sabato 3 ottobre 2015

laurea
Abbiamo passato un intensissimo mese di SETTEmbre. E’ stato un mese che ci è spinto ad affrontare e rielaborare le basi di nostra esistenza manifestata.
Dovevamo mettere sulla bilancia del giudizio da una parte quello che sentivamo come nostri profondi desideri di come vogliamo essere manifestati nella realtà che viviamo e d’altra parte della bilancia dovevamo mettere quello come ci manifestiamo in questa realtà davvero.
Le due eclissi potentissimi che avevano la natura karmica ci spingevano verso la decisione di come vogliamo procedere, chi vogliamo essere, come desideriamo essere manifestati qui ed ora, nella realtà che viviamo.
Non ho un minimo dubbio che siamo nel processo del profondo cambiamento del nostro ego. Per maggiore chiarezza che significato ha l’ego per me (per quelli che non seguono proprio ogni mio articolo) consiglio di leggere questohttp://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=11224.

Siamo stati chiamati di rilasciare il nostro vecchio ego, il nostro vecchio ruolo, la nostra vecchia missione, ed ascoltando la nostra voce interiore, seguendo le intuizioni e le sincronicità, iniziare ad seguire la nostra nuova missione, iniziare ad manifestare il nostro nuovo ruolo, il nostro nuovo ego.
Nel mio articolo http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=14370 , ho scritto:
Quanto amo settembre con quella magia unita del 9 e del 7;
Quando la fine diventa lo scopo della vita.”
Molti me l’hanno chiesto di che cosa significa questa frase.
Secondo i calendari naturali, mese di settembre è il settimo mese del anno, calcolando dal solstizio di primavera, quando inizia davvero un ciclo nuovo della vita della natura intorno a noi.
Dal inizio di utilizzo del calendario Gregoriano, che come inizio del anno calcola dal 1 gennaio, settembre è diventato il 9° mese del anno.
Messe di settembre è portatore di queste 2 energie fuse tra di esse. Il 9 come portatore di energie del compimento, della fine sono fuse con le energie del numero 7 che risvegliano la consapevolezza dello scopo della vita, della propria missione.
In questa spiegazione possiamo trovare la spiegazione di tutto quello che cosa abbiamo vissuto durante il mese di settembre.
Dovevamo diventare consapevoli che tutta la creazione ha i suoi cicli naturali, e che durante la nostra esistenza manifestata siamo invitati a seguire questi cicli, fluire con loro.
Dovevamo imparare ad accettare tutti i cambiamenti come un processo naturale.
Come un albero senza drammi lascia cadere le sue foglie così noi dobbiamo lasciar andare le cose che non hanno più utilità per il proseguimento della nostra manifestazione.
Con la Eclissi della Superluna in Ariete abbiamo sentito potentemente le energie reciprocamente fuse del 911. Di queste energie ho scritto quihttp://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=14544.
Messaggio riassunto era :
La fine è un nuovo inizio.
Il giorno dopo l’Eclissi, il 29/9/2015, ho sentito potentemente, energie della festa, energie gioiose del Natale, la nascita di qualcosa di nuovo.
Se osservate bene questa data vi accorgerete della dominante energia del numero 1.
29=11
29/9
=
11/9
=
11
29/9/2015=10
Numero 1 risuona con le vibrazioni e gli attributi di nuovi inizi, l’indipendenza, individualità, mascolinità, assertività, il successo, la leadership, l’originalità, l’iniziativa,il pioniere, organizzatore, istinto, coraggio, ispirazione, forza, la creazione e la creatività, fiducia in se stessi, la tenacia , forza, autorità, grande forza di volontà, clemenza, la realizzazione, la felicità, la gloria, la fama, l’unicità, l’onniscienza, la realizzazione, l’innovazione, l’assunzione di rischi, alti meriti, l’istinto, unità con la vita, auto-sviluppo, il progresso, la tenacia, la leadership, forza , l’ambizione, la motivazione, sforzandosi verso avanti e il progresso, l’ambizione e la forza di volontà, positività, pionieristico, energia allo stato puro, la forza, l’attività, l’auto-direzione e assertività, l’iniziativa, l’intuizione, l’organizzazione, la realizzazione e il successo, la forza e la fiducia in se stessi, l’autorità, l’amore, la realizzazione e l’onniscienza.
Numero1, essendo il numero del ‘nuovo’ è il numero da cui inizia ogni manifestazione.
E ‘l’energia che inizia tutte le azioni e apre la strada verso nuove direzioni.
1 è il numero di nuovi progetti, di coraggio, originalità e risolutezza e il desiderio di espansione a tutti i livelli.
Ogni numero è divisibile per 1. Siamo tutti uno, quindi siamo tutti collegati e associati dal pensiero.
Quando il numero 1 appare ripetutamente si tratta di un messaggio per osservare i vostri pensieri e concentrarsi sui vostri desideri positivi, piuttosto che le tue paure negative.
Il numero 11 è un numero ‘karmico’,
E’ un Numero Maestro, e come tale ci consiglia di connetterci con il Sé Superiore e in quel modo,di conoscere il nostro scopo di vita e missione dell’anima.
Una volta che si impara a fondere il Sé Superiore con il nostro modello di pensiero quotidiano, impareremo come evitare gli ostacoli e le insidie ​​incontrate quando operiamo pienamente a livello materiale. Come impariamo a fondere i due livelli maturiamo e ci sviluppiamo spiritualmente.
Esso ci fa crescere più forti e sviluppiamo una forza interiore che ci aiuterà a guidare le nostre vite nella direzione giusta.
Equilibrio all’interno ci dà grande forza per il nostro carattere.
L’essenza del messaggio della sequenza numerica di 11 è quella di sviluppare l’intuizione, la chiaroveggenza, la guarigione spirituale e le facoltà metafisiche.
Il numero 11 simboleggia il principio di illuminazione spirituale.
Numero 1 ripetuto significa che un nuovo portale energico si è aperto,
e questo farà che i vostri pensieri si manifestano nella realtà rapidamente.
Questo nuovo portale è inizio del ciclo dei portali 111 fortemente influenzate con le energie del numero 8 – energie di questo anno, 2015http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=12867
Noi abbiamo il ciclo 111 ogni anno ma non è arrivato così velocemente dopo l’ultimo, finito 29 gennaio 2015, e non ha durato mai così a lungo (dal 29 settembre 2015 al 29 gennaio 2016.)
Questo significa che siamo entrati davvero in un nuovo e importante ciclo di nostra maturità e della manifestazione di una nuova realtà.
Se vi piacciono le conferme esterne, qui cito  gli estratti dalla
MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE

