domenica 4 gennaio 2015

Il Significato Profondo ed Esoterico dell'Epifania




L'EPIFANIA

Nella Natività, il primo saluto adorante giunto al Cristo fu quello degli animali;successivamente ebbe luogo quello dei pastori; il terzo doveva essere, e fu, quello delle potenze umane, intese come potestà di comando e di sapere.

Gli animali rappresentano l'ossequio e la venerazione della natura all'Eterno; i pastori raffigurano il povero, l'umile; i Magi sono i saggi, i sapienti, i ricchi, i potenti,i veggenti.

Essi giungono dall'Oriente guidati non da una stella ma dalla Stella; arrivano percorrendo «tre diverse vie» che si congiungono davanti all'uscio della stalla di Betlemme. Sottolineo l'espressione «stalla».

Ognuno dei Magi porta con sé, oltre all'individuale sapere, alla personale potenza e alle regali ricche vesti, un proprio singolo omaggio e, genuflessi di fronte al Divino Fanciullo, offrono a Lui i doni portati, non solo, ma spogliandosi di ogni fastigio, offrono all'Eterno la propria rinuncia. (Per ampi approfondimenti QUI; ndr).

Giungono dai troni staccandosi dalle ricchezze, ritorneranno in umiltà; giungono dall'Oriente verso l'Occidente, ritorneranno compiendo un giro dall'Occidente verso l'Oriente. Tutto ciò ha in sé una potenzialità di significato che è necessario analizzare.

Ho detto: tre capi, tre dominatori abituati al comando, alla ricchezza, all'obbedienza altrui, si spostano come viandanti e seguono, l'uno ignorando dell'altro, la Stella.



È la potenza che sente di essere attratta da una maggiore Potenza, è il sapere che riconosce la propria insufficienza di fronte al maggior Sapere, è il capo che sente di essere umile gregario di fronte al Sole unico, all'unico Reggitore.

Questa Stella luminosa, che la favola narra caudata, è il richiamo di una Fede che si effonde dalla Divinità e che nel suo percorso lascia una scia potenziale, scia di luce, non di luce fisica ma di una Luce ben più possente.

Una Luce che giungerà a penetrare nei più afosi, nei più tetri meandri delle coscienze più arretrate. È un richiamo potenziale che la Legge ha voluto.

I tre potenti si dipartono da tre direzioni: essi rappresentano un movimento triplicato, movimento sostanziale. Ognuno di loro è il simbolo a sé stante di una delle impronte umane della Divinità, il Pensiero, la Ragione e la Coscienza. (Per chiarimenti molto importanti, QUI; ndr).

Questi termini, riuniti in un insieme dinnanzi alla stalla di Betlemme, raffigurano l'Umanità tutta che umilmente depone il proprio sé psico-fisico ai piedi del Creatoree ciò che nel mondo è superfluo:



l'Oro, il metallo che provoca ogni appetito, ogni sopruso, ogni violenza; il metallo-arbitrio, quel metallo che il Cristo calpesterà;

l'Incenso del quale nei templi pagani non vi è più necessità, poiché Iddio l'Unico, l'Inconfondibile ha distrutto il politeismo;

la Mirra che simboleggia l'essenza, il quid necessario che dovrà usare la Madre per deporre il Figliuol Crocifisso nell'avello.

Tre doni, una sintesi: la «Vita» del Cristo!

Compenetrazione, questo è il significato letterario dell'espressione «Epifania» (dal greco vuol dire "Epilogo della Manifestazione" ndr). E La manifestazione è sempre in atto, poiché ininterrottamente si ripete la Natività così come, per volontà degli Umani, si perpetua di continuo la Crocifissione del Cristo.

Avete in voi stessi le medesime potenzialità sostanziali che avevano i Magi. Siete capaci di percepire, dovete essere in grado di rinunciare.

È per voi quindi una necessità rinnovare quotidianamente questo evento e deporre ai piedi del Cristo il vostro sé, spogliarvi di ogni superfluità e offrirla all'Eterno.

Ricusare gli ori e gli orpelli, vestirvi di candore e non dimenticare che il Cristo ha chiamato a Sé i bimbi come coloro che vivono in purezza.

Del Parson

È necessario spogliarsi delle scorie umane e far sì che l'Anima ritorni fanciulla; ognuno discenda dal proprio seggio, raccolga le singole ricchezze, si privi di ciò che ritiene necessario e si avvii verso il Cristo.

Egli è attorno a voi, nell'Umanità sofferente, dolorante e angosciata, Egli è nell'Umanità in sussulto, in evoluzione e in involuzione; fermatevi di fronte a tale estrinsecazione divina, donate di voi, riportate la Pace!

