ADESSO È LA SVIZZERA CHE VUOLE IL SUO ORO INDIETRO
Tra non molto il Parlamento sara’ spinto a indire un referendum per il rimpatrio di 1.074 tonnellate di riserve auree depositate all’estero. L’iniziativa non piacera’ al cartello delle banche.
NEW YORK (WSI) – Dopo l’annuncio della scorsa settimana della Bundesbank, che ha deciso di rimpatriare 674 tonnellate di oro da Parigi e New York nei prossimi 7 anni, era facile immaginare l’inizio di un trend e lo scatenarsi di una valanga di richieste di rimpatri a Bank Of England e Fed di New York.
La prossima in fila potrebbe essere la Svizzera. L’iniziativa per assicurare le riserve auree della banca nazionale elvetica (SNB), lanciata a marzo dell’anno scorso da quattro membri del Parlamento, ha gia’ raccolto 90.000 sostenitori. Una volta raggiunta quota 100.000, i deputati dovranno indire un referendum.
La gente a quel punto, come riporta Post Finance, avra’ il diritto di rispondere a tre quesiti, che non piaceranno affatto al cartello delle banche:
1) mantenere d’ora in poi l’oro (fisicamente, si parla di lingotti) in Svizzera, ovvero procedere al rimpatrio.
2) Prevenire e vietare che la Banza nazionale venda una somma superiore alle riserve aure a disposizione
3) Che una percentuale minima del 20% degli asset in possesso della SNB sia costituita da lingotti d’oro conservati in Svizzera.
Quanto alla quantita’ potenziale di oro da rimpatriare, si parla di 1.040 tonnellate.
Nessun commento:
Posta un commento