venerdì 14 settembre 2012


Io sono


Conte di Saint-Germain

Io sono. A te che leggi, io parlo. 
A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri,
negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio. 
A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per
riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel deserto. 

A te che credesti d'averla trovata in qualche grande
istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» - tanto meravigliose
erano la sua sapienza e le opere sue - solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel maestro era soltanto una
persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo potuto essere tramite di splendidi insegnamenti
apparsi a te come la più alta verità. 

A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto. E sono venuto
anche a te, che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella tua anima e cerchi la conferma di ciò che lotta
vagamente dentro di te, per esprimersi. Sì, a quanti hanno fame del vero «pane di vita» io sono venuto. Sei tu pronto a
ricevere il mio cibo? Se lo sei, fa cuore. Siedi. 

Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia parola qui
pronunciata. Oppure forse ti allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata? Io! Chi
sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità? Ascolta. lo sono tu; quella parte di te che è e sa, che sa tutte
le cose, che sempre seppe e sempre fu. Io sono tu, il tu Sé; quella parte di te che dice Io sono ed è Io sono. Io sono
quella parte più alta di te stesso, che vibra entro di te mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne percepisce
la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta ogni errore dovunque lo trovi. 

Ciò io sono: non quella parte
di te che sino a oggi s'è nutrita dell'errore. Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo
Maestro; io, il tuo Sé divino. Io, il tuo Io sono, ti reco questo mio messaggio, la mia vivente parola, come ti ho portato
ogni cosa in vita, libro o «maestro», povertà o ricchezza, amara esperienza o amore, allo scopo di insegnarti che io, io
solo, il tuo vero Sé, sono il tuo istruttore; il solo istruttore e il solo Dio, che provvede e ha sempre provveduto a te, non
solo il pane e il vino della vita, ma anche tutto ciò che occorreva al tuo mantenimento e al tuo sviluppo fisico, mentale e
spirituale. 

Perciò, quello che fa appello a te mentre leggi è il mio messaggio, dettato alla tua coscienza umana esterna
dal di dentro, ed è solo una conferma di ciò che l'Io sono di te sempre seppe interiormente, ma che non aveva ancora
tradotto in termini ben definiti alla tua coscienza esterna. Così pure tutto ciò che sempre fece appello a te, venendo da
qualche espressione esterna, non era che la conferma della mia parola già pronunziata dentro di te; quell'espressione
esterna era il canale, il mezzo da me scelto in quel momento per impressionare la tua coscienza umana.

 Ma io non sono
la tua mente umana, né il figlio suo, l'intelletto: essi sono soltanto l'espressione del tuo essere, come tu sei l'espressione
del mio essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità.
Pesa e studia attentamente queste parole. Sorgi e liberati per sempre dal dominio della tua personalità, con la tua mente
e il suo intelletto così gonfi ed esaltati di se stessi; poiché la tua mente, d'ora innanzi, deve essere la tua serva e
l'intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella coscienza dell'anima tua.

 Io sono venuto ora alla
coscienza dell'anima tua, dopo averla stimolata per prepararla a ricevere la mia parola. Se sei abbastanza forte per
sopportarla; se puoi sbarazzarti di tutti i tuoi capricci, di tutte le tue credenze, di tutte le tue opinioni personali - rottami
da te raccolti nei campi coltivati da altri -; se sei forte abbastanza da gettarli via; allora la mia parola sarà per te una
sorgente inesauribile di gioia e di felicità. 

Ma sii preparato al fatto che la tua personalità dubiterà di queste mie parole
man mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata, ed essa sa che non può vivere e prosperare, né dominare più
a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di
dimorarvi. Sì. Io sono venuto a te, ora, a farti conscio della mia presenza; poiché ho già preparato la tua mente umana in
modo che essa possa, fino a un certo punto, comprendere il significato di me. 

Io sono sempre stato con te, ma tu non lo
sapevi; ti ho espressamente condotto attraverso il Deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie,
tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti con la manna del
Deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e anelare a esso. 

Ora ti ho condotto sulla riva del
Giordano che ti separa dal tuo divino retaggio. Ora è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è venuto il
momento di attraversare il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Vuoi
andare? Allora segui questa parola che è l'Arca del mio patto, e passerai a piedi asciutti.










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