Ex Ministro Cinese: “gli alieni già vivono in mezzo a noi”
25/01/2013
Gli alieni già vivono in mezzo a noi”:
dichiarazione shock dell’ex ministro degli esteri cinese. Alla scoperta
dei cinesi e degli extraterrestri.
In questo
periodo storico, la Cina sembra essere sulla cresta dell’onda per quanto
riguarda la corsa allo spazio e la questione della vita extraterrestre.
Nel 2013, seconda metà dell’anno, è prevista la missione che prevede
l’installazione di un satellite orbitale attorno alla Luna, per
studiarne in dettaglio la superficie, passaggio obbligato per costruire
la mappa della regione in cui scenderà il primo astronauta cinese. [Un
piccolo passo per un cinese, un grande balzo in avanti per tutta la
Cina].
La Cina,
che ha inviato il suo primo uomo nello spazio nel 2003 e compiuto la
prima passeggiata spaziale nel 2008, vede il proprio programma spaziale
come simbolo della sua crescente statura internazionale e una vera e
propria affermazione del Partito che guida il Paese e che lo spinge con
forza ad andare oltre. Anche i cinesi, infatti, vogliono andare su Marte
per il 2030.
A tutto
questo, bisogna aggiungere che la ricerca di vita extraterrestre e lo
studio del fenomeno UFO sono materie molto apprezzate dalla comunità
scientifica cinese, e debitamente riconosciute, tanto da essere oggetto
sereno di dibattito pubblico e di nessun giudizio a priori. Secondo
quanto riportato da un articolo pubblicato su Izvestia, la Cina, negli
ultimi anni, ha registrato un altissimo numero di casi UFO, oggetto di
studio da parte dei ricercatori.
Tra loro,
c’è chi tenta di stabilire una sorta di contatto con gli extraterrestri.
Le attività di queste organizzazioni sono protette e patrocinate dalla
Società Nazionale degli Studi Extraterrestri, fondata 25 anni fa e
finanziata dal governo. Nella società sono ammessi solo scienziati e
ingegneri. Inoltre, un requisito importante per farne parte è l’aver
pubblicato, durante il dottorato di ricerca, almeno un articolo sul
fenomeno UFO o la vita extraterrestre.
Secondo le
informazioni riportate dal Canadian Nationale Newspaper, circa un terzo
di tutti i membri della società sono anche membri del governo cinese. A
differenza di quanto sembra avvenire in occidente, lo studio degli
extraterrestri non è sistematicamente emarginato, troppo spesso vittima
dei dogmi che la comunità scientifica impone a se stessa e alla ricerca
in generale, anzi, sembra incoraggiata anche attraverso il lavoro di
numerosi gruppi di “esopolitica” che si interessato dell’argomento.
Gli extraterrestri vivono tra gli umani?
Per
quanto possa sembrare bizzarra e strana questa affermazioni alle nostre
orecchie occidentali, in Cina, da diversi anni, gli scienziati affermano
che gli alieni vivono tra gli umani. Uno di questi, Sun Shili, un
funzionario in pensione del Ministero degli Esteri e ora presidente
della Beijing UFO Research Society, ha dichiarato candidamente che gli
“waixingren” (“extraterrestri” in lingua cinese) vivono in mezzo a noi.
[Dichiarazione shock di Medvedev: gli alieni sono in mezzo a noi].
Nell’intervista
rilasciata al notiziario russo, Sun racconta del suo primo incontro
ravvicinato avventuo nel 1971, quando, durante la “rivoluzione
culturale” (1966-76) fu mandato in una remota campagna per eseguire il
duro lavoro della semina del riso. Un giorno, mentre lavorava nel campo,
la sua attenzione fu catturata da un oggetto luminoso nel cielo che
saliva e scendeva ripetutamente.
In un
primo momento, Sun penso che il fenomeno fosse una sorta di dispositivo
di monitoraggio concepito dai militari durante la Guerra Fredda – una
deduzione ragionevole visto considerando il periodo in cui è avvenuto il
fatto -. Solo molti anni più tardi, dopo aver letto tutto il materiale
sugli avvistamenti UFO, capì di aver avuto un incontro ravvicinato.
Ma Sun non
è l’unico nel paese a prendere gli avvistamenti sul serio. Secondo Shen
Shituan, uno scienziato molto stimato, presidente della Beijing
Aerospace University e presidente onorario della UFO Research
Association, un’altra associazione sostenuta dal governo, vale la pena
indagare su ogni caso di incontro ravvicinato.
“Alcuni di
questi avvistamenti sono reali, altri sono falsi, altri ancora non sono
molto chiari”, spiega Shituan. “In ogni caso, tutti questi casi vanno
sempre studiati”. I cinesi sperano che la ricerca sulla vita aliena
possa fornire nuove risorse tecnologiche per lo sviluppo di velivoli ad
alta velocità, fonti energetiche illimitate non inquinanti e modi per
accelerare la crescita dei prodotti agricoli (tutte tecnologie che
risolverebbero il grave sovrappopolamento della Cina). [Ma la NASA
collabora con aziende in possesso di tecnologia aliena?].
Rapimenti alieni cinesi
Anche la
Cina, tra i suoi files UFO, conta alcuni casi di rapimento alieno. La
storia più famosa è quella di Zhao Meng Guo, un giovane agricoltore di
Wuchang, una cittadina nella provincia di Heilongjiang. Nel giugno del
1994, Zhao Guo, e altri lavoratori agricoli, mentre era impegnato con il
suo lavoro, vide qualcosa di insolito nei pressi del vicino Monte
Phoenix.