Perciò, già disse: Io sono venuto a portare la guerra, sono venuto cioè a fondare il Regno del Padre. Siate voi gli artefici della costruzione della Sua Chiesa (quella Mistica e non del Rito, per il vero significato QUI; ndr).

La capanna sia trasformata nel sublime Tempio, in essa adorate la Prima Manifestazione (la "Nascitaapparente, QUI; ndr), non soltanto per mezzo di un'emissione di pensiero ma, ciò che più necessita, attraverso un movimento di opere.

Epifania: manifestazione di Potenza e di Amore, cioè di Armonia. Siate armonici; è tempo che ognuno si scuota, che ognuno sintonizzi il proprio agire con quello del fratello; è tempo che la Crociata che Io ho promosso abbia decisamente, e senza ulteriori remore, a muovere i primi passi.



Ho spiegato il significato di Epifania: ora analizzo l'evento sotto un altro punto di vista, sottoponendovi un confronto che vi deve restare impresso indelebilmente.

Qual è il significato della maestosa presenza trina ai piedi di Gesù? Quella mangiatoia, voi lo sapete, era il trono vero, quello della Verità, della Sapienza, della Potenza, il Trono davanti al quale doveva genuflettersi tutto il genere umano.

I tre potenti rappresentano l'Umanità e ad essa l'Eterno, Creatore dell'Infinito, si offre in nudità perfetta, senza travestimenti.

Dall'incontro di questa nudità con le vesti sontuose dei Magi cerchiamo di ricavare un concetto che abbia a rimanere per sempre non solo nella vostra mente ma soprattutto nel vostro Spirito.

Verità e menzogna. La Verità è nuda, è cruda, è realistica; essa non ha necessità di paludamenti o di alterazioni, la Verità è quella che deve essere, cioè trasparente e priva di nebbiosità. L'ipocrisia invece si maschera per trasformarsi da quantità aggressiva in quantità sottomessa.

I tre augusti Signori vengono sì con i loro paludamenti, ma anche con tutto il loro potere. L'offerta che essi fanno lo esprime e non designa materialmente l'Oro, l'Incenso e la Mirra.

È la rinuncia ad ogni loro prerogativa, in nome degli umani tutti. Ma tra questi esistono anche i traditori, gli ipocriti, i Giuda.

La vittoria non sta pertanto in questa Ricorrenza ma nel giorno della Risurrezione in quanto, malgrado l'appalesarsi di Gesù e il prostrarsi dei tre potenti (Umanità) di fronte all'Eterno in veste di Figlio, vi è ancora una massa simboleggiata da un uomo, Giuda, capace di mimetizzarsi, di vivere apparentemente in umiltà, covando pensieri delittuosi.

Il bacio di Giuda del Beato Angelico

Il punto scottante da evidenziare è l'ipocrisia che striscia come serpe fra gli uomini e che è argomento sul quale si può discutere a perdita di secoli.

Insisto su questo, perché fin quando tale scoria non sarà totalmente estirpata da ogni individuo, da ogni animo, da ogni mente e cuore, sino ad allora la pace fraterna, quella animica, la Pace del Cristo, non potrà germogliare e fiorire eternamente sulla Terra.

Voi rammentate dell'Epifania tre nomi, tre figure rappresentative, ma quei tre nomi sono l'Umanità; è l'omaggio che essa porge al Neonato, a Colui che si manifesta privo di ogni potere, di qualsiasi ricchezza o comando; è quindi la sua sottomissione sancita e sigillata.

Se il mondo nella sua interezza, attraverso i Magi, ha mostrato e sancito una tale sottomissione, perché permanete ancora l'uno contro l'altro? Perché questo lanciarsi le pietre, lapidarsi, questo uccidersi?

Peggio, perché genuflettersi davanti all'Eterno per colpirne successivamente il concetto e l'azione? Il concetto è Amore, l'Azione è Pace. Perché sconvolgere ciò che si vuol fare ritenere appianato? Ipocrisia!

Tre Creature del Signore a Lui si prostrano e giurano fedeltà, umiltà, dedizione, rinuncia, mentre nella massa uno o più individui meditano già, mentre ne apprendono il sapere, la distruzione del Salvatore.

Questa è la viltà umana, questa è l'ipocrisia che si insinua in quella che rappresenta,nella sua realtà, la dedizione dei popoli al Re dei re.

In questo giorno di Ricorrenza, dovete ricordare ad ognuno la «vergogna»dell'ipocrisia rammentando che tale espressione è quella che più si addice agli ipocriti.

Il Maestro, l'Entele Guida.

(QUI, al "Post Scriptum", per comprendere chi è un Entele)


Fonte: "Scintille dall'Infinito" Vol. 1° Ed. Il Cenacolo 

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