venerdì 7 marzo 2014

Omraam Mikhaël Aïvanhov


« Il bambino che viene al mondo è un'anima che si limita, che soffre dovendo entrare in un corpo nel quale si sente così stretta. Anche se tale limitazione è necessaria per permettere la manifestazione sul piano fisico, l'essere umano non deve mai dimenticare che la sua anima ha come dimora lo spazio infinito. Racchiusa dentro un corpo, essa aspira a quell'immensità dove si dilata, dove è felice. Ecco perché, anche se un essere teme la morte poiché la percepisce – il che è naturale – come una lacerazione, la sua anima invece la accoglie come una liberazione.

L'esistenza è fatta di questi due movimenti, la limitazione e la dilatazione, e ciascuno deve imparare a equilibrarli. Anche quando venite sollecitati da ogni parte, se non volete che la vostra anima finisca per soffocare e indebolirsi, non lasciatevi fagocitare dai doveri e dalle preoccupazioni materiali. Di tanto in tanto, almeno per alcuni momenti, fermatevi, entrate in voi stessi, apritevi all'immensità... Poi tornate alle vostre occupazioni.  »




« Sotto qualsiasi forma si presenti, sforzatevi di non cedere mai di fronte al male. Non accettate mai che un dolore o un handicap fisico vi tolgano il gusto di vivere. Certo, è difficile, ma anche se state perdendo la vista o l’udito, anche se siete paralizzati a un arto, prendete coscienza di tutte le facoltà e di tutte le possibilità che ancora possedete e grazie alle quali potete continuare ad agire, a imparare e a perfezionarvi. Inoltre, vi rimangono soprattutto il pensiero e il sentimento, che sono le vere forze. Fate appello ad essi, poiché è coltivando pensieri giusti e sentimenti generosi che creerete in voi benefiche disposizioni d'animo che contribuiranno anche a migliorare il vostro stato fisico.
Il male prende spesso le proporzioni che noi stessi gli diamo, e rassegnandosi, lasciandosi andare allo scoraggiamento, lo si rafforza. Avete visto una gallina difendere i suoi pulcini all’avvicinarsi di un cane? Si rizza impettita, gonfia le penne e si mette a chiocciare rumorosamente per incutergli paura. Agite allo stesso modo con il male: gonfiatevi, affrontatelo, mostrategli che siete in grado di difendervi, e sarà obbligato a retrocedere.  »




« Nutrirsi correttamente presuppone anzitutto il rispetto di certe regole, come quella di mangiare consapevolmente, lentamente, e masticando bene gli alimenti. Mangiare lentamente e masticare bene facilita la digestione. Se si ingeriscono gli alimenti senza masticarli a sufficienza, lo stomaco, che li riceve, per digerirli deve fornire un sovrappiù di energia, e questo affatica l’organismo. Occorre inoltre sapere che la bocca – la prima a ricevere il cibo – è una sorta di laboratorio che su un piano più sottile svolge già il ruolo di un vero e proprio stomaco: grazie ad alcune ghiandole situate sopra e sotto la lingua, la bocca assorbe le particelle eteriche degli alimenti.
Iniziate a mangiare… Per quale ragione, fin dai primi bocconi, prima ancora che gli alimenti siano stati digeriti, sentite che state già riacquistando le forze? Perché passando per la bocca, quegli alimenti hanno liberato delle energie, delle particelle eteriche che sono andate a nutrire il vostro sistema nervoso. Prima ancora che lo stomaco abbia potuto trasformare gli alimenti, il sistema nervoso è già nutrito. Se certe persone si sentono stanche dopo un pasto, significa che hanno ingerito il cibo senza averlo ben masticato; l’organismo infatti deve spendere un maggior numero di energie per digerirlo. La loro stanchezza deriva da questo. Imparino a masticare bene, e si alzeranno da tavola leggere e piene di slancio. »




« Chi abbraccia un insegnamento spirituale non deve credersi obbligato ad allontanarsi o a troncare ogni rapporto con gli altri col pretesto che questi non condividono la sua filosofia. Niente gli impedisce di frequentare persone di ogni genere: deve solo essere abbastanza forte e illuminato per non perdere la sua direzione. Vada pure al lavoro, incontri persone, intrecci nuove amicizie. Ma pur rimanendo aperto agli altri, non deve perdere nulla del proprio ideale e non deve mai transigere su certi principi. Coltivi un atteggiamento di fermezza di fronte a tutto ciò che potrebbe farlo deviare dal suo cammino.
Ogni giorno, non mancano le occasioni di essere tentati, sedotti, e di smarrirsi, e neppure mancano coloro che vi presentano tali occasioni; anzi, spesso sono molto simpatici e affascinanti. Continuate pure a nutrire simpatia per loro, perché no? Frequentare quelle persone può istruirvi. Non evitatele, aiutatele a vedere più chiaro, se potete, ma non lasciatevi influenzare: rimanete fedeli alla vostra filosofia spirituale. Dar prova di elasticità e comprensione, pur rimanendo saldi e incrollabili nelle proprie convinzioni e nel proprio impegno spirituale, è un equilibrio difficile da trovare, ma proprio su questo occorre lavorare.  »



« Ogni mattina, al risveglio, dite a voi stessi che nulla è più importante che vivere bene la giornata appena iniziata. Sì, perché è “l’oggi” che conta. Così come il presente non è altro che una conseguenza del passato, allo stesso modo l'avvenire è un prolungamento del presente. Passato, presente, futuro: tutto è collegato. L'avvenire sarà edificato sulle fondamenta che voi state posando oggi. Il passato è passato, ma ha messo al mondo il presente, e il presente porta in sé i germi dell’avvenire. Dunque, concentrandovi sul momento presente, costruite il vostro futuro.
In qualche modo il passato è sempre vivo e agisce ancora sul vostro presente, ma voi non siete obbligati a lasciare che prenda il potere. È al presente che dovete dare il potere, affinché domini il passato o addirittura lo annienti, se necessario, per agire su di esso. Quando il passato era “il presente”, era onnipotente. Ora che è diventato il passato, è subordinato al presente ed è il presente ad avere voce in capitolo. Il passato è trascorso, e l’avvenire deve ancora, appunto, “avvenire”. Ora il presente deve imporre la sua volontà, al fine di trasformare il passato e orientare l’avvenire.  »


PROSVETA 

tempi-finali.blogspot.it

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