Meng Zhao Guo, il contadino testimone di un Incontro ravvicinato
Avvicinatosi
per vedere meglio il fenomeno, il giovane agricoltore fu avvolto da un
fascio di luce che lo trasportò all’interno di quello che sembrava
essere un velivolo alieno. Come egli stesso racconta, fu costretto ad
accoppiarsi con un essere femminile di corporatura molto robusta. “Era
alta più di tre metri e aveva sei dita, ma per il resto sembrava del
tutto simile ad un essere umano”, racconta Zhao Guo”. “Ho raccontato
tutto a mia moglie su questa faccenda. Non si è arrabbiata molto!”.
Qualche
anno dopo, nel 2003, Zhao Guo fu trasportato a Pechino per essere
sottoposto ad una serie di esami psicologici e per essere sottoposto
alla macchina della verità. A quanto pare, il racconto di Zhao Guo
corrisponderebbe a verità. Inoltre, secondo le analisi dei medici, il
giovane presentava alcune cicatrici che non potevano essere state
causate da lesioni comuni i da interventi chirugici. Il povero Meng Zhao
Guo, essendo un umile contadino con un grado di scolarizzazione fermo
alla 5° elementare, confessò anche di non aver mai sentito parlare di
UFO, nè di ufologi, prima della sua “strana” esperienza.
Il Caso di Cao Gong
Nel
dicembre del 1999, Cao Gong, un uomo di mezza età residente a Pechino,
dichiarò di essere stato rapito dagli alieni e di essere stato condotto
fino a Qinhuangdao a bordo di un disco volante. “Sembravano esseri
umani, ma avevano mani grandi e un viso molto pallido”, raccontò lo
stesso Cao. “A bordo dell’astronave c’era anche una ragazza cinese che
sembrava avere circa 13 anni”.
Le
autorità cinesi cominciarono l’indagine sui racconti di Cao nell’aprile
del 2000. Come prima cosa, Cao fu sottoposto ad una seduta di ipnosi
regressiva, per aiutarlo a ricordare l’accaduto nei particolari. Poi fu
portato nell’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Pechino e fu sottoposto
alla macchina della verità. “In entrambi i casi, Falun Cao non ha
mentito”, dichiarò Zhang Jingping, lo psicologo incaricato di condurre
la ricerca sul caso. In ultimo, nel luglio del 2000, Cao fu portato
nell’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Tangshan dove, con l’aiuto di
poliziotti esperti in identikit, fu realizzata un’immagine digitale del
viso della ragazza, sulla base della descrizione di Cao. Nel novembre
del 2002, il dott. Zhang, con un gruppo di studenti dell’Università di
Pechino, intraprese un viaggio a Qinhuangdao, alla ricerca della
misteriosa ragazza.
“Le
speranza di trovare la ragazza solo con un’immagine digitale erano
veramente minime”, ricorda Zhang. Una volta arrivati nella cittadina, il
gruppo cominciò la sua ricerca alla cieca tra i 400 mila abitanti di
tutta la contea. “Sorprendetemene, il secondo giorno di ricerca trovammo
un indizio utile. Un vecchio riconobbe l’immagine della ragazza”,
continua Zhang.
“Poco
dopo trovammo la ragazza e la portammo a Pechino per farla incontrare
con Gong Cao, il quale la riconobbe come la ragazza che aveva visto
nell’UFO”. Zhang Jingping ha speso tre anni per indagare su questo caso,
uno dei più affascinanti con cui ha avuto a che fare, come lo stesso
psicologo ebbe a dire.
Le associazioni ufologiche cinesi
In Cina,
gli aderenti alle associazioni ufologiche sono ufficialmente circa 50
mila persone, ma le stime sul numero effettivo di persone interessate al
tema è probabilmente nell’ordine di decine di milioni di individui. La
rivista bimestrale più famosa sugli UFO vanta 400 mila copie vendute e
le segnalazioni UFO vengono normalmente trasmesse dai notiziari
nazionali e regionali, a differenza di quanto avviene in occidente.
Dalle
nostre parti, i discorsi sugli UFO e la vita extraterrestre sono ancora
argomenti tabù, da relegare nelle menti di chi vuole credere a tutto. La
scienza dogmatica occidentale, che porta sul suo groppone secoli di
razionalismo empirico che mal si adattano alla speculazione e alla
novità, non riesce a collocare il fenomeno UFO, ormai acclarato e
continuamente segnalato, nell’alveo delle discipline che meritano
un’attenzione di tipo scientifico. Il paradigma cinese, invece, sembra
di tutt’altro tono, forse anche per la relativa giovinezza culturale di
tipo occidentale che il popolo cinese si trova a vivere in questo
periodo storico.
“Al fine
di comprendere i fenomeni UFO, abbiamo bisogno di avere una visione
ampia di diverse discipline”, spiega Albert So, professore
all’Università di Honk Kong, “come la matematica, la fisica, la storia,
la filosofia e un’apertura mentale verso i fenomeno paranormali, cioè
quei fenomeni che la scienza non è ancora in grado di spiegare”. In
effetti, se i fenomeni inspiegabili non diventano oggetto di studio,
come si può sperare di poterli mai comprendere?
A cura di Aldo Landolfi
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