mercoledì 21 novembre 2012

Un ondata di sfratti mette la Spagna in mezzo ad una strada


DI SUZANNE DALEY  
The New York Times

Siviglia, Spagna - La prima notte dopo che Francisco Rodríguez Flores, 71 anni, e sua moglie, Ana López Corral, di 67, sono stati sfrattati dal loro piccolo appartamento, per un ritardo nel pagamento del mutuo ipotecario sulla casa, l’hanno passata sotto al portone di casa. Le loro figlie, disoccupate, che vivono con loro, hanno dormito nel furgone di un vicino.
 "E’ stato il momento peggiore della mia vita" ha detto la Signora López  guardandosi le mani. "Non si può immaginare quello che ho provato a passare la notte in quel portone. Non si riesce a raccontare perché non è la stessa cosa averla vissuta. "

Adesso le cose vanno un po’ meglio perché i Rodríguez sono tra le 36 famiglie che hanno occupato un condominio di lusso, che era libero da tre anni. Non c'è corrente elettrica, hanno tagliato l’acqua e c’è il rischio di essere sfrattati di nuovo. Ma almeno, dice la signora López, non viviamo ancora per strada.

Il numero delle famiglie spagnole che devono affrontare gli sfratti continua a crescere al ritmo vertiginoso di centinaia ogni giorno, dicono al sindacato. Il problema è diventato tanto acuto che il Primo Ministro Mariano Rajoy ha promesso di prendere presto misure di emergenza, per quello che potranno servire …..
Mentre qualcuno riesce ad arrangiarsi a casa di parenti, c’è un gran numero di famiglie, come i Rodríguez, che non ci riescono perché anche i loro parenti non se la passano meglio di loro e in Spagna non esiste nessun programma di emergenza per l’assistenza alle famiglie.

Per qualcuno, lo stress è troppo forte e non ce la fa:   Nelle ultime settimane, un uomo di 53 anni di Granada si è impiccato poche ore prima di essere sfrattato, e un’altra donna di 53 anni, di Bilbao, si è buttata dalla finestra quando i funzionari del tribunale hanno bussato alla sua porta.

Eppure, contemporaneamente, nel paese ci sono case di tutti i tipi vuote e sfitte, forse sono due milioni di alloggi, secondo certe stime. Gli esperti calcolano che siano molte più degli sfrattati - che passata una vita di debiti, poi sono iscritti nelle liste nere per cui sarà praticamente impossibile trovare un nuovo affitto – e quindi sono sempre di più le occupazioni di immobili vacanti o la rioccupazione abusiva delle vecchie case, dopo esserne stati sfrattati.

A volte i vicini li denunciano, ma spesso, dicono gli esperti, non è così.  E’ una vita precaria e piena d’ansia. Ma molti non hanno alternative.
I  Rodríguez sono rimasti in arretrato nei pagamenti per cercare di aiutare le loro figlie, che hanno tre figli e hanno perso il lavoro tutte e due. Le figlie erano tornate a vivere con loro dopo essere state sfrattate anche loro. "Non potevo lasciare che le mie figlie e i miei nipoti morissero di fame"  ha detto la signora López, che lavorava come donna delle pulizie in una casa per anziani.

Nessuno può contare quanti siano le occupazioni abusive. Ma Rafael Martín Sanz, il presidente di una società di gestione immobiliare, dice che le occupazioni sono ormai tanto frequenti che alcune società immobiliari evitano di mettere i cartelli affittasi fuori dagli edifici.

"L’ironia è che metà delle persone che cercano casa, sono in realtà solo gente che sta scegliendo quale appartamento vuole occupare". La maggior parte degli sfratti avviene tranquillamente, con famiglie imbarazzate che lasciano semplicemente le chiavi di casa alla banca. Ma in certi quartieri operai, ogni settimana ci sono scontri con la polizia e con i funzionari delle banche, perché insieme ad altri volontari tentano di resistere agli sfratti.