Nostalgia di casa
Giovedì, 1° ottobre 2015
(NB-118)
di Papa FRANCESCO
È «la nostalgia di Dio» che ci porta a trovare in lui la nostra vera «identità».
 tratta dal libro di Neemia (8, 1-4.5-6.7-12), per ricordare che il testo costituisce «il finale di una lunga storia, di decenni, di anni di storia: il popolo di Israele era stato deportato a Babilonia, era lontano da Gerusalemme, e da anni, decine di anni, viveva lì». E «tanti, tanti di loro si abituarono a quella vita e quasi dimenticavano la loro patria». Ma «c’era qualcosa dentro che sempre li faceva ricordare, e quando veniva quel momento di ricordo, pregavano con le parole del salmo: “Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo”».
Tuttavia, ha proseguito Francesco, «era un ricordo impossibile, lontano, un passato che non sarebbe tornato mai». Fino a quando «Neemia, un israelita molto vicino al re, riuscì ad avere il permesso di tornare a Gerusalemme per rifarla, perché era tutta rovinata, tutta in rovine». Così «incomincia quella storia di anni di ritorno a Gerusalemme».
«È una storia difficile — ha affermato il Pontefice — perché dovevano portare i legni, poi trovare le pietre per fare i muri ma, anche lì, c’erano alcuni che non volevano e distruggevano i muri nuovi». E dunque coloro «che volevano ricostruire la città facevano la veglia durante la notte per custodire i muri: e così è andata». Poi, ha proseguito il Papa ripercorrendo la pagina biblica, «hanno distrutto gli altari agli idoli e hanno fatto l’altare di Dio, il tempio, lentamente». Infatti «non è stata cosa di un giorno, ma cosa di anni». E «alla fine arriva questo giorno che abbiamo sentito oggi: loro hanno trovato la Legge, il libro della Legge».
Proprio «Neemia chiede allo scriba Esdra di leggerlo davanti al popolo, tutto il popolo, davanti a loro nella piazza». E dunque «lo scriba Esdra, aiutato da altri scribi, leggeva la Legge e quel popolo incominciò a sentire che quel ricordo che aveva era vero, quel ricordo che li tratteneva dal cantare i canti di Gerusalemme quando erano deportati: “Ma come canteremo i canti noi in terra straniera?”». Quel popolo, ha spiegato Francesco, «ha sentito quello che tanto elegantemente dice il salmo: “Quando il Signore ristabilì la sorte di Gerusalemme, la nostra bocca si riempì di sorriso”». È davvero «un popolo felice».
Il Papa ha indicato un fatto «curioso»: il popolo di Israele «era gioioso ma piangeva, e sentiva la parola di Dio; aveva gioia, ma anche pianto, tutto insieme». Come si spiega questo? «Semplicemente — ha detto — questo popolo non soltanto aveva trovato la sua città, la città dov’era nato, la città di Dio: questo popolo al sentire la Legge, trovò la sua identità, e per questo era gioioso e piangeva». Tanto che Neemia e i leviti, insieme, esortavano la gente con queste parole: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio, non piangete, non fate lutto». Infatti, ha ricordato il Papa, davvero «tutto il popolo piangeva mentre ascoltava le parole della Legge: ma piangeva di gioia, piangeva perché aveva incontrato la sua identità, aveva ritrovato quell’identità che con gli anni di deportazione un po’ si era persa».
