Misteriose particelle raggiungono la Terra da una galassia lontana
09/01/2013
Una certa
quantità di particelle è stato espulso da una galassia lontanissima e ha
raggiunto l’orbita terrestre. Questo piccolo bagaglio di energia e’
stato intercettato dal telescopio spaziale della Nasa Fermi, al quale
l’Italia partecipa con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) l’Istituto
nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn).
Il flusso di energia sottoforma di
raggi gamma e’ stato scagliato nel cosmo ben 11 miliardi di anni fa. I
dati raccolti da Fermi, combinati con quelli del radiotelescopio Vlba
(Very Long Baseline Array), hanno permesso di stabilire che la galassia
dalla quale e’ partito il ‘blob’ si chiama 4C +71.07, Gli astronomi
hanno potuto verificare cosi’ che, contrariamente a quanto prevedono le
attuali teorie, il flusso di raggi gamma non ha avuto origine nel buco
nero supermassiccio che si trova al centro della galassia (con una massa
pari a 2,6 miliardi di volte quella del nostro Sole), ma da un altro
buco nero distante 70 anni luce.
Ora si ha
la certezza che anche altre galassie tra loro possono essere influenzate
da un bagaglio energetico. Ad esempio, dopo essere stata quieta per
anni, la galassia 4C+71.07 si e’ accesa e ha iniziato ad emettere raggi
gamma in corrispondenza dell’emissione di una sorta di “blob” di
particelle, che i radioastronomi hanno visto nascere a circa 70 anni
luce dal buco nero supermassivo che e’ responsabile dell’attivita’ della
galassia”, osserva la responsabile per l’Inaf per lo sfruttamento
scientifico del satellite Fermi, Patrizia Caraveo. ”Il risultato –
aggiunge – e’ interessante e stupefacente: bisognera’ capire come mai
questa concentrazione di particelle energetiche si sia formata cosi’
distante dal buco nero”.
Quindi la scienza scopre ma non comprende! Le
galassie sembrano conversare tra loro come le cellule del corpo Umano
espellendo energia sotto forma di Raggi Gamma e altre particelle. Ad
esempio la famosa emissione di raggi gamma esplosa al centro della
nostra Via Lattea, ovvero dal buco nero massivo Sagittarius A è molto
simile a quella esplosa dalla galassia 4C+71.07.
Questa
galassia (4C +71.07) si trova nella costellazione dell’Orsa Maggiore ed
e’ cosi’ lontana che la sua luce impiega 10,6 miliardi di anni per
raggiungere la Terra. Gli astronomi stanno oggi studiando questa
galassia come era quando l’universo aveva meno di un quarto della sua
eta’ attuale. Scoperta negli anni ’60 del secolo scorso, 4C +71.07 e’
stata subito classificata come un’intensa sorgente di onde radio.
Parte della materia che cade nel buco
nero viene accelerata verso l’esterno a velocita’ vicine a quella della
luce, creando due getti di particelle che si allontanano in direzioni
opposte. Uno di questi risulta punta quasi esattamente verso la Terra.
Questa caratteristica rende 4C +71.07 quello che gli astronomi chiamano
‘blazar’, ossia una classe di oggetti celesti che comprende alcune dei
piu’ brillanti sorgenti di raggi gamma presenti nel cielo.
Redazione Segnidalcielo
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