Nel quartiere di Carabanchel a Madrid, una folla si è messa a protestare avanti ad un appartamento nel seminterrato gridando "vergognatevi" a un gruppo di funzionari di banca e di ufficiali giudiziari che erano venuti a sfrattare Hernández Edward e la sua famiglia.

Rafael Mayoral, avvocato del signor Hernández,  si è incollato una foto sul petto e ha detto che sarebbe andato a negoziare un rinvio. La gente che stava dalla parte di Hernandez era più degli agenti di polizia.

Il signor Hernández ha 38 anni, ha lavorato nelle costruzioni ed  ha acquistato l'appartamento per 320 mila euro nel 2006, ma dopo tre anni ha perso il lavoro. Pensava di aver rinegoziato il mutuo con la sua banca e la sua rata mensile del mutuo fosse stata ridotta, ma un giorno, ha detto, ha ricevuto una lettera che diceva che il suo appartamento era stato messo all'asta.  Il signor Hernández e sua moglie hanno messo gli occhi su un appartamentino vuoto che intendono occupare. Se non ci riusciranno, però, la coppia dovrà dividersi, hanno detto. Sua moglie dovrebbe tornare a vivere con la madre, che è in arretrato con le rate di casa e poi già ospita anche gli altri figli adulti. Il signor Hernández,  invece, dovrebbe andare a casa del fratello, che ha appena messo su famiglia in un monolocale.

Alla fine della mattinata, i funzionari della banca si sono accordati con il tribunale per un rinvio dello sfratto per sei settimane. Ma il suo debito adesso è di 330 mila euro, più del prezzo iniziale dell'appartamento.  In Spagna, i titolari di mutui ipotecari sono personalmente responsabili per l'intero ammontare dei loro mutui. Oltre alle spese per interessi di mora e decine di migliaia di euro in diritti di cancelleria. In Europa non esiste il fallimento personale e comunque l’ipoteca bancaria ha la prelazione nei debiti.

Per tentare di arginare la marea di senzatetto, il governo spagnolo ha chiesto alle banche di aderire a un codice di condotta che protegge, in certa misura, gli spagnoli più poveri, e molte banche hanno firmato. Ma questo codice dà un piccolo sollievo solo a una piccola parte di proprietari di casa – solo a quelli che non hanno nessun adulto che lavora e che hanno comprato una casa per meno di 200 mila euro – ma questo serve a pochi .

Elena Cortés, assessore ai lavori pubblici e edilizia per l’Andalusia, la regione che comprende Siviglia, ha detto che durante gli anni del boom di rado il governo ha costruito appartamenti che costavano poco. Oltre a questo, nel paese non c’è mai stato un ricco mercato degli affitti. Ora, le famiglie vengono sfrattate e non sanno a chi rivolgersi. In una dichiarazione scritta, l’Associazione Bancaria, AEB, ha detto che le banche stanno cercando di evitare gli sfratti ogni volta che riescono a trovare un accordo.

I Rodríguez hanno cominciato a vivere nel palazzo di lusso, Corrala Utopía, dallo scorso maggio con le sole poche cose che avevano, grazie ad una occupazione organizzata dai membri del movimento 15-M,  nome dato alle persone che si sono organizzate dopo le proteste in tutto il paese che ha avuto inizio, appunto,  il 15 maggio. Juanjo García Marín, uno del gruppo, ha detto che questo palazzo è stato scelto perché era già impantanato in un procedimento giudiziario e per questo le famiglie potrebbero poterci restare più a lungo.

Qualche vicino ha regalato un mobile, e quasi sempre c’è qualcuno che regala del cibo. Qualche volta la sera, la signora López sta usando un generatore per tenere le luci accese e per far funzionare il frigorifero. Ci sono anche altri nell'edificio che hanno un generatore, ma non possono permettersi la benzina per farlo andare.

Dopo cena a casa della signora López  è arrivata la nipotina di 13 anni, che doveva trovare un posto dove fare i compiti, perché al piano di sopra, da sua madre, non c’era luce. 

Suzanne Daley
Fonte: http://www.nytimes.com




   

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