domenica 6 gennaio 2013

Scienziato dichiara: ” esistono le tecnologie per il controllo artificiale delle catastrofi naturali”

Scienziato dichiara: ” esistono le tecnologie per il controllo artificiale delle catastrofi naturali”


Uragani, alluvioni disastrose, siccità e altri fenomeni distruttivi naturali diventano sempre più comuni, il che rende necessario riflettere sulla natura premeditata e la possibile esistenza di un arma in grado di manipolare il clima.

Lo scienziato americano Moshe Alamaro, del MIT – Massachusetts Institute of Technology, dichiara che esistono già le tecnologie per il controllo degli uragani (e comunque per il controllo del clima) che consentono di regolare in modo artificiale la temperatura in diverse parti del tornado, che pian piano va crescendo, diventando sempre più potente.



Una bomba-tsunami
Il portale russo 3rm.info scrive che i recenti avvenimenti in Giappone e lo tsunami in Indonesia nel 2004 potrebbero essere un effetto moltiplicato per il  controllo artificiale delle catastrofi naturali , rammentando i lettori che 10 anni fa era stato pubblicato , quindi reso di dominio pubblico, un progetto segreto degli Stati Uniti denominato Progetto Seal (1944-1945), un programma militare sotto la direzione del professor Thomas Leech, in grado di far esplodere in mare una grande quantità di esplosivo, che causerebbe uno tsunami locale, spazzando via gli edifici lungo la costa di un potenziale nemico.

 I test sono stati condotti nei pressi di Whangaparaoa Peninsula (Nuova Zelanda) e, anche se gli scienziati hanno considerato l’esperimento un successo, non si sa in che modo il progetto possa avere le sue finalità in futuro, dato che i media non hanno taciuto circa questi esperimenti. La gente sa e deve sapere.

Tuttavia, in pratica, è estremamente difficile provare che una esplosione nucleare sotto l’acqua possa verificare un forte terremoto, ma le correlazioni sono tante e le prove pure. Il portale rm.info ’3 ‘ ha considerato tra i più vulnerabili alle bombe tsunami  il Regno Unito, Giappone e Stati Uniti.

Attacco della ionosfera
La ionosfera, la parte dell’atmosfera che si trova a 50 chilometri dalla superficie, contiene un gran numero di ioni ed elettroni liberi che proteggono il pianeta dalle radiazioni cosmiche. Oggi si discute l’impatto che avrebbe avuto due strumenti potenti nella ionosfera: il progetto russo Sura  e l’americano HAARP.


SURA e HAARP (compreso il Progetto MUOS) possono proiettare radiazioni elettromagnetiche su qualsiasi parte del pianeta. La potenza della radiazione emessa rimane un mistero, ma gli appassionati delle teorie della cospirazione, credono che HAARP può causare anche terremoti, irradiano onde di ‘risonanza’ che generano i movimenti della crosta terrestre, o addirittura estendere il loro raggio d’azione creando panico e follia in migliaia di persone. 

Sostenitori di questa teoria citano l’esempio di numerosi terremoti in diverse parti del mondo, così come insurrezioni popolari e colpi di stato militari. Hanno anche pensato che il futuro riscaldamento della ionosfera dovuto da potenti trasmettitori HF,  potrebbe essere usato come arma geofisica, per esempio, come mezzo per indebolire lo strato di ozono su un territorio nemico o riscaldare l’atmosfera, poi di influenzare l’ecosistema della natura. 

Secret Weapon
La speculazione sulle armi meteo, raramente vengono fatti con la dimostrazione pratica, poi divulgata, perché in sostanza, il suo corso di sviluppo sarebbe tuttavia mantenuto segreto con progetti denominati ULTRA TOP SECRET. Tuttavia, l’uso di armi geofisiche in una zona limitata non e solo possibile, ma inevitabile, dicono gli esperti.

Il portale 3rm.info ritiene che i militari statunitensi non hanno abbandonato l’idea del cambiamento climatico nelle aree di ostilità, e che le tecnologie saranno operative nel 2025. Noi non crediamo a questa versione anche perchè si è convinti che le armi che causano cambiamenti del clima, che causano uragani e terremoti, sono già effettive. Tra i supposti vantaggi della tattica nelle armi meteo, il sito web russo menziona la creazione di nuvole a bassa quota utili per nascondere il velivolo d’osservazione di campo, o creare nebbia come mezzo di copertura per le forze di terra. 

A cura della Redazione Segnidalcielo
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