venerdì 23 novembre 2012

Studi dimostrano come l’uomo stia lentamente perdendo capacità intellettuali ed emotive

L’intelligenza e il comportamento umano richiedono il funzionamento ottimale di un gran numero di geni, che per essere preservati necessitano di un’enorme pressione evolutiva. Un’ipotesi provocatoria pubblicata su CellPress, nel Trends in Geneticssuggerisce come stiamo perdendo le nostre facoltà intellettuali ed emotive poichè l’intricata rete di geni che abbiamo in dotazione insieme alla nostra potenza celebrale sono particolarmente suscettibili a mutazioni e in una società moderna come la nostra queste non vengono più selezionate.
Lo sviluppo delle nostre capacità intellettuali e l’ottimizzazione di migliaia di geni avvenne probabilmente in una fase non verbale di gruppi sparpagliati di primati prima ancora che i nostri antenati comparissero in Africa,” dice l’autore dello studio, Dott. Gerald Crabtree, della Stanford University. In queste condizioni, l’intelligenza era fondamentale per la sopravvivenza, e ci fu una immensa pressione selettiva che agiva sui geni necessari per lo sviluppo intellettuale: ciò condusse ad un picco nell’intelligenza umana.
Da questo picco è verosimile pensare che abbiamo iniziato lentamente a perdere terreno. Lo sviluppo dell’agricoltura e l’arrivo dell’urbanizzazione possono aver indebolito il potere della selezione, fondamentale nell’eliminare quelle mutazioni che portavano a disabilità intellettuali. Basandosi su calcoli sulla frequenza con la quale appaiono mutazioni deleterie nel genoma umano e sull’ipotesi che per le facoltà intellettuali sono richiesti tra i 2000 e i 5000 geni, il dott. Crabtree stima che in 3000 anni (circa 120 generazioni) abbiamo avuto due o piùmutazioni dannose per la nostra stabilità intellettuale o emozionale. Inoltre recenti scoperte nelle neuro-scienze suggeriscono come i geni coinvolti nelle funzioni celebrali sianostraordinariamente suscettibili alle mutazioni. Il dott. Crabtree sostiene che la combinazione di una più bassa pressione selettiva con un gran numero di geni facilmente mutabili sta erodendo le nostre facoltà intellettuali ed emotive.
Ma non c’è da preoccuparsi. La perdita è piuttosto lenta, e a giudicare dalla rapida andatura delle scoperte e avanzamenti nella nostra società, le tecnologie future sono destinate a rivelare soluzioni al problema. “Penso che conosceremo ciascuna delle milioni di mutazioni umane che compromettono le nostre funzioni intellettuali e comprenderemo come ciascuna di queste mutazioni interagisce con altri processi fino ad interferire con lo sviluppo” dice il dott. Crabtree. “A quel punto saremo in grado di correggere magicamente ogni mutazione che avviene nelle cellule di ogni organismo a qualsiasi stadio di sviluppo. Così quel brutale processo della selezione naturale non sarà più necessario”.
Tradotto da Senmut per Dionidream

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