
Selva Della Luna
*citazione di Starhawk La Danza a Spirale 

Potete richiedere la meditazione guidata in mp3 per festeggiare l'equinozio d'autunno riceverete in dono il rituale di Mabon scritto da Selva Della Luna
per info e prenotazioni : selvadellaluna@gmail.com
 http://nelnomedellamadre.blogspot.it/2013/09/mabon-equinozio-dautunno-il-grano.html

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