lunedì 9 luglio 2012




INIPI
La capanna del sudore
o capanna della purificazione
 L'Inipi, il rito della purificazione, è una delle più importanti cerimonie delle popolazioni del continente americano, con nomi diversi (ad esempio "Temascal" in Messico e "Bagno degli Incas" in Perù), e si ritrova anche in altre culture del mondo talvolta molto lontane e molto diverse.
Il rituale della capanna sudatoria simboleggia il ritorno al grembo materno di Madre Terra, ed è una forma di purificazione sacra sia fisica che spirituale, propiziatoria per la guarigione e indispensabile per poter poi compiere qualsiasi altra cerimonia.
Il sudore - causato dal calore e dal vapore dell'acqua sulle pietre - aiuta ad eliminare tossine e impurità.

Le preghiere, i canti sacri, il Sacro Fuoco e gli spiriti della Ruota di Medicina conducono, dall'interno della capanna - buia e calda - ad infiniti spazi interiori....


Avvicinarsi all'Inipi significa,  vivere un'esperienza Sacra che permette - a livello energetico - di liberarsi dei pesi che gravano sulla propria identità fisica, spirituale e sulle relazioni e permette quindi di vivere quotidianamente in modo più chiaro e consapevole.

Si apprende a porsi in modo più rispettoso, amorevole e sacro verso ogni azione della nostra vita e verso ogni forma nell'Universo, rendendoci in tal modo consapevoli che noi siamo correlati a tutto e a tutti.
Purificazione, rispetto, amicizia, gentilezza amore e gratitudine sono i sentimenti che emergono durante la cerimonia, e che aprono la strada a una rinnovata forza vitale e a un nuovo modo di percepire la propria direzione, dando vita a visioni, nuovi progetti e scopi.
E' un momento di profonda e toccante condivisione intorno al Fuoco Sacro, simboleggiante il grande Potere Creativo, un'opportunità di grande trasformazione e guarigione per noi stessi e per Madre Terra.

Cerimonia tradizionale Siux
La capanna  (Onikare) della purificazione veniva costruita generalmente disponendo dodici o sedici giovani salici a forma di cupola, coperti poi da pelle di bisonte o da tela. In mezzo alla capanna veniva scavata una buca nel terreno, detta "culla di roccia", nella quale venivano deposte le pietre incandescenti. 

La capanna aveva solamente un'apertura, di solito verso ovest
Dall'entrata iniziava un piccolo sentiero sacro fatto con la terra rimossa dalla culla di roccia; alla fine del sentiero si trovava un piccolo tumulo detto unci, al di là del quale viene acceso un fuoco: su questo un uomo, detto "custode del fuoco" metteva a riscaldare le pietre. 
Dopo che i partecipanti si erano seduti in cerchio sulla salvia argentata all'interno della capanna, il custode del fuoco portava all'interno sette pietre incandescenti (una per le Quattro Direzioni della Ruota di Medicina, due per chiede l'aiuto di Padre Cielo e Madre Terra, una per l’Aquila Chiazzata messaggera di Wakan Tanka).
Il conduttore della cerimonia procedeva allora a versare dell'acqua sulle pietre roventi, in modo che il vapore riempisse la capanna. 
A questo punto i partecipanti invocavano gli spiriti intonando canti. 
La tenda veniva sollevata soltanto quattro volte per versare nuova acqua; la terza volta veniva introdotta anche la sacra pipa. 
Dopo la quarta apertura la cerimonia terminava e tutti i partecipanti uscivano dalla tenda con movimento circolare in senso orario.


acssia.it

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