Per il popolo di Israele è stato «un lungo cammino». Così Neemia raccomanda: «Non vi rattristate perché la gioia del Signore è la vostra forza». È «la gioia che dà il Signore quando troviamo la nostra identità». Però «la nostra identità si perde nel cammino, si perde in tante deportazioni o auto-deportazioni nostre, quando facciamo un nido qua, un nido là, un nido… e non nella casa del Signore». Ecco, allora, l’importanza di «trovare la propria identità».
La questione posta da Francesco, dunque, è come fare per trovare la propria identità. «C’è un filo che ti porta lì: c’è la nostalgia, la nostalgia della tua casa». Tanto che «quando tu hai perso quello che era tuo, la tua casa, quello che era proprio tuo, ti viene questa nostalgia e questa nostalgia ti porta di nuovo a casa tua». È stato proprio così anche per il popolo di Israele, che «con questa nostalgia ha sentito che era felice e piangeva di felicità per questo, perché la nostalgia della propria identità lo aveva portato a trovarla: una grazia di Dio».
Suggerendo un esame di coscienza, Francesco ha proposto questa riflessione: «Se noi, per esempio, siamo pieni di cibo, non abbiamo fame; se noi siamo comodi, tranquilli dove stiamo, non abbiamo bisogno di andare altrove. E io mi domando, e sarebbe bene che tutti noi ci domandassimo oggi: sono tranquillo, contento, non ho bisogno di niente — spiritualmente, parlo — nel mio cuore? La mia nostalgia si è spenta?».
Il Pontefice ha invitato nuovamente a guardare il popolo «felice che piangeva e era gioioso: un cuore che non ha nostalgia, non conosce la gioia». E «la gioia, proprio, è la nostra forza: la gioia di Dio». Perché «un cuore che non sa cosa sia la nostalgia non può fare festa, e tutto questo cammino che è incominciato da anni finisce in una festa». 
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2015/documents/papa-francesco-cotidie_20151001_nostalgia-di-casa.html    
NB: Neemia NehemiaNechemya (נְחֶמְיָה “Conforto di (o confortato da) Dio”,https://it.wikipedia.org/wiki/Neemia
A questo punto,vorrei spiegare perchè nomino spesso Papa Francesco.
Noi sapiamo che tutto che cosa fa il Papa è un rituale energetico.
Lui sa che cosa sta succedendo e lui sta facendo quello che cosa DEVE fare.
Questo mio punto di vista ho espresso in modo più largo qui
Sento che questo passaggio,
questo cambio dei portali dal 999 al 111 ha il significato di una
LAUREA TRIENNALE della Facoltà di Consapevolezza.

Dopo il DIPLOMA DI MATURITA’ che ci è stata consegnata il 21 dicembre 2012,
questo è il nostro davvero grandissimo successo evolutivo,
ma NON E’ ancora la LAUREA MAGISTRALE.
Con il 1° OTTObre 2015
(logica energetica è uguale come per il settembre -sono fuse le energie del numero 8 e numero 10),
siamo entrati al inizio del CORSO MAGISTRALE.
Già da subito, dal inizio di questo mese, energie sono fortissime.
Dobbiamo ancora perfezionare tantissime cose, abbiamo ancora tanto da fare.
Ma questo non è ragione per non fare festa dopo questa consegna della LAUREA.
castagne
Siamo usciti dai nostri gusci che ci proteggevano dalla paura, come lo stano facendo adesso le castagne.

Manifestiamo tutto il nostro splendore adesso!


http://risvegliodiunadea.altervista.org